Miscellanea
Mercoledì, 08 Ottobre 2014

Tu chiamale, se vuoi, emozioni.

A cura di Giuseppe Aprile

La diagnosi oncologica impatta fortemente sulla sfera emotiva del paziente e spesso è necessaria la guida di un professionista per raggiungere, attraverso consapevolezza e adattamento, l'equilibrio di una serena accettazione. Alterazioni del tono dell'umore, stati d'ansia, uso voluttuario di sostanze, disturbi somatoformi e di adattamento: quanto sono comuni dopo la diagnosi di neoplasia maligna?

Mehnert A, et al. Four-Week Prevalence of Mental Disorders in Patients With Cancer Across Major Tumor Entities. J Clin Oncol 2014, Epub ahead of print 6 Oct.

Il cancro, punto di frattura nell'immaginario collettivo, mantiene aspetti di continuità ed altri di straordinario cambiamento. In seguito ad una diagnosi di neoplasia maligna i pazienti possono provare un complesso distress emotivo con un range di alterazioni affettivo-comportametali che spazia da un minimo disturbo di ansia a molto piu' complesse alterazioni psichiatriche. In questo articolato sistema, di progressiva consapevolezza e adattamento alla malattia, si innestano i modelli delle strategie di coping e l'azione della psiconcologia.

Lo studio epidemiologico cross-sectional pubblicato sul Journal of Clinical Oncology è stato condotto in 5 centri in Germania su circa 4.000 pazienti, oltre 2.000 dei quali sono stati intervistati. Obiettivo dello studio era valutare la prevalenza dei più frequenti disturbi mentali nei pazienti oncologici, al fine di poter indirizzare in modo più focalizzato un efficace intervento dello psiconcologo.

Criteri di eleggibilità erano età compresa tra 18 e 75 anni, adeguata comprensione linguistica, diagnosi confermata di neoplasia maligna ed assenza di disturbi psicologici maggiori o psichiatrici baseline. I pazienti erano inizialmente screenati con il Patient Health Questionnaire score (PHQ score) e se raggiungevano un punteggio >8 erano ulteriormente studiati con test più specifici. Oltre alla particolare tipologia di disturbo emotivo ed al punteggio negli scores, venivano registrati e analizzati con statistica inferenziale e modelli di regeressione logistica il tipo di patologia, i dati demografici e sociali, ed il tempo trascorso dalla diagnosi.

La prevalenza assoluta (a 4 settimane) di un disturbo mentale è del 31.8% (95%CI 29.8%-33.8%), quindi circa 1 paziente ogni 3 ne soffre.

I disturbi più frequenti risultano essere:

disturbo di ansia: 11.5%; disturbo di adattamento: 11.1%; alterazione del tono dell'umore: 6.5%; disturbo somatoforme o isteria di conversione: 5.3%; assuefazione nicotinica: 4.5%; abuso di alcolici: 0.5%.

Inoltre, la prevalenza dei disturbi dipende fortemente dalla patologia primaria, essendo piuù alta per donne con neoplasia mammaria (41.6%) e pazienti con neoplasia del distretto cervico-facciale (40.8%). Inaspettatamente, pazienti con neoplasia pancreatica o gastroesofagea riportavano una prevalenza dei disturbi decisamente inferiore, attestata attorno al 20%.

Tuttavia, i pazienti che hanno partecipato allo studio tendevano ad essere più giovani, con un maggiore grado di istruzione e gestiti in setting ambulatoriale.

La prevalenza di disordini mentali nei pazienti oncologici è del 32%, i due più frequenti sono l'ansia ed i disturbi di adattamento alla nuova diagnosi. La prevalenza dei disturbi dipende in primo luogo dalla sede della neoplasia primitiva.

La conoscenza di questi dati epidemiologici possono aiutare la comunità a programmare servizi di supporto emotivo e comportamentale mirati ed un adeguato intervento psicoloncologico in particolari categorie di pazienti.