Patologia mammaria
Martedì, 15 Maggio 2018

Chirurgia mammaria: la scelta dell’analgesico può fare la differenza

A cura di Fabio Puglisi

Può una singola somministrazione intraoperatoria di FANS (ketorolac) ridurre il rischio di recidiva da carcinoma mammario?

Desmedt C, et al. Potential Benefit of Intra-operative Administration of Ketorolac on Breast Cancer Recurrence According to the Patient's Body Mass Index. J Natl Cancer Inst 2018 [Epub ahead of print]

I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) vengono utilizzati come analgesici nella chirurgia oncologica. Studi retrospettivi suggeriscono un’associazione tra uso di FANS e riduzione del rischio di recidiva da carcinoma mammario. Dal momento che i FANS agiscono anche su meccanismi biologici presenti in pazienti con adiposità, è stata indagata l’associazione tra somministrazione intraoperatoria di ketorolac o diclofenac e riduzione delle recidive in pazienti con indice di massa corporea (BMI) elevato.

Allo scopo, sono state analizzate due serie retrospettive provenienti da Istituzioni belghe di 827 e 1007 pazienti, caratterizzate in base alla somministrazione di ketorolac (n = 529 con, n = 298 senza) o di diclofenac (n = 787 con, n = 220 senza). I sottogruppi di BMI sono stati definiti come <25 kg/m2 (magro) e ≥ 25 kg/m2 (sovrappeso e obeso).
La proporzione di pazienti con BMI elevato era sovrapponibile nelle due coorti: 46.1% (ketorolac) e 47.3% (diclofenac), e in linea con i tassi di sovrappeso/obesità del Belgio.

Dosi dei farmaci

  • Ketorolac: 20 mg in pazienti <60 kg e 30 mg in pazienti ≥60 kg
  • Diclofenac: 75 mg

La somministrazione di ketorolac è risultata associata a una ridotta incidenza di recidive a distanza (hazard ratio aggiustato [aHR]= 0.59, 95% CI 0.37-0.96, P = 0.03). In particolare, l’associazione era evidente nel gruppo con BMI elevato (aHR = 0.55, 95% CI 0.31-0.96, P = 0.04).

Analizzando il pattern di recidiva nel tempo, l’effetto del ketorolac è stato osservato in termini di riduzione delle recidive precoci.

Viceversa, nessuna associazione con la prognosi è stata osservata in base alla somministrazione di diclofenac, sia nella popolazione generale sia nei diversi sottogruppi di BMI.

In pazienti con diagnosi di carcinoma mammario e BMI elevato, una singola somministrazione intra-operatoria di ketorolac si associa a una riduzione del rischio di recidiva.

Sebbene possa apparire sorprendente che una dose singola di ketorolac si associ a una minore incidenza di recidive a distanza, l’effetto potrebbe essere attribuito al “timing” della somministrazione: fase intra-operatoria, inizio della chirurgia. Infatti, è stata dimostrata la relazione tra rimozione chirurgica del primitivo e alterazione dell’omeostasi a livello sistemico con la possibilità di innescare lo sviluppo precoce di recidive.

I risultati dello studio vanno presi con cautela perché ottenuti dall’analisi di due serie retrospettive. Tuttavia, se confermati prospetticamente, potrebbero introdurre una nuova strategia “low-cost” per migliorare la prognosi di pazienti con carcinoma mammario.