Miscellanea
Sabato, 11 Marzo 2017

Quando la malattia altera i sapori e gli odori…

A cura di Massimo Di Maio

Una revisione narrativa analizza la frequenza e le conseguenze delle alterazioni del gusto e dell’olfatto nei pazienti oncologici.

L. E. Spotten, C. A. Corish, C. M. Lorton, P. M. Ui Dhuibhir, N. C. O’Donoghue, B. O’Connor, T. D. Walsh; Subjective and Objective Taste and Smell Changes In Cancer. Ann Oncol 2017 mdx018. doi: 10.1093/annonc/mdx018

La malnutrizione rappresenta un problema molto frequente nei pazienti oncologici, ed è associata ad una peggior prognosi, oltre che a minore attività dei trattamenti e maggior rischio di tossicità.

Tra i possibili determinanti della malnutrizione, vanno segnalate le alterazioni del gusto e dell’olfatto.

Molta della letteratura esistente si è concentrata sui pazienti sottoposti a chemioterapia o a radioterapia per i tumori del distretto cervico-facciale. D’altra parte, sono molti i trattamenti che possono essere associati a tali alterazioni, e va anche sottolineato che tali disturbi possono verificarsi anche prima dell’inizio dei trattamenti anti-tumorali, in quanto associati alla malattia, e possono persistere anche per molto tempo dopo il completamento dei trattamenti.

La revisione narrativa pubblicata su Annals of Oncology passa in rassegna la prevalenza, e le possibili conseguenze cliniche delle alterazioni del gusto e dell’olfatto nei pazienti oncologici. Gli autori hanno eseguito una ricerca della letteratura usando PubMed, CINAHL ed Embase, per tutti I lavori pubblicati tra il 2009 ed il 2016.

La prevalenza delle alterazioni del gusto e dell’olfatto può variare notevolmente a seconda dello stadio di malattia e del tipo di trattamenti: l’incidenza è compresa tra il 16% ed il 70% con la chemioterapia, e tra il 50% ed il 70% con la radioterapia.

Molto meno solida è la letteratura sulla frequenza e severità delle alterazioni del gusto e dell’olfatto nei pazienti che ricevono altri tipi di trattamento (ad esempio, terapia ormonale o immunoterapia), anche se naturalmente parliamo di rischio minore rispetto alla chemioterapia e alla radioterapia.

Purtroppo, molto meno solida è anche la letteratura sulle alterazioni del gusto e dell’olfatto a distanza di tempo dal completamento del trattamento.

Alterazioni del gusto e dell’olfatto sono associate a una significativa riduzione dell’introito calorico, e a un peggioramento della qualità di vita dei pazienti oncologici.

La revisione di Spotten e colleghi si incentra su un sintomo / effetto collaterale relativamente comune nei pazienti oncologici, che può avere rilevanti ripercussioni sull’adeguatezza dell’alimentazione e sul rischio di malnutrizione.

Gli autori sottolineano che la valutazione della presenza e della severità di tali alterazioni dovrebbe essere parte della valutazione nutrizionale di tutti i pazienti, e incoraggiano la conduzione di ricerca in questo ambito.