INAVO-120 è un trial di fase 3 che si prefigge un obiettivo ambizioso: rivoluzionare il trattamento del carcinoma mammario avanzato con mutazione PIK3CA. Nello specifico, lo studio esplora l'aggiunta di inavolisib, un potente inibitore selettivo di PI3Kα, alla terapia standard con palbociclib e fulvestrant. Ma l'efficacia di questa combinazione giustifica i rischi aggiuntivi? Le risposte non ...
Il trial TULIP è uno studio di fase III, in aperto, che confronta l'efficacia di trastuzumab duocarmazina (T-Duo), un nuovo coniugato farmaco-anticorpo, rispetto alla scelta del medico, in pazienti già sottoposte ad almeno due terapie mirate anti-HER2, inclusa la terapia con T-DM1.
Stabilito il ruolo dell'immunoterapia nel carcinoma epatocellulare avanzato, il valore del response rate nell'aumentare il tasso di resecabilità e il potenziale ruolo del trattamento preoperatorio, non è noto se la risposta patologica sia un predittore di outcome. Lo studio global neoHCC tenta di dare una risposta a questo quesito.
Pubblicati sul New England of Medicine i risultati dello studio PACE-B (Prostate Advances in Comparative Evidence), dedicato al trattamento locale dei pazienti con tumore della prostata in stadio localizzato. Il confronto tra radioterapia tradizionale e radioterapia stereotassica documenta un’efficacia compatibile con la non inferiorità della radioterapia stereotassica, che consisteva di sole 5 ...
Il trial IMbrave 151 randomizza pazienti con colangiocarcinoma localmente avanzato non resecabile o metastatico a ricevere chemioterapia standard (cisplatino e gemcitabina), atezolizumab +/- bevacizumab. Pubblicati i risultati finali di efficacia.
Analisi senza precedenti che esplora i trend temporali nella recidiva a distanza in donne con carcinoma mammario in fase iniziale, diagnosticato tra il 1990 e il 2009. Lo studio, condotto dal gruppo EBCTCG, ha coinvolto più di 155.000 pazienti, suddivise tra tumori con recettori ormonali positivi e negativi. Con un campione così ampio e una metodologia rigorosa, ci si è posti un obiettivo ...
Pubblicati sulle pagine del New England, dopo la presentazione di qualche mese fa all’ASCO, i risultati dello studio ADRIATIC, che valutava l’impiego del durvalumab come terapia adiuvante (consolidamento) dopo chemio-radioterapia nel microcitoma in stadio limitato. L’immunoterapia si candida a trattamento standard in questo setting avaro di progressi.