Uno studio internazionale multicentrico ha valutato l'impatto dello stato dei recettori ormonali e dei sottotipi tumorali di carcinoma mammario in giovani pazienti portatrici di mutazioni germinali di BRCA. La ricerca ha coinvolto 78 centri di tutto il mondo e ha analizzato i dati di 4.709 pazienti BRCA-carrier, la cui diagnosi di carcinoma mammario invasivo è avvenuta prima dei 40 anni. L'obiettivo principale era determinare come lo stato dei recettori ormonali influenzasse l’outcome clinico.
Arecco L, et al. Impact of Hormone Receptor Status and Tumor Subtypes of Breast Cancer in Young BRCA Carriers. Ann Oncol 2024Epub ahead of print (doi: 10.1016/j.annonc.2024.06.009.)
Il carcinoma mammario è la neoplasia più comune tra le donne sotto i 40 anni ed è associato a una prognosi peggiore. Circa il 12% delle giovani donne con carcinoma mammario presenta mutazioni nei geni BRCA1 oBRCA2. Questi tumori mostrano caratteristiche biologiche specifiche, come una maggiore prevalenza di sottotipi tripli negativi nelle portatrici BRCA1 e una maggiore frequenza di tumori positivi ai recettori ormonali nelle portatrici BRCA2.
Lo studio è una coorte retrospettiva internazionale e multicentrica che ha incluso pazienti giovani (≤40 anni) con diagnosi di carcinoma mammario invasivo e portatrici di varianti patogene (PV) nei geni BRCA1 e/o BRCA2. Sono state escluse pazienti con carcinoma mammario non invasivo, con storia di altre neoplasie senza precedente carcinoma mammario, o con varianti BRCA di significato patogenico incerto. Lo stato dei recettori ormonali è stato valutato localmente in ciascun centro partecipante tramite immunoistochimica e definito dalla presenza di recettori per estrogeni e/o progesterone in ≥1% delle cellule tumorali invasive. I sottotipi di carcinoma mammario sono stati classificati come luminal A-like, luminal B-like, triplo negativo e HER2-positivo.
Gli endpoint primari includevano la sopravvivenza libera da malattia (DFS), la sopravvivenza specifica per carcinoma mammario (BCSS) e la sopravvivenza globale (OS). Le analisi statistiche hanno utilizzato modelli di Cox proporzionali per stimare l'hazard ratio (HR), aggiustato per fattori come età, anno di diagnosi, dimensioni del tumore, stato nodale e utilizzo della chemioterapia. Sono state condotte analisi di sensibilità escludendo i centri con soglie diverse per la positività dei recettori ormonali e considerando solo i casi con stato HER2 noto.
La coorte totale comprendeva 4.709 pazienti, con un follow-up mediano di 7.9 anni. Di queste, il 45.5% presentava tumori con recettori ormonali positivi (HR-pos).
Le pazienti con tumori HR-pos hanno mostrato un tasso maggiore di recidive a distanza (13.1% vs 9.6%, p<0.001) e un tasso inferiore di nuovi tumori mammari primari (9.1% vs 14.7%, p<0.001) rispetto a quelle con tumori HR-neg.
La DFS a 8 anni è stata del 65.8% nelle pazienti con tumori HR-pos rispetto al 63.4% delle pazienti con tumori HR-neg.
L'hazard ratio (HR) per la DFS variava nel tempo, mostrando una migliore DFS nei primi 5 anni per i tumori HR-pos (HR 0.77, 95% CI 0.65-0.91), senza differenze significative dopo i 5 anni. La BCSS a 8 anni è stata dell'88.9% nelle pazienti con tumori HR-pos rispetto all'87.8% nelle HR-neg. Anche l'OS a 8 anni era simile tra i due gruppi (88.1% vs 87.1%).
Le pazienti con malattia luminal A-like hanno presentato la prognosi peggiore in termini di DFS rispetto agli altri sottotipi (DFS a 8 anni: 60.8% vs. 63.5% nel triplo negativo, 65.5% nell'HER2-positivo e 69.7% nel luminal B-like).
Questo studio, il più ampio condotto fino ad oggi su pazienti giovani con varianti patogene di BRCA e carcinoma mammario, ha esaminato l'impatto dello stato dei recettori ormonali e dei sottotipi tumorali sull'outcome clinico.
I risultati principali indicano che la positività ai recettori ormonali non è un forte fattore prognostico positivo in queste pazienti, in contrasto con quanto osservato nella popolazione generale.
Le pazienti con malattia HR-posi hanno mostrato un tasso più alto di recidive a distanza e un tasso più basso di secondi tumori mammari primari rispetto a pazienti con malattia HR-neg. Inoltre, le pazienti con malattia luminal A-like hanno mostrato la peggiore prognosi a lungo termine in termini di DFS rispetto agli altri sottotipi di carcinoma mammario.
Questi risultati suggeriscono che, mentre nella popolazione generale la positività ai recettori ormonali è associata a una prognosi migliore, in presenza di mutazione germinale di BRCA ciò non sembra essere vero, soprattutto nel sottotipo luminal A-like.
Inoltre, il rischio di recidive e nuovi tumori mammari primari varia significativamente tra i sottotipi tumorali, sottolineando la necessità di strategie terapeutiche e di sorveglianza personalizzate per questa popolazione.