Miscellanea
Sabato, 18 Maggio 2019

L’importanza degli stili di vita in chi ha avuto un tumore: gli oncologi raccomandino, e i pazienti seguano le raccomandazioni!

A cura di Massimo Di Maio

Numerose evidenze sottolineano l’importanza degli stili di vita sani per ridurre la mortalità di chi ha avuto una diagnosi di cancro: ma quanti pazienti rispettano le raccomandazioni? Una revisione sistematica evidenzia che ci sono ampi margini di miglioramento

Tollosa DN, Tavener M, Hure A, James EL. Adherence to multiple health behaviours in cancer survivors: a systematic review and meta-analysis. J Cancer Surviv. 2019 Apr 16. doi: 10.1007/s11764-019-00754-0. [Epub ahead of print] PubMed PMID: 30993648.

Numerose evidenze suggeriscono l’importanza del rispetto di alcune raccomandazioni relative a comportamenti sani e stili di vita virtuosi in chi ha avuto una diagnosi di tumore. Tra le principali raccomandazioni, evitare il fumo, eliminare o ridurre al minimo il consumo di alcool, evitare il sovrappeso e l’obesità, praticare regolarmente esercizio fisico, rispettare un’alimentazione equilibrata, con adeguato apporto di frutta, verdura e fibre, e contenuto consumo di carni rosse.

Alcune di queste raccomandazioni (ad esempio, l’eliminazione del fumo di sigaretta) hanno ampiamente dimostrato di essere, da sole, sufficienti a determinare un beneficio in aspettativa di vita e/o in qualità di vita. Altre raccomandazioni, invece, potrebbero non essere sufficienti, se non inserite in un complessivo stile di vita salutare, a produrre significativi benefici.

Gli autori della revisione sistematica pubblicata dal “Journal of Cancer Survivorship: Research and practice” hanno analizzato la letteratura esistente sul rispetto di multiple raccomandazioni relative ai comportamenti e agli stili di vita.

A tale scopo, sono stati analizzati 5 motori di ricerca (Embase, MEDLINE, PsycINFO, Web of Science, and Google Scholar), allo scopo di identificare gli articoli pubblicati tra il 2007 e il 2018. Il 2007 è stato scelto come anno di inizio in quanto corrispondente alla pubblicazione delle raccomandazioni del World Cancer Research Fund/American Institute for Cancer Research (WCRF/AICR).

Erano eleggibili gli studi che riportassero informazioni relative all’aderenza ad almeno 2 raccomandazioni tra le seguenti:

  • body mass index;
  • attività fisica;
  • fumo;
  • consumo di frutta e verdura;
  • apporto di fibre;
  • consumo di carni rosse;
  • apporto calorico complessivo;
  • apporto di sodio;
  • consumo di alcool.

Sono stati considerati successi nel rispetto delle raccomandazioni multiple prese in considerazione dai singoli studi i pazienti che rispettassero almeno i due terzi delle raccomandazioni prese in esame (ad esempio, 2 su 3), con l’eccezione degli studi che prendessero in considerazione solo 2 raccomandazioni, nel qual caso erano considerati successi solo i pazienti che le rispettassero entrambe.

Gli autori hanno sintetizzato il dato relativo alla prevalenza impiegando un modello a effetti random.
Oltre a presentare i risultati dell’intera serie di studi identificati, gli autori hanno realizzato un’analisi per sottogruppi, dividendo gli studi in base all’anno di pubblicazione (per descrivere un eventuale trend di miglioramento o peggioramento del rispetto delle raccomandazioni nel tempo), e in base al tempo trascorso dalla diagnosi di cancro (per confrontare il rispetto delle raccomandazioni in chi avesse avuto una diagnosi recente rispetto ai lungo-sopravviventi).

Nel complesso, l’analisi si è basata su 51 studi, selezionati dal totale di 3322 pubblicazioni screenate. Nei 51 studi erano stati analizzati 2620586 pazienti. Si trattava per la maggior parte di studi condotti negli Stati Uniti, ma erano inclusi anche alcuni studi condotti in Europa.

Per quanto riguarda l’aderenza ai singoli comportamenti è stili di vita, l’aderenza è risultata massima per l’astensione dal fumo (87%, intervallo di confidenza al 95% 85-88%), molto alta anche per la riduzione o l’abolizione del consumo di alcool (83%, intervallo di confidenza al 95% 81-86%), mentre è risultata molto deludente per il consumo di frutta e verdura (34%, intervallo di confidenza al 95% 27-41%) e per il consumo di fibre (31%, intervallo di confidenza al 95% 21-40%).

Basandosi sui dati di 13 studi è stato possibile descrivere la percentuale complessiva di pazienti che rispettassero raccomandazioni multiple (secondo la definizione descritta nei metodi). Tale aderenza a raccomandazioni multiple variava dal 7% al 40% nei singoli studi, con una prevalenza complessiva stimata pari al 23%, intervallo di confidenza al 95% 17-30%.

L’analisi per sottogruppi ha evidenziato che i pazienti con diagnosi più recente (inferiore a 5 anni) presentano un’aderenza complessivamente migliore a multiple raccomandazioni, rispetto ai pazienti per i quali siano trascorsi oltre 5 anni dalla diagnosi: nel dettaglio, la prevalenza di aderenza a raccomandazioni multiple risulta rispettivamente pari a 31% vs 25%. Tale dato si ripete anche nell’aderenza a specifiche singole raccomandazioni: ad esempio, il consumo di frutta e verdura (43% vs 32%) oppure la raccomandazione di evitare il sovrappeso (43% vs 35%).

Confrontando l’andamento dell’aderenza nel tempo, vale a dire in base all’anno di pubblicazione degli studi, gli autori descrivono un incremento della percentuale di pazienti aderenti a multiple raccomandazioni, passato dal 16% negli anni antecedenti al 2010, al 25% tra il 2011 e il 2014, al 28% per il periodo a partire dal 2015.

La descrizione dell’aderenza a specifiche raccomandazioni relative agli stili di vita e ai comportamenti nei pazienti che abbiano avuto una precedente diagnosi di cancro evidenzia che tale aderenza è spesso largamente insoddisfacente, in particolare per alcune raccomandazioni relative all’alimentazione.

Incoraggia il dato in incremento nel tempo, sebbene la percentuale di pazienti aderenti alle raccomandazioni rimanga largamente subottimale anche negli studi più recenti. Fa pensare, invece, il fatto che mediamente l’attenzione al rispetto delle raccomandazioni sugli stili di vita sia maggiore per i pazienti che hanno avuto una recente diagnosi, e tenda invece a diminuire nel tempo, come se la fiducia nella guarigione riducesse l’attenzione ai comportamenti e agli stili di vita salutari.

La raccomandazione degli stili di vita sani e dei comportamenti salutari dovrebbe essere parte importante della gestione di tutti i pazienti oncologici, sin dal momento della diagnosi e soprattutto nel follow-up. Le linee guida AIOM 2018 dedicate alla gestione dei pazienti lungoviventi, ad esempio, contengono una dettagliata revisione delle evidenze disponibili relativamente all'alimentazione e all'attività fisica, con le relative raccomandazioni.