Pubblicata la seconda importante analisi del trial randomizzato 8HW: il quesito è se in pazienti con CRC avanzato candidati a ricevere immunoterapia in qualsiasi linea di trattamento sia preferibile il solo nivolumab o l'associazione di nivolumab e ipilimumab.
Annals of Oncology ha pubblicato l’aggiornamento 2023 del Global Consortium Study dell’ESMO sulla disponibilità dei farmaci oncologici e sugli eventuali costi a carico del paziente. Si tratta di un quadro di estrema eterogeneità: paesi fortunati ed altri molto meno, dove i progressi terapeutici rischiano di rimanere ben lontani dalla pratica clinica.
Uno studio randomizzato di fase III condotto dal gruppo ETOP non ha evidenziato un vantaggio significativo con l’aggiunta dell’atezolizumab alla combinazione di chemioterapia e bevacizumab, ma le analisi di sottogruppo confermano una maggiore efficacia dell’immunoterapia nei casi ad istologia non epitelioide.
Il trial randomizzato ESOPEC compara testa a testa due strategie molto usate nel trattamento upfront dell'adenocarcinoma esofageo resecabile. Chi ne uscirà vincitore?
In un'epoca in cui i social media stanno rapidamente trasformando il panorama della comunicazione, la medicina oncologica non fa eccezione. Uno studio italiano si concentra su come gli oncologi medici e i medici in formazione utilizzano i social media, esplorando le loro preferenze, esperienze e opinioni. Sebbene questi strumenti digitali possano aprire nuove opportunità per la diffusione di ...
Uno studio di coorte americano descrive, con un follow-up di molti anni, il rischio di complicanze a lungo termine nei pazienti sottoposti a chirurgia o a radioterapia per un tumore della prostata in stadio precoce. Si tratta di informazioni molto utili per una chiara definizione del rapporto tra benefici e rischi e per una comunicazione ottimale con i pazienti.
Lo specifico pattern di progressione al trattamento con atezolizumab - secondo un recente studio metodologico tedesco - si associa ad una diversa durata della sopravvivenza post-progressione. La proposta di una nuova categorizazione della progressione produce risvolti clinici e fa riflettere sul futuro disegno dei trial.