Miscellanea
Martedì, 31 Luglio 2018

Cure alternative e complementari: confronto tra medici e pazienti

A cura di Fabio Puglisi

Quando stereotipi e pregiudizi invadono il campo della medicina, il pericolo è dietro l’angolo. Evidenze recenti testimoniano come il ricorso alle cure alternative e complementari (CAM) in oncologia possa causare danni a coloro che ne fanno uso.
Il tema richiede la massima attenzione da parte dei medici e la divulgazione di una informazione corretta e vicina ai bisogni dei pazienti.

Bozza C, et al. Use and perception of complementary and alternative medicine among cancer patients: the CAMEO-PRO study : Complementary and alternative medicine in oncology. J Cancer Res Clin Oncol 2018  [Epub ahead of print]

Si stima che circa la metà dei pazienti oncologici faccia o abbia fatto uso di terapie complementari o alternative (CAM). Esiste, tuttavia, una forte reticenza degli stessi nel parlarne con il proprio oncologo.

Lo studio CAMEO-PRO è uno studio osservazionale che si è prefisso come obiettivo principale quello di favorire l’informazione dei pazienti riguardo alle CAM, focalizzando l’attenzione sui presunti benefici, sulle tossicità potenziali e sulle interazioni con agenti terapeutici convenzionali.
Lo studio ha anche indagato la percezione dei pazienti in merito alle CAM e all’utilizzo delle stesse.

Tra aprile 2016 e aprile 2017, lo studio ha arruolato 239 pazienti invitati a partecipare a una sessione informativa sulle CAM, condotta da medici operanti presso il Centro oncologico di un ospedale accademico Italiano (Udine).
Sia prima che dopo l’incontro formativo, ai pazienti veniva chiesto di compilare un questionario con l'obiettivo di rilevare il loro livello di conoscenza e la loro opinione riguardo alle CAM. Nella compilazione dei questionari era garantito l’anonimato.

Criteri di inclusione: aver una diagnosi di tumore, essere seguiti presso il Centro di oncologia di Udine, aver ricevuto almeno un trattamento antitumorale, essere in grado di fornire il consenso informato.

Il questionario erogato prima della sessione informativa includeva dati demografici, informazioni sullo stato sociale e familiare, dati clinici riportati dal paziente stesso, indicatori di percezione della malattia e dei trattamenti ricevuti, descrizione della conoscenza riguardo al tema CAM e della eventuale fonte di informazione, l’utilizzo o meno di CAM, le motivazioni del ricorso alle CAM, il grado di soddisfazione derivato dalle CAM. L’ultima parte del questionario prevedeva delle affermazioni sulle CAM per le quali veniva richiesto al paziente di esprimere il livello di accordo.
Il questionario erogato dopo la sessione informativa replicava parte del questionario precedente al fine di evidenziare eventuali cambiamenti sulla percezione e/o opinione dei pazienti. Inoltre, veniva chiesto il livello di gradimento riguardo all’incontro informativo.

Le sessioni informative, della durata di 1,5 ore, erano condotte dai medici con il supporto di diapositive proiettate su schermo. Gli incontri si articolavano in due parti. Nella prima, i medici effettuavano una presentazione che descriveva le CAM più popolari con un focus sull’evidenza scientifica disponibile, sulle tossicità potenziali e sulle interazioni con i trattamenti antitumorali.
La seconda parte era riservata alle domande e alla discussione.

Analisi statistica: Il test di Bowker è stato utilizzato per evidenziare eventuali cambiamenti di opinione su 9 dei 14 item esplorati.

 

In totale, 239 pazienti hanno partecipato allo studio. Di questi, 163 erano donne (68.2%) e
70 maschi (29.3%); 6 pazienti non hanno dichiarato il genere (2.5%). L’età mediana era 61 anni (range 23–8) e la maggioranza dei partecipanti (41%) aveva un diploma di scuola media superiore.
Le patologie più rappresentate erano la mammaria (42.4%), la gastrointestinale (27.8%), la polmonare (11.7%) e la genitourinaria (10.8%).

All’ingresso in studio, 168 (72%) pazienti hanno dichiarato di non essere stati interessati all’argomento CAM in precedenza.

Fra coloro che hanno dichiarato di essere a conoscenza delle CAM, il 70% ha riportato di aver ricevuto l’informazione dal medico di medicina generale. Internet è stata la fonte di informazione nel 42% dei casi.

In totale, 24 pazienti (11%) hanno dichiarato di aver fatto uso di terapie alternative e 58 (28%) pazienti hanno rivelato di aver fatto uso di terapie complementari.

  • Terapie alternative citate più frequentemente: Multiterapia Di Bella (83.0%), Stamina (33.3%), Metodo Simoncini (13.4%), Artemisia (14.5%), Metodo Hamer (18.2%) Metodo Pantellini (10.7%).
  • Terapie alternative più usate durante il percorso di cura: Pantellini (7 casi), Artemisia (6 casi), Essiac (4 casi).
  • Terapie complementari citate più spesso: Agopuntura (74.1%), Omeopatia (71.7%), Prodotti di erboristeria (34.9%), Riflessologia (30.7%), Aromaterapia (25.3%) Reiki (22.9%).
  • Terapie complementari più usate durante il percorso di cura: Omeopatia (30 casi), Prodotti di erboristeria (23 casi), Riflessologia (14 casi), Agopuntura (13 casi), Reiki (7 casi).

Principali motivazioni addotte per l’uso di CAM

  • “Avere più chances di guarigione”
  • “Prevenire o ridurre gli effetti collaterali delle cure convenzionali”
  • “Riguadagnare il benessere psicofisico”
  • “Essere convinti della sicurezza delle CAM pur riconoscendo la probabile assenza di efficacia”

Il livello di soddisfazione nell’uso di CAM è stato molto alto secondo quanto dichiarato dagli intervistati.

Complessivamente, 139 (55.2%) pazienti hanno partecipato alle sessioni informative.
Un cambio di opinione tra prima e dopo la partecipazione all’incontro ha riguardato i seguenti punti:

  • “Io conosco chiaramente la differenza tra cure alternative e complementari” (P = 0.0064)
  • “Anche se non agiscono come le cure convenzionali, le CAM possono migliorare la qualità di vita” (P = 0.0145)
  • “Essere convinti della sicurezza delle CAM pur riconoscendo una probabile assenza di efficacia” (P = 0.0130)
  • “L’uso delle terapie alternative può ostacolare un corretto percorso di cura” (P = 0.0079)
  • “Ho scelto di usare o vorrei usare le CAM” (P = 0.028)

Parlare di CAM fa bene.

Medici e pazienti devono confrontarsi sul tema, cercando di abbattere i pregiudizi esistenti.

Recenti evidenze dimostrano che un ricorso inappropriato a cure complementari e/o alternative può avere un impatto prognostico sfavorevole. Oncotwitting ha seguito da vicino il tema:

  • Greenlee H, et al. Association between complementary and alternative medicine use and breast cancer chemotherapy initiation: the Breast Cancer Quality of Care (BQUAL) study. JAMA Oncol 2016.

https://www.oncotwitting.it/articolo-9 

  • Johnson SB, et al. Use of Alternative Medicine for Cancer and Its Impact on Survival. J Natl Cancer Inst 2018

https://www.oncotwitting.it/miscellanea/item/724-la-medicina-senza-prove-alternativa-uccide 

  • Johnson SB, et al. Complementary Medicine, Refusal of Conventional Cancer Therapy, and Survival Among Patients With Curable Cancers. JAMA Oncol 2018

https://www.oncotwitting.it/miscellanea/item/851-terapie-complementari-in-oncologia-quali-sono-i-rischi 

Occorre fare chiarezza

  • Occorre diffondere una corretta informazione, cominciando da una chiara distinzione tra cure alternative e cure complementari.
  • Occorre informare i pazienti dei rischi potenziali di cure alternative potenzialmente dannose e preferite a cure “convenzionali” di provata efficacia.
  • Occorre identificare le cure complementari di provata efficacia e distinguerle da quelle per le quali non vi è alcuna evidenza scientifica di beneficio.