Patologia gastrointestinale
Giovedì, 13 Novembre 2014

Surrocracy

A cura di Giuseppe Aprile

Per anni la PFS ha dominato come endpoint surrogato di sopravvivenza nei tumori del colon avanzato. Ma nell’epoca delle target therapies questo assunto è ancora valido? Per capirlo, addentriamoci con l’aiuto di Danny Sargent nelle labirintiche pieghe del database ACCENT. Sarà ancora surrocracy?

Shi Q, et al. Individual Patient Data Analysis of Progression-Free Survival Versus Overall Survival As a First-Line End Point for Metastatic Colorectal Cancer in Modern Randomized Trials: Findings From the Analysis and Research in Cancers of the Digestive System Database. J Clin Oncol 2014, epub Nov 10.

Pur rimanendo la sopravvivenza overall il più alto endpoint raggiungibile, essa soffre di alcuni limiti che includono la necessità di un’ampia popolazione, un lungo tempo per essere misurata e l’effetto di confondimento causato dalle terapie postprogressione.

All’inizio degli anni 2000, la PFS, definita come il tempo tra la randomizzazione e la progressione o morte per qualsiasi causa (con il censoring dei pazienti persi al follow-up), è stata validata come un ottimo endpoint surrogato di OS nel carcinoma colorettale avanzato. Il trattamento upfront, infatti, produce un effetto sia sulla PFS sia sull’OS e l’effetto del trattamento sulla PFS riesce a predire quello in OS con buona approssimazione.

Nell’articolo presentato sono stati analizzati i dati individuali di oltre 16.000 pazienti inclusi in 22 trials clinici, 12 dei quali includevano in prima linea una terapia con EGFR-inibitore o antiangiogenico. Obiettivo di questa analisi era  riconfermare la PFS come endpoint surrogato in un momento storico in cui la sopravvivenza mediana dei pazienti con malattia avanzata si va progressivamente allungando (oltre 24 mesi) per il beneficio dei trattamenti successivi ed il valore numerico della sopravvivenza postprogressione supera quello della PFS.

La relazione tra PFS e OS è stata valutata usando come misura statistica R2 (più il valore si avvicina a 1, più alta è la correlazione) della regressione ponderata ai minimi quadrati (WLS) di HR specifici per trial stimati con modelli di Cox e Copula. 

I risultati della complessa analisi dimostrano che:

  • La sopravvivenza mediana misurata è stata 8.3 mesi e la OS mediana di 18.3 mesi
  • Un evento di PFS entro i sei mesi è chiaramente associato a una peggior sopravvivenza (HR 3.87, 95%CI 3.72-4.03, p<0.001)
  • La correlazione tra gli effetti del trattamento su PFS e su OS è ancora esistente ma modesta (R2 WLS=0.53, 95%CI 0.33-0.74; R2 Copula=0.46, 95%CI 0.24-0.68) e tende a diminuire con l’aumento della sopravvivenza postprogression

 

La PFS esce ammaccata dallo scontro, ma per ora non perde il suo valore.

A giudizio degli autori la PFS può ancora essere considerata un valido endpoint surrogato per OS, ma per effetto della sopravvivenza dopo la progressione solo una HR in PFS inferiore a 0.57 può ragionevolmente tradursi in un vantaggio in sopravvivenza overall.

Negli anni a venire ottenere un beneficio in OS da un trattamento di prima linea sarà quindi sempre piu' difficile sia per la lunghezza della sopravvivenza postprogressione (che aumenta la possibilità di trattamenti eterogenei) che per l'impossibilità a governare la sequenza terapeutica di farmaci attivi (che invariabilmente tenderà a diluire l'effetto del trattamento upfront nei due bracci di randomizzazione).

In questo Broglio (è proprio il caso di dirlo), mentre la ricerca di nuovi endpoint compositi procede, la surrocracy continua….