Miscellanea
Sabato, 04 Marzo 2023

Come evolve nel tempo l’attenzione alla qualità di vita negli studi in oncologia?

A cura di Massimo Di Maio

L’analisi degli studi di fase III pubblicati in oncologia nell’arco di un decennio documenta un aumento dell’inclusione della qualità di vita tra gli endpoint, ma conferma che spesso i risultati non vengono pubblicati.

Marandino L, Trastu F, Ghisoni E, et al. Time trends in health-related quality of life assessment and reporting within publications of oncology randomised phase III trials: a meta-research study. BMJ Oncology 2023;2:e000021. doi: 10.1136/bmjonc-2022-000021

Negli ultimi anni è molto cresciuto, anche dal punto di vista regolatorio, l’interesse per la qualità di vita come endpoint degli studi clinici condotti in ambito oncologico.

Una precedente revisione degli studi pubblicati su 11 riviste nel quinquennio 2012-2016 (https://www.oncotwitting.it/miscellanea/la-qualita-di-vita-e-rilevante-per-valutare-una-terapia-antitumorale-a-parole-si-nei-fatti-meno) aveva evidenziato uno scenario non ottimale. Quasi la metà degli studi non includeva la qualità di vita tra gli endpoint, e una percentuale elevata, pur avendo raccolto i dati, non li presentava nella pubblicazione principale.

Di conseguenza, in molti casi, la valutazione del valore del trattamento non può includere (o almeno non può includere al momento della pubblicazione principale) i risultati di qualità di vita, nonostante tale endpoint sia riconosciuto come importante per la definizione del valore, non solo dalle autorità regolatorie ma anche da strumenti come la Magnitude of Clinical Benefit Scale dell’ESMO.

Obiettivo dell’analisi, pubblicata sulla neonata rivista specificamente dedicata all'oncologia del gruppo BMJ, era la descrizione dei trend temporali nell’inclusione della qualità di vita tra gli endpoint degli studi e nella presentazione dei risultati all’interno delle pubblicazioni.

Sono stati presi in esame i lavori pubblicati nell’arco di un decennio (2012-2021), confrontando i risultati già precedentemente pubblicati relativi al quinquennio 2012-2016 con i risultati degli anni più recenti.

Sono stati inclusi nell’analisi tutti gli studi randomizzati di fase III pubblicati nel periodo di tempo considerato su 11 riviste. Erano eleggibili gli studi condotti in pazienti adulti con tumori solidi, in cui il quesito dello studio riguardasse il trattamento sistemico, sia in stadio iniziale che con malattia avanzata.

I due quinquenni (2012-16 vs 2017-21) sono stati confrontati in termini di :

  1. Proporzione di pubblicazioni i cui studi clinici includevano la qualità di vita tra gli endpoint, sul totale degli studi eleggibili;
  2. Proporzione di pubblicazioni che includevano i risultati di qualità di vita nel lavoro, sul denominatore degli studi che avevano la QoL tra gli endpoint;
  3. Proporzione di pubblicazioni che includevano i risultati di qualità di vita nel lavoro, sul totale degli studi eleggibili.

Complessivamente, l’analisi ha confrontato 388 pubblicazioni del periodo 2017-2021 con le 446 pubblicazioni del periodo 2012-2016 incluse nella precedente analisi.

La percentuale di studi che includono la qualità di vita tra gli endpoint è aumentata nel tempo, passando al 67.8% degli studi nel periodo 2017–2021 rispetto al 52.9% del periodo 2012–2016 (Odds Ratio 1.87, intervallo di confidenza al 95% 1.41 - 2.48, p<0.001).

Rispetto ai precedent 5 anni, la proporzione di studi che includeva la qualità di vita è risultata maggiore per tutti i tipi di tumore, per tutti i tipi di trattamento, sia negli stadi iniziali (Odds Ratio 1.88, intervallo di confidenza al 95% 1.12 - 3.16) che nei pazienti con malattia avanzata (Odds Ratio 2.07, intervallo di confidenza al 95% 1.45 - 2.95). L’incremento è risultato più netto negli studi promossi dall’industria rispetto agli studi accademici.

Considerando gli studi in cui la qualità di vita era inclusa tra gli endpoint, la percentuale di pubblicazioni che include i risultati di qualità di vita nel lavoro è scesa al 52.1% nel periodo 2017–2021 rispetto al 62.3% del periodo 2012–2016 (Odds Ratio 0.66, intervallo di confidenza al 95% 0.46 - 0.94, p=0.02). L’inclusione dei risultati di QoL nella pubblicazione primaria risulta particolarmente deludente negli studi pubblicati su riviste ad elevato impact factor.

Considerando tutti gli studi eleggibili, la percentuale di pubblicazioni che includono i risultati di qualità di vita è rimasta praticamente stabile: 35.3% nel periodo 2017–2021 rispetto al 33.0% nel periodo 2012–2016 (Odds Ratio 1.11, intervallo di confidenza al 95% 0.83 - 1.48, p=0.48).

L’analisi multivariata ha preso in esame l’intero decennio di pubblicazioni. Per quanto riguarda l’inclusione della qualità di vita tra gli endpoint, essa è risultata più elevata negli studi pubblicati su riviste con elevato impact factor, negli studi di non inferiorità, negli studi sponsorizzati dall’industria, negli studi condotti nel setting avanzato / metastatico, negli studi condotti nei tumori genitourinari e negli studi con immunoterapia.

Per quanto riguarda la presentazione dei risultati di qualità di vita negli studi che la avevano inclusa tra gli endpoint, la presenza dei risultati è significativamente minore nelle riviste con elevato impact factor e negli studi con immunoterapia.

Infine, per quanto riguarda l’analisi multivariata della presenza dei risultati di QoL in tutti gli studi considerati nell'analisi, essa è risultata significativamente più elevata nelle riviste con impact elevato, negli studi condotti in cieco, negli studi condotti nel setting avanzato e significativamente inferiore negli studi con immunoterapia.

I dati dell’analisi documentano un incremento della percentuale di studi clinici oncologici che includono la qualità di vita tra gli endpoint. Peraltro, questo incremento è stato più netto negli studi promossi dall’industria rispetto agli studi accademici: le aziende farmaceutiche hanno prontamente recepito l’invito delle agenzie regolatorie a includere la QoL tra gli endpoint, mentre la ricerca accademica deve ancora dimostrare maggiore attenzione a questo aspetto.

Il segnale complessivo di incremento della proporzione degli studi con la QoL tra gli endpoint è sicuramente positivo ed incoraggiante: al contrario, fa riflettere e delude la frequente omissione dei risultati dalle pubblicazioni primarie. Questo fenomeno, numeri alla mano, si è accentuato negli ultimi anni, ed è tipico delle riviste con impact factor più elevato, nonostante la maggior parte degli studi pubblicati su queste ultime includa la QoL tra gli endpoint.

Qualcuno potrebbe leggere il dato in maniera positiva, dicendo che lo spazio ricavabile per la QoL nell’ambito della pubblicazione principale sarebbe troppo limitato, e che quindi giustamente viene privilegiata la scelta di dedicare una seconda pubblicazione a tali risultati. Il problema è che innanzitutto non sempre i risultati vengono pubblicati: la nostra analisi evidenzia che, anche a distanza di vari anni, spesso i risultati di QoL non sono ancora pubblicati. Inoltre, sarebbe importante una pubblicazione simultanea per consentire di valutare anche quei risultati insieme agli altri endpoint dello studio.

Interessanti i risultati dell’analisi multivariata: probabilmente è atteso che gli studi condotti nel setting avanzato abbiano una maggiore attenzione all’inclusione della qualità di vita tra gli endpoint, e che siano le riviste con elevato impact factor a pubblicare studi di qualità mediamente migliore e quindi più studi con la QoL tra gli endpoint. Meno atteso era che una variabile significativa fosse lo sponsor dello studio, con la ricerca accademica meno sensibile alla QoL rispetto agli studi promossi dall’industria.

Infine, l’associazione inversa tra impact factor e chance di vedere pubblicati i risultati di QoL nella pubblicazione primaria sottolinea che il dibattito sul ritardo nel tempo alla pubblicazione, già discusso nella precedente analisi di 5 anni fa, è tuttora attuale.