Miscellanea
Domenica, 21 Settembre 2014

Corticosteroidi: una panacea in cerca di evidenza

A cura di Fabio Puglisi

I corticosteroidi hanno diversi impieghi in oncologia, quasi a rappresentare una sorta di panacea. Solo per citare alcune indicazioni: la profilassi antiemetica, il trattamento delle metastasi encefaliche, della compressione midollare e della sindrome della vena cava superiore. In alcuni casi l'evidenza è chiara, in altri un po' meno. Uno studio norvegese, attraverso un disegno placebo-controlled, indaga riguardo al ruolo analgesico, ambito in cui l'evidenza è limitata. 

Paulsen O, et al. Efficacy of Methylprednisolone on Pain, Fatigue, and Appetite Loss in Patients With Advanced Cancer Using Opioids: A Randomized, Placebo-Controlled, Double-Blind Trial. J Clin Oncol 2014 [Epub ahead of print]

I corticosteroidi sono spesso utilizzati per il trattamento del dolore da cancro, sebbene l'evidenza scientifica a sostegno di tale indicazione sia limitata.
Uno studio norvegese confronta metilprednisolone 16 mg due volte die vs placebo nel trattamento di pazienti oncologici in trattamento con oppiacei per algie di intensità ≥ 4 secondo NRS (numeric rating scale) nelle precedenti 24 ore. 

  • Endpoint primario: intensità del dolore al giorno 7.
  • Endpoint secondari: consumo di analgesici, fatigue, perdita di appetito, soddisfazione dei pazienti.

Lo studio ha analizzato un campione di 47 pazienti su un totale di 592 pazienti screenati e di 50 arruolati.  Al giorno 7, non è stata osservata alcuna differenza tra metilprednisolone e placebo nè in termini di intensità del dolore (NRS: 3.60 vs 3.68; p = 0.88) nè in termini di consumo di analgesici (p = 0.95). Il metilprednisolone si è rivelato superiore al placebo nel migliorare la fatigue (p = 0.003), nel contrastare la perdita di appetito (p = 0.003) e nel determinare la soddisfazione dei pazienti (p = 0.001). Non sono state osservate differenze in termini di effetti collaterali tra i due gruppi (steroide vs placebo).

L'effetto del metilprednisolone come co-analgesico nel trattamento del dolore da cancro non è superiore all'effetto placebo. E' significativo che tale evidenza si ricavi da uno studio condotto su pazienti in trattamento con morfina, oxicodone e fentanile ad una dose media pari a 220 mg die (dose equivalente di morfina). Da notare che la dose media giornaliera di riferimento impiegata per il dolore neoplastico è stimata in 60 mg. Si tratta, quindi, di una popolazione in trattamento con dosi elevate di oppiacei.
Uno studio precedente (Bruera et al, 1985) aveva evidenziato un beneficio dalla terapia con corticosteroidi in pazienti trattati con dosi medie di oppiacei pari a 20 mg die. Pertanto, non si può escludere un beneficio co-analgesico dalla terapia steroidea in concomitanza di dosi più basse di oppiacei e nelle situazioni in cui è riconosciuta una componenente infiammatoria del dolore.

Chiudiamo con una battuta. "Difficile ottenere evidenza quando l'obiettivo è essere una panacea. Per questa volta, il metilprednisolone deve accontentarsi del riconoscimento di ruolo nel trattamento della fatigue e dell'iporessia."