Patologia gastrointestinale
Giovedì, 24 Novembre 2016
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Colon Life: la nuova app che predice la chance di vita

A cura di Giuseppe Aprile

Prendi un'idea brillante e uniscila a una tecnologia facilmente accessibile. COLON LIFE, una nuova app per smartphone che disegna una previsione di sopravvivenza a 12 settimane di pazienti con carcinoma colorettale avanzato chemiorefrattari. Il giovane gruppo degli oncologi italiani fa di nuovo centro.

Pietrantonio F, et al. Estimating 12-weeks death probability in patients with refractory metastatic colorectal cancer: the Colon Life nomogram. Ann Oncol 2016, epub ahead of print 17 th Nov

Due nuovi farmaci in uso corrente (regorafenib e TAS-102) hanno dimostrato efficacia nel prolungare la sopravvivenza di pazienti con carcinoma colorettale avanzato pretrattati e chemiorefrattari.

Mancando una selezione molecolare per predire il beneficio da tali molecole, si è in cerca di quali parametri sia possibile utilizzare per selezionare i candidati che ne avranno il maggiore beneficio. Infatti, analizzando con attenzione le curve di sopravvivenza riportate negli studi REGARD e RECOUSE (che peraltro richiedevano di stimare una aspettativa di vita di almeno 12 settimane tra i criteri di inclusione), ci si accorge intuitivamente che circa la metà dei pazienti non beneficiano del trattamento proposto.

Inoltre, mentre vi sono solidi fattori prognostici in prima linea, questa informazione manca nel setting dei chemiorefrattari.

Da queste premesse muove l'idea di Filippo (Pietrantonio) e Chiara (Cremolini), nel valutare la costruzione di un nomogramma che aiuti il clinico a predire la chance di morte a 12 settimane del paziente molto pretrattato. 

Sono state incluse due coorti di pazienti: un developing set di 492 pazienti afferenti a 5 centri ad alto volume e un validating set indipendente di altri 424 pazienti afferenti ad altri 12 oncologie italiane. Da segnalare che il validating set includeva pazienti trattati con regorafenib e TAS-102.

Le potenziali variabili predittive sono state selezinate usando un multivariable random forest model, che ha consentito di analizzare molte differenti variabili prioritarizzandole in ordine di importanza relativa. Il nomogramma è stato poi costruito con un modello di regressione logistica binaria (a firma Rosalba Miceli) e la sua performance valutata con una calibrazione e abilità discriminativa (Harrell C Index) sia nel set di costruzione che in quello di validazione.

Quattro variabili, semplici e immediate sono state incluse per sviluppare il nomogramma predittivo: il performance status (p<0.0001), la resezione della neoplasia primitiva (p=0.027), il valore di LDH plasmatico (p=0.0001) e il coinvolgimento peritoneale (p=0.081).

Il nomogramma ha una elevata abilità discriminativa nel predire la chance di morte a 12 settimane sia nel developing set (C=0.778) che nel set di validazione (C=0.778).

Come funziona dal punto di vista pratico? 

Vedi la figura allegata. Ognuna delle quattro variabili (binaria o continua) corrisponde a un punteggio, sommando i punteggi parziali si ottiene un numero che ha una immediata corrispondenza nella probabilità di morte precoce (entro le 12 settimane dalla diagnosi di chemiorefrattarietà).

 

Quali sono le implicazioni pratiche di questo nomogramma prognostico? Facilitare l'oncologo nella selezione del paziente candidato al trattamento con nuovi farmaci ad alto costo (massimizzando il rapporto costo/beneficio) e migliorare la performance del criterio clinico di inclusione riguardante la stima di sopravvivenza a 3 mesi in futuri studi randomizzati.

Mentre rinnoviamo i complimenti al gruppo italiano dei giovani oncologi GI, provate a scaricare l'app (gratutta) e a mettere alla prova le sue doti di previsione...uno strumento utile da avere sempre in tasca.