Miscellanea
Giovedì, 08 Giugno 2017

Buon PRO ti faccia

A cura di Giuseppe Aprile

Presentato in sessione plenaria al congresso mondiale di oncologia e pubblicato su JAMA lo studio che dimostra come l'essere proattivi premia: la registrazione elettronica dei PRO (patient-reported outcomes) nel monitoraggio dei sintomi migliora i risultati del trattamento.

Bash E, et al. Overall Survival Results of a Trial Assessing Patient-Reported Outcomes for Symptom Monitoring During Routine Cancer Treatment. JAMA 2017, epub ahead of print.

Sebbene i sintomi legati alla neoplasia e gli effetti collaterali dei trattamenti siano particolarmente frequenti (e spesso sovrapposti) rimangono poco evidenti agli oncologi in una percentuale non indifferente di casi. La ricerca ha suggerito l’importanza dei patient-reported outcomes (PROs) nella pratica clinica e tanto il loro ruolo è preponderante nella registrazione degli eventi avversi che sono stati indicati come gold standard in questa funzione. Tuttavia, non vi è una chiara dimostrazione del fatto che la registrazione elettronica dei sintomi possa impattare favorevolmente sull’esito dei trattamenti oncologici e migliorando l’efficacia della terapia.

Lo studio, condotto in un centro di eccellenza quale il MSKCC di New York City tra il 2007 e il 2011, aveva come obiettivo il verificare se un monitoraggio proattivo dei sintomi potesse migliorare il risultato delle cure. Infatti, si proponeva di randomizzare pazienti che avviavano una terapia standard all’usuale cura vs la registrazione elettronica dei PRO, nella quale i soggetti inclusi registravano autonomamente su una piattaforma web 12 comuni sintomi gradati secondo CTCAE.

La partecipazione alo studio continuava fino al termine del trattamento ovvero al ritiro del consenso, al passaggio alla terapia di supporto (in hospice) o al decesso del paziente. Endpoint primario dello studio era la valutazione della health-related QoL rispetto al basale nei due bracci di trattamento (dati pubblicati nel 2014). In questa ulteriore analisi post hoc, era valutata la sopravvivenza overall, stimata con metodo di Kaplan-Meier e comparata tra gruppi con log-rank test e Cox proportional hazards regression corretta per età, sesso, razza, livello di educazione, capacità informatica e tipo di neoplasia. 

Lo studio ha arruolato 766 pazienti con patologia avanzata (mammaria, polmonare o genitourinaria) le cui caratteristiche erano ben bilanciate tra i due gruppi (età mediana 61 anni, razza caucasica 86%, sesso femminile 58%, 30% uso esperto del computer).

Le email di remind al paziente, ricordando la necessità di compilazione erano inviate a cadenza settimanale.

Già noto che i pazienti arruolati al braccio sperimentale riportavano migliore qualità di vita (+31%, p<0.001; Basch et al. J Clin Oncol 2016).

L’analisi di sopravvivenza è stata condotta dopo un follow-up mediano di oltre 7 anni, con il 67% di eventi censiti (517 pazienti deceduti).

La differenza in OS mediana è stata di 5.2 mesi a vantaggio del gruppo di pazienti seguiti con PRO elettronici (31.2 mesi vs 26.0 mesi, con un HR di 0.83 95%CI 0.70-0.99, dopo correzione). Inoltre, pazienti con sintomi monitorati in modo proattivo avevano minore necessità di visite non programmate in strutture di urgenza/emergenza (differenza assoluta 7%, p=0.02)

Lo studio suggerisce che il monitoraggio dei sintomi con PRO elettronici dovrebbe essere implementato nella pratica clinica: un vantaggio netto in sopravvivenza mediana superiore ai 5 mesi sarebbe invidiato da molti nuovi farmaci.

Ma per quale motivo i pazienti seguito con PRO registrati elettronicamente avrebbero un outcome migliore di quelli seguiti con monitoraggio standard dei sintomi? Un monitoraggio proattivo certamente permette un intervento precoce, anticipando il peggioramento dei sintomi. Inoltre, il monitoraggio proattivo permette un più prolungato benessere e un miglior controllo degli effetti collaterali legati al trattamento, con la possibilità di avere un maggior tempo da impiegare in cure attive. L'uso apropriato delle moderne tecnologie, disponibili a tutti su dispositivi mobili come smartphones e tablets, potrebbero ulteriormente migliorare i risultati.