Miscellanea
Giovedì, 12 Febbraio 2015

Prescrizioni errate di chemioterapia….di chi è la colpa?

A cura di Giuseppe Aprile

Uno studio comparativo danese critica il sistema di order entry computerizzato (CPOE) in via di adozione in molti ospedali Europei. Se da un lato lo strumento limita le inesattezze di calcolo, dall’altro facilita nuovi tipi di errori…e nel complesso non migliora la performance.

Mattsson TO, et al. Non‐intercepted dose errors in prescribing antineoplastic treatment: a prospective, comparative cohort study. Ann Oncol 2015, epub ahead of print 28 Jan

La rivoluzione informatica in corso negli ospedali oncologici è inarrestabile: adozione e implementazione dei sistemi di Health Information Technology (HIT) hanno radicalmente modificato l’attività quotidiana del medico oncologo (Fasola G, et al. Cancer Informatics 2014). Una parte vitale nell’anatomia del moderno sistema informatizzato sta nei file sanitari elettronici (EMR) che generalmente incorporano e si integrano con i sistemi di prescrizione computerizzata (CPOE) e con i sistemi di supporto alla decisione clinica (CDSS).

Nello studio comparativo di coorte, gli autori danesi confrontano un sistema con CPOE (vs un sistema basato sul calcolo manuale. L’outcome dello studio era quello di verificare l’incidenza dei “non‐intercepted dose errors”, definiti come scostamenti non pianificati di oltre il 10% tra la dose di chemioterapici realmente prescritta (e somministrata) e quella ricalcolata secondo la metodologia stabilita; il tasso di errori era valutato con test di Fisher. Gli odds ratio con intervalli di confidenza del 95% erano calcolati per la regressione logistica con un sistema backward.

Nei due centri sono state analizzate oltre 5.700 differenti prescrizioni di terapia antiblastica destinate a oltre 2.000 pazienti.

In entrambi i casi, il tasso di errore è stato inferiore al 2%, con una minima riduzione di errori complessivi per CPOE vs le prescrizioni cartacee, non statisticamente significativa (1.6% vs 1.84%, OR 0.87, 95%CI 0.59-1.29, p=0.49).

Sono state identificate 15 differenti tipologie di errore: quelli meno frequenti nelle prescrizione con sistema informatizzato (vs le prescrizioni cartacee) erano il calcolo non corretto della superficie corporea (0 vs 19, p<0.01) e l’errore nel calcolo del numero di compresse di chemioterapia orale da assumere a domicilio (0 vs 15, p<0.01). Tuttavia, va segnalato che la prescrizione cartacea induceva meno errori nella riduzione di dose (p=0.03), nel riciclo mantenendo dosi in precedenza ridotte (p=0.03) e nel calcolo della dose iniziale (p=0.01).

Il calcolo della dose di chemioterapia utilizzando la filtrazione glomerulare e la superficie corporea induceva un maggior numero di errori (complessità del calcolo); non vi era un differente tasso di errore riportato il venerdì rispetto agli altri giorni della settimana.

Rimaneva difficile gradare la severità degli errori senza utilizzare una scala soggettiva.

L’esperienza danese lancia un segnale di attenzione: i sistemi CPOE non sono perfetti,=. Questa conclusione si allinea a quella di una recente metanalisi che ha criticato la perfezione dei sistemi di supporto alla decisione clinica dimostrandone il mancato impatto sulla mortalità (Moja L, et al. Am J Public Health 2014). Nella attesa di perfezionare ulteriormente gli strumenti a nostra disposizione, pianificare meccanismi di controllo in serie rimane l’unico modo per massimizzare la sicurezza dei nostri pazienti.