Miscellanea
Giovedì, 16 Marzo 2023

I primari oncologi italiani: senza governance è a rischio l'equità nell'accesso all'innovazione

A cura di Giuseppe Aprile

Un'analisi di CIPOMO (Collegio Italiano dei Primari di Oncologia Medica Ospedaliera) vede un potenziale rischio per l'accesso equitario alle cure innovative: l'implementazione dell'oncologia di precisione nelle realtà italiane va guidata se vogliamo che il sequenziamento dei tumori e le più moderne terapie farmacologiche siano un progresso per tutti.

Fasola G, et al. Implementation of Precision Oncology in Clinical Practice: Results of a National Survey for Health Care Professionals. Oncologist. 2023 Feb 27:oyad020. doi: 10.1093/oncolo/oyad020

La prima pubblicazione dell'articolato POP (Progetto Oncologia di Precisione) sembra già fare notizia e conquistare le pagine dei quotidiani online. In effetti, l'oncologia di precisione ha per molti versi cambiato il modo di ragionare del medico oncologo. Oggi abbiamo la tecnologia per scandagliare una neoplasia, per rivelarne i misteriosi meccanismi biologici e per scegliere la migliore terapia possibile (sulla base delle attuali conoscenze) che blocchi il driver di crescita.

L'innovazione terapeutica, certamente, deve essere mediata dalla discussione di esperti - quale è il tumor molecular board - un incontro con professionisti che discutono dell'indicazione a un approfondito scandagio molecolare della neoplasia e all'indicazione a trattamenti innovativi e spesso non convenzionali. Ma questa importante istituzione è stata implementata in Italia in modo variegato e (pericolosamente) disomogeneo.

CIPOMO ha proposto una analisi nazionale condotta tra i direttori di oncologia ospedaliera (gli antichi "primari") con l'obiettivo di comprendere lo stato dell'arte riguardo all'oncologia di precisione in Italia. Tramite un questionario elaborto su surveymonkey sono state raccolte le risposte da 169 centri italiani all'inizio del 2022. I risultati della prima parte dell'inchiesta sono stati recentemente pubblicati su Oncologist.

Il questionario ha raccolto risposte da 19 regioni e province autonome su 21 e ha riguardato vari ambiti: l'approccio della singola Azineda alla diagnostica molecolare, la tipologia di TMB e la sua composizione, il bacino d'utenza servito, la sua accessibilità, la conoscenza e applicazione delle indicazioni ESMO e AIOM, le informazioni contenute in un referto di NGS, le questioni dei consensi informati.

La survey era composta da 19 domande strutturate ed è stata inviata tramite SurveyMonkey.

Alla survey CIPOMO hanno partecipato 129 direttori di Oncologia provenienti da Aziende sanitarie o socio-sanitarie (45,1%), ospedali pubblici (36,3%), ospedali universitari pubblici (10,6%), istituti scientifici di ricerca (3,5%) e professionisti privati (0,9%) permettendo di scattare una fedele fotografia dello stato dell'arte in Italia.

Riguardo alll'uso del NGS circa il 10% dei partecipanti alla survey dichiara di utilizzarlo routinariamente, quasi la metà invece non ha accesso alla tecnologia. Quando presente, in oltre l80% dei casi il test è praticato nella stessa Azienda. Al momento della conduzione dell'intervista solo poche regioni italiane avevano formalmente decretato un TMB (unico o multiplo a livello regionale) e oltre un terzo dei professionisti dichiarava che l'assetto del TMB non era adatto alla realtà clinica.

Anche la questione del consenso informato (CI) differiva tra aree geografiche: in alcuni casi era richiesto un CI ad hoc, in altri esso era richiesto solo per analisi che avrebbero potuto dare informazioni su alterazioni geniche ereditabili.

 

 

Lo studio dimostra una situazione molto variegata in Italia dove, senza una regia illuminata, c'è il pericolo di limitare l'equità di accesso alla tecnologia e di conseguenza all'innovazione terapeutica.

Rimangono da stabilire questioni generali e tecnico-operative. tra le prime, ad esempio, quale sia la composizione ideale di un MTB (quali professionisti debbano stabilmente farne parte, quali possano essere chiamati on demand), quale bacino di popolazione debba essere servito per coniugare efficienza, rapidità, expertise con la possibilità di accesso ai test, quale sia il livello di discussione (governance non equivale a centralizzazione). Tra le seconde: quali pannelli abbiano maggiore costo-efficacia, quali tariffe siano da applicare per le analisi molecolari estese, quale sia il tipo di consenso informato necessario, quali le garanzie di privacy dei dati e dove archiviare una tale massa di informazioni.

Il progetto Oncologia di Precisione ha anche portato ad un workshop nazionale (Udine, 6-10-22) ed alla redazione di un documento di statement condivisi con AIOM, COMU e SIAPEC che è stato offerto alle Istituzioni sovraordinate.

In un contesto magmatico per la velocità di cambiamento è appena stato inviato alla attenzione della Conferenza Stato Regioni lo schema di decreto ministeriale per l'istituzione degli MTB e l'individuazione dei centri specialistici per l'esecuzione dei test di profilazione genomica - un documento tecnico utile ad avere un punto di partenza istituzionale.

I nodi da sciogliere restano quindi molti, ma l'implementazione dell'oncologia di precisione alla pratica clinica è appena iniziata. In ogni caso, la governance di un'innovazione in oncologia di questa portata non può prescindere da una modifica organizzativa, della quale cui CIPOMO si farà certamente promotore.