Martedì, 10 Maggio 2022

Infezione da SARS-CoV-2 e rischio di morte in pazienti oncologici

A cura di Fabio Puglisi

L’infezione da SARS-CoV-2 in pazienti oncologici è associata con una maggiore probabilità di sviluppare una malattia grave e di morire.  Tuttavia, le variabili che predispongono ad una prognosi peggiore rimangono da definire. Vediamo cosa è emerso da una recente revisione sistematica e metanalitica della letteratura. 
 
Khoury E, et al. Differences in Outcomes and Factors Associated With Mortality Among Patients With SARS-CoV-2 Infection and Cancer Compared With Those Without Cancer: A Systematic Review and Meta-analysis. JAMA Netw Open 2022;5(5):e2210880. 

Selezione degli studi: l’analisi ha incluso studi caso-controllo o di coorte con almeno 10 pazienti oncologici e infezione da SARS-CoV-2 con o senza un gruppo di controllo (definito come pazienti senza diagnosi di tumore ma con infezione da SARS-CoV-2). 

Estrazione e sintesi dei dati: Due investigatori hanno effettuato l’estrazione dei dati in modo indipendente utilizzando le linee guida PRISMA (Preferred Reporting Items for Systematic Reviews and Meta-analyses). La metanalisi è stata effettuata utilizzando un modello random-effects.

Misure di outcome: È stata valutata la differenza in mortalità tra pazienti con o senza tumore e infezione da SARS-CoV-2 e la differenza nella prognosi tra i diversi tipi tumorali e i trattamenti ricevuti dai pazienti. 

Complessivamente sono stati inclusi 81 studi per un totale di 61.532 pazienti oncologici. Fra i 58.849 pazienti con disponibilità dei dati, 30.557 erano maschi (52%) e l’età era compresa tra i 35 e i 74 anni. In 19 studi è stato possibile analizzare le differenze tra pazienti oncologici e non oncologici.

Il rischio relativo (RR) di mortalità da COVID-19 fra i pazienti con verso i pazienti senza tumore, dopo matching per età e sesso, è risultato pari a 1.69 (95% IC, 1.46-1.95; P < .001; I2 = 51.0%). Il RR di mortalità in pazienti oncologici vs i controlli è risultato maggiore al diminuire dell’età (exp [b], 0.96; 95% IC, 0.92-0.99; P = .03). Inoltre, al confronto con altri tipi di tumore, la patologia polmonare (RR, 1.68; 95% IC, 1.45-1.94; P < .001; I2 = 32.9%) e la patologia ematologica (RR, 1.42; 95% CI, 1.31-1.54; P < .001; I2 = 6.8%) hanno mostrato un maggior rischio di morte COVID-relata. Sebbene sia stata osservata una stima puntuale più alta per la patologia genitourinaria (RR, 1.11; 95% IV, 1.00-1.24; P = .06; I2 = 21.5%), l’associazione non è risultata statisticamente significativa. La patologia mammaria (RR, 0.51; 95% IC, 0.36-0.71; P < .001; I2 = 86.2%) e quella ginecologica (RR, 0.76; 95% CI, 0.62-0.93; P = .009; I2 = 0%) sono risultate associate con un minor rischio di morte. La chemioterapia è risultata associata al più alto rischio di morte con un valore di pooled case fatality rate del 30% (95% IC, 25%-36%; I2 = 86.97%; range, 10%-100%), e l’endocrinoterapia al tasso più basso con un valore dell’11% (95% IC, 6%-16%; I2 = 70.68%; range, 0%-27%).

I risultati di questa metanalisi suggeriscono che I pazienti oncologici che contraggono una infezione da SARS-CoV-2 hanno un maggior rischio di morire per le complicanze dell’infezione rispetto ai pazienti non oncologici.

La giovane età, la patologia polmonare e quella ematologica sono fattori prognostici sfavorevoli in pazienti con diagnosi di tumore e COVID-19.

Limiti dello studio 

  • Valutazione dell’associazione tra tipo tumorale e outcome limitata a 7 tipi tumorali (analisi condizionata da quanto riportato nei singoli studi).
  • Non è stato possible confrontare pazienti con tumori solidi e controlli per mancanza di studi con tale disegno. 
  • Assenza di studi con valutazione in base alle diverse varianti di SARS-CoV-2
  • Studi condotti prima della vaccinazione e precedenti alla introduzione di farmaci antivirali