Patologia mammaria
Martedì, 10 Luglio 2018

Metastasi encefaliche da carcinoma mammario HER2-positivo: cosa dicono le raccomandazioni ASCO?

A cura di Fabio Puglisi

Qual è la gestione clinica più appropriata in presenza di metastasi encefaliche da carcinoma mammario HER2-positivo? Vediamo insieme le raccomandazioni dell’American Society of Clinical Oncology (ASCO).

Ramakrishna N, et al. Recommendations on Disease Management for Patients With Advanced Human Epidermal Growth Factor Receptor 2-Positive Breast Cancer and Brain Metastases: ASCO Clinical Practice Guideline Update. J Clin Oncol 2018 [Epub ahead of print]

Attraverso una revisione sistematica della letteratura scientifica e dell’evidenza disponibile, sono state riviste le raccomandazioni ASCO (in precedenza licenziate nel 2014) per la gestione di pazienti con carcinoma mammario HER2-positivo con metastasi encefaliche documentate o a rischio di coinvolgimento encefalico.

Un gruppo di esperti ha condotto conducted la revisione sistematica della letteratura (sia per il trattamento sistemico che per le metastasi al sistema nervoso centrale), identificando 622 articoli.

Outcomes di interesse: overall survival, progression-free survival, tossicità.

In totale sono state identificate e analizzate 622 pubblicazioni da cui non è emersa alcuna informazione aggiuntiva tale da giustificare una modifica delle raccomandazioni licenziate dall’ASCO nel 2014.

Raccomandazioni

  • In pazienti con prognosi favorevole in termini di sopravvivenza e in presenza di una singola lesione encefalica, le opzioni terapeutiche includono:
    • Chirurgia seguita da radioterapia (RT) post-operatoria;
    • Radiochirurgia stereotassica (SRS)
    • Radioterapia pan-encefalica (whole-brain radiotherapy: WBRT; ± SRS)
    • Radioterapia stereotassica frazionata (FSRT)
    • SRS (± WBRT)
      • Determinanti della scelta sono: le dimensioni della lesione, la resecabilità, la presenza o meno di sintomi. Dopo il trattamento, l’imaging ogni 2-4 mesi può essere usato per monitorare il decorso di malattia localmente e a distanza.
  • In pazienti con prognosi favorevole e un numero limitato di metastasi (da due a quattro), le opzioni terapeutiche includono:
    • Resezione seguita RT post-operatoria per le lesioni di maggiori dimensioni e SRS per le restanti lesioni più piccole; 
    • WBRT (± SRS), SRS (± WBRT), and FSRT per metastasi > 3-4 cm. 
    • Resezione seguita da RT post-operatoria per metastasi < 3-4 cm.
      • Determinanti della scelta sono: la resecabilità, la presenza o meno di sintomi.
  • In pazienti con malattia diffusa e metastasi estese, in presenza di una prognosi più favorevole e in pazienti con metastasi leptomeningee sintomatiche, può essere offerta la WBRT.
  • In pazienti con prognosi scarsa, le opzioni includono WBRT, best supportive care, e/o cure palliative.
  • In pazienti con progressione delle metastasi intracraniche nonostante l’iniziale RT, le opzioni terapeutiche includono: SRS, chirurgia, WBRT, un tentativo di terapia sistemica, o l’arruolamento in un trial clinico. La scelta è condizionata dal trattamento iniziale. Se a tale contesto clinico si aggiunge la presenza di una significativa diffusione di malattia, la best supportive care può essere un’ulteriore opzione.
  • In pazienti la cui malattia sistemica non mostra segni di progressione al momento della diagnosi di metastasi encefaliche, la terapia sistemica non dovrebbe essere modificata.
  • Ai pazienti la cui malattia sistemica mostra segni di progressione al momento della diagnosi di metastasi encefaliche dovrebbe essere offerto un nuovo trattamento anti-HER2 sulla base dell’algoritmo terapeutico per il carcinoma mammario HER2-positivo in stadio avanzato.
  • Se un paziente non ha una storia di metastasi encefaliche o sintomi suggestivi per la presenza di un coinvolgimento encefalico, una sorveglianza di routine con risonza magnetica dell’encefalo non è raccomandata.
  • In presenza di qualsiasi sintomo suggestivo di coinvolgimento encefalico, è suggerita l’adozione di una soglia bassa per la richiesta di esami diagnostici quali la risonanza magnetica encefalica.

Le pazienti con metastasi encefaliche da carcinoma mammario HER2-positivo dovrebbero ricevere un trattamento appropriato sia per il controllo locale che per il controllo sistemico della malattia.

Le terapie locali includono la chirurgia, la “whole-brain radiotherapy” e la radiochirurgia stereotassica.
Le altre opzioni terapeutiche includono la terapia sistemica, la best supportive care, la partecipazione a trial clinici e/o le cure palliative.

La scelta del trattamento dipende da diversi fattori fra cui la prognosi della paziente, la presenza o meno di sintomi, la resecabilità, il numero e le dimensioni delle metastasi, la terapia effettuata in precedenza, l’entità di diffusione metastatica.

L’impiego routinario di una risonanza magnetica encefalica per screenare riguardo alla presenza di localizzazioni encefaliche non è raccomandato. Piuttosto, l’alta incidenza di metastasi encefaliche in pazienti con carcinoma mammario HER2-positivo suggerisce l’opportunità che i clinici adottino una soglia bassa per la richiesta di risonanza in presenza di sintomi anche minimamente suggestivi di coinvolgimento encefalico.