Miscellanea
Giovedì, 15 Febbraio 2024

Decentralizzare le cure per ridurre le spese di viaggio e migliorare l'impatto ambientale: un'esperienza italiana

A cura di Giuseppe Aprile

Nell'esperienza piacentina, un modello integrato ospedale-territorio che sappia decentralizzare parte delle cure sembra impattare favorevolmente sulla qualità di vita, ridurre il travel burden e la tossicità finanziaria, aiutare le decarbonizzazione e aumentare la sensibilità al tema ambientale. Solo effetti positivi, dunque, ma è facilmente applicabile?

Fattore G, et al. Reducing the burden of travel and environmental impact through decentralization of cancer care. Health Serv Manage Res 2024 Feb 2. Epub ahead of print.

Molteplici esperienze italiane ed europee alimentano continuamente il percorso di territorializzazione delle cure oncologiche, che sempre di più si avvicinano al domicilio del paziente. O meglio, di parte di esse, quelle di minore impatto e la cui erogazione in ospedale non è necessaria, ma può essere pensata al domicilio o in luoghi di cura diffusi sul territorio e più facilmente accessibili. Non si deve infatti dimenticare che molti pazienti italiano soffrono di tossicità finanziaria dopo una diagnosi di neoplasia maligna, sulla quale si è detto e scritto molto.

Anche l'impegno economico dei viaggi ripetuti ai centri di cura provoca costi diretti e indiretti, contribuendo al travel burden. Si è di fatto dimostrato che la distanza geograficxa dal luogo di cura determina uno svantaggio prognostico per il paziente con ritardo nella diagnosi, iniquità nell'offerta terapeutica, peggiore esito del trattamento e impatto negativo sulla qualità della vita percepita.

In questo contesto va letto il lavoro gestionale-organizzativo del gruppo oncoematologico di Piacenza - che riporta i dati di un modello di cura integrato e collaborativo basato su un dipartimento di oncologia ospedaliero (ASL di Piacenza) e quattro persidi ambulatoriali dislocati sul territorio (Val d'Arda, Val Tidone, Val Trebbia e Val Nure) attivo da circa 5 anni - con obiettivo la sostenibilità sociale, economica ed ambientale delle cure oncologiche.

I dati raccolti sono analizzati e descriti in termini di km di spostamento evitati (con un risparmio di 0.6 Eu per km evitato), costo per il sistema sanitario nazionale e di riduzione di CO2 prodotta (-122.3 g di CO2 per km evitato), surrogati rispettivamente di miglior qualità di vita e soddisfazione del paziente (sostenibilità sociale), di spesa globale (sostenibilità economica) e di più favorevole impatto sull'ambiente (sostenibilità ambientale).

Nel periodo 2016-2021 il modello di decentralizzazione dell'erogazione di prestazione sanitaria ha permesso di portare sul territorio 2292 interventi.

Tale modifica organizzativa di attività è stato corrispondente a 218.556 km di spostamento evitato con un risparmio di 131.140 Euro per i pazienti e una spesa di 26.152 euro per il sistema sanitario nazionale. Inoltre, si è documentata una produzione ridotta di CO2 con emissione calata di 32.37 tonnelate (5.989 Eu; netto beneficio di 110.976 Euro).

 

L'esperienza piacentina si allinea ad altre e dimostra che spostare alcune attività sul territorio dà un valore aggiunto per la popolazione oncologica e per la comunità in generale. E questo è fondamentale nel sistema oncologia dove la prevalenza continua ad aumentare e le risorse disponibili non lo fanno altrettanto rapidamente.

Naturalmente è difficile implementare diffusamente un modello sviluppato in uno specifico contesto senza tenere conto di importanti variabili orografiche, ambientali, logistiche (disponibilità di trasporti pubblici), tecnostrutture, collegamenti informativi, collaborazione con Medicina Generale, ecc...ma la missione 6 del PNRR va certamente in questa direzione.

Inoltre, non è chiaro quali siano le prestazioni erogabili in appropriatezza e sicurezza per paziente ed operatore anche sul territorio, né quale sia il luogo di cura preferito per gli stessi pazienti.

Un'importante sfida per i decisori politici e le direzioni di vertice regionali è esattamente quella di ridisegnare le modalità di offerta sanitaria ai cittadini, partendo dai bisogni di salute (impliciti e d espliciti) ma tenendo conto dei molti vincoli e della sostenibilità globale del sistema, anche in un'epoca di difficile recruitment dei professionisti.