Miscellanea
Martedì, 12 Novembre 2019

Quali sintomi favoriscono una diagnosi precoce dei tumori?

A cura di Fabio Puglisi

La diagnosi precoce dei tumori, spesso diretta conseguenza dello screening (mammografia, ricerca del sangue occulto fecale, PAP test), può salvare molte vite. E la conoscenza di segni o sintomi di malattia da riferire prontamente al proprio medico, quanto incide?

Koo MM, et al. Presenting symptoms of cancer and stage at diagnosis: evidence from a cross-sectional, population-based study. Lancet Oncol 2019; online first: published November 05, 2019 (open access).

Fra le strategie per il controllo della patologia tumorale, assumono crescente importanza gli interventi di diagnosi precoce legati alle campagne mirate a incrementare la conoscenza di sintomi e/o segni associati al tumore. Tuttavia, tali strumenti potrebbero essere poco utili nelle situazioni in cui la modalità di presentazione del tumore correli corrisponda a uno stadio avanzato di malattia.
Uno studio cross-sectional ha analizzato dati di popolazione derivanti da una audit del 2014 condotta in Inghilterra su pazienti di età ≥ 25 anni ai quali era stato diagnosticato uno dei seguenti 12 tumori (bocca e orofaringe, colon, endometrio, laringe mammella, melanoma, ovaio, polmone, prostata, rene, retto, vescica). Sono state prese in considerazione 20 fra le più comuni modalità di presentazione e ne è stata esaminata l’associazione con lo stadio alla diagnosi (stadio IV vs stadio I–III, secondo TNM) applicando una regressione logistica.
Per ciascun sintomo/segno, le associazioni con lo stadio sono state valutate sia considerando la singola modalità di presentazione sia le modalità multiple (più segni e/o sintomi contemporaneamente).

In totale, sono stati analizzati i dati di 7997 pazienti.
La percentuale di pazienti a cui è stato diagnosticato un tumore in stadio IV andava dall’1% (95% CI 1–3; 8 su 584 pazienti) per un nevo anomalo fino all’80% (71–87; 84 su 105 pazienti) per una tumefazione cervicale. Tre modalità di presentazione (tumefazione del collo, dolore toracico, lombalgia) sono apparse consistentemente associate con una maggiore probabilità di diagnosi in stadio IV, sia se riportate da sole sia se riportate insieme ad altre manifestazioni cliniche. Un’associazione di segno opposto è stata osservata per le presentazioni sottoforma di nevi anomali, noduli mammari, sanguinamenti vaginali in postmenopausa, rettorragia.
Per 13 delle 20 modalità di presentazione (nevi anomali, noduli mammari, sanguinamenti vaginali in postmenopausa, rettorragia, sintomi delle basse vie urinarie, ematuria, cambiamenti nelle abitudini alimentari, raucedine, fatigue, dolore addominale, dolore ai quadranti inferiori dell’addome, calo ponderale, categoria “qualsiasi altro sintomo”), > 50% dei pazienti ha ricevuto una diagnosi in uno stadio diverso dal IV; per 19 delle 20 modalità di presentazione (tutte ad eccezione della tumefazione cervicale), più di un terzo dei pazienti ha ricevuto la diagnosi in uno stadio diverso dal IV.

Sebbene alcune modalità di presentazione dei tumori siano per lo più associate con una diagnosi in stadio avanzato, la maggior parte dei sintomi e/o segni all’esordio consente di intercettare la malattia in uno stadio diverso dal IV.

Queste osservazioni supportano le campagne di sensibilizzazione mirate a generare consapevolezza su segni e/o sintomi di allarme che, attraverso i dovuti approfondimenti, possono aumentare la probabilità di stadio precoce alla diagnosi.