Immunoterapia
Martedì, 24 Maggio 2016

Pembrolizumab nel carcinoma mammario "triple negative"

A cura di Fabio Puglisi

Diverse linee di ricerca supportano lo studio dell'immunoterapia nel carcinoma mammario "triple negative" (TNBC):

  • Associazione tra espressione di geni immunomodulatori e prognosi migliore. 
  • Associazione tra presenza di linfociti infiltranti il tumore (TILs) e prognosi migliore.
  • Riscontro di maggiore espressione di PD-L1 mRNA in campioni di TNBC (The Cancer Genome Atlas)
  • PD-L1 è espresso in circa il 20-30% dei TNBC

Partendo da tali presupposti, uno studio di fase Ib ha analizzato sicurezza e attività antitumorale del pembrolizumab (agente anti-PD1) in pazienti con TNBC in stadio avanzato.

Nanda R, et al. Pembrolizumab in Patients With Advanced Triple-Negative Breast Cancer: Phase Ib KEYNOTE-012 Study. J Clin Oncol 2016 [Epub ahead of print] 

Il KEYNOTE-012 è uno studio multicentrico, non randomizzato di fase Ib che ha analizzato sicurezza e attività della monoterapia con pembrolizumab somministrato per via endovenosa alla dose di 10 mg/kg ogni 2 settimane a pazienti con vari tipi di carcinoma (TNBC, carcinoma gastrico, carcinomi della testa e del collo, carcinomi uroteliali) in stadio avanzato e con espressione di PD-L1 nello stroma o in ≥ 1% delle cellule tumorali. 

L'analisi relativa alle pazienti con TNBC è stata riportata mediante pubblicazione specifica. 

Popolazione

  • Dei 111 TNBC screenati per PD-L1, il 58.6% è risultato PD-L1–positivo.
  • In totale, 32 donne (età mediana 50.5 anni) sono state arruolate e valutate per sicurezza e attività antitumorale.
  • La maggior parte delle pazienti era stata ampiamente pretrattata, avendo ricevuto chemioterapia sia con intento adiuvante sia con intento palliativo.
  • In 28 casi (87.5%) l'esordio di malattia era in stadio precoce. Nel restante 12.5% si trattava di carcinoma metastatico de novo.
  • Numero mediano di precedenti terapie per la malattia metastatica: 2 (il 46.9% delle pazienti aveva ricevuto almeno 3 linee e il 25% almeno 5 linee).
  • Livelli elevati di lattato deidrogenasi (LDH) sono stati osservati nel 40.6% delle pazienti.
  • Nel 78.1% delle pazienti era presente malattia viscerale. 

Il follow-up mediano dello studio al "data cut-off" era di 10 mesi (range, 0.4-19.5).

Il numero mediano di dosi di pembrolizumab somministrate è stato 5 (range, 1-36).

La tossicità, per lo più limitata e simile a quella osservata in altri studi (artralgie, fatigue, mialgie, nausea), ha incluso 5 (15.6%) pazienti con effetti collaterali di grado ≥3 e una morte tossica.  

Fra le 27 pazienti valutabili per l'attività antitumorale,  il tasso di risposta è risultato del 18.5%, il tempo medio alla risposta di 17.9 settimane (range, 7.3-32.4 settimane) e la durata mediana di risposta non è stata raggiunta (range, da 15 a ≥ 47.3 settimane).

L'immunoterapia con pembrolizumab appare promettente nel trattamento del carcinoma mammario triple negative. In particolare, i seguenti risultati dello studio KEYNOTE-012 meritano di essere valorizzati:

  • Durata della risposta: mediana non raggiunta; range, 15.0-47.3 settimane; includendo 3 responders che hanno ricevuto il trattamento per ≥ 1 anno). Da notare che la durata della risposta alla chemioterapia standard, in questa popolazione di pazienti ampiamente pretrattate, è tra le 4 e le 12 settimane 
  • Tasso di risposta: 18.5% (quasi doppio rispetto a quello osservato con capecitabina in seconda linea o in linee successive)
  • Disease control rate: 25.9%
  • Progression free survival a 6 mesi: 24.4%
  • Overall survival a 6 mesi: 66.7%

Attualmente è in corso uno studio di fase II che esamina il ruolo di pembrolizumab alla dose di 200mg ogni 3 settimane (ClinicalTrials.gov identifier: NCT02447003).