Miscellanea
Sabato, 18 Novembre 2017

“Mi danno fastidio gli effetti collaterali della cura”

A cura di Massimo Di Maio

E’ una domanda del questionario di qualità di vita FACT: questa semplice risposta data dal paziente correla con il carico di eventi avversi, e correla con la risposta a “Riesco a godermi la vita”. Un invito ad usare i patient-reported outcomes e ad ascoltare i pazienti, nella pratica clinica e nella ricerca.

Pearman, T. P., Beaumont, J. L., Mroczek, D., O’Connor, M. and Cella, D. (2017), Validity and usefulness of a single-item measure of patient-reported bother from side effects of cancer therapy. Cancer. doi:10.1002/cncr.31133

Negli ultimi anni è cresciuta l'attenzione all'importanza delle informazioni che è possibile ottenere direttamente dal paziente, sia nell'ambito delle sperimentazioni cliniche (in cui la qualità di vita e i patient-reported outcomes possono rappresentare un importante endpoint), sia nella pratica clinica.

Pearman e colleghi hanno preso in esame i dati relative a 5765 pazienti inseriti in 4 studi clinici. In 2 casi, si trattava di studi accademici condotti da gruppi cooperativi, in 2 casi si trattava invece di studi profit promossi dall’azienda farmaceutica.

I pazienti inseriti nello studio erano eterogenei in quanto a caratteristiche basali, in quanto avevano ricevuto diagnosi di vari tipi di tumore, tra cui vescica, encefalo, mammella, colon-retto, testa-collo, tumori epato-biliari, rene, polmone, ovaio, pancreas, prostata, leucemia, linfoma.

Tutti i pazienti ricevevano il questionario di qualità di vita FACT-G (Functional Assessment of Cancer Therapy – General Version). Il questionario comprende, tra le altre, la domanda GP5, che chiede al paziente di rispondere, con una scala di 5 punti, alla frase “Mi danno fastidio gli effetti collaterali della cura”.

Obiettivo dell’analisi era la descrizione della correlazione tra la risposta alla suddetta domanda GP5 e il carico di eventi avversi riportati, per ciascun paziente, dal medico, nonché la descrizione della correlazione tra la risposta alla domanda GP5 e la risposta alla domanda GF3 contenuta nel medesimo questionario: “Riesco a godermi la vita”.

L’analisi condotta sugli studi di azienda ha dimostrato una correlazione significativa tra il punteggio medio riportato alla domanda GP5 e il peggior grado di tossicità riportato dai medici.

Nel dettaglio, nello studio COMPARZ, il punteggio medio alla domanda GP5 è risultato pari a:

  • 0.60 per i pazienti per i quali gli sperimentatori non avevano riportato eventi avversi;
  • 1.05 per i pazienti per i quali gli sperimentatori avevano riportato eventi avversi di grado 1;
  • 1.51 per i pazienti per i quali gli sperimentatori avevano riportato eventi avversi di grado 2;
  • 1.85 per i pazienti per i quali gli sperimentatori avevano riportato eventi avversi di grado 3-4.

Analogamente, nello studio ENESTnd, il punteggio medio alla domanda GP5 è risultato pari a:

  • 0.60 per i pazienti per i quali gli sperimentatori non avevano riportato eventi avversi;
  • 0.94 per i pazienti per i quali gli sperimentatori avevano riportato eventi avversi di grado 1;
  • 1.24 per i pazienti per i quali gli sperimentatori avevano riportato eventi avversi di grado 2-3.

L’analisi degli studi accademici ha dimostrato una significativa correlazione tra il punteggio riportato alla domanda GP5 e il punteggio riportato alla domanda GF3.

Nel dettaglio, la proporzione di pazienti che nei due studi rispondeva “Molto” o “Moltissimo” alla domanda “Riesco a godermi la vita” era pari a:

  • 76% - 78% di coloro che avevano risposto “Per niente” alla domanda sul fastidio rispetto agli effetti collaterali della terapia;
  • 65% - 72% di coloro che avevano risposto “Un po’”;
  • 51% - 61% di coloro che avevano risposto “Abbastanza”;
  • 43% - 48% di coloro che avevano risposto “Molto;
  • 39% - 42% di coloro che avevano risposto "Moltissimo".

Tale correlazione, in entrambi gli studi, è risultata statisticamente significativa (p<0.0001)

In sintesi, David Cella e gli altri autori del lavoro sottolineano che la risposta alla domanda GP5 del questionario FACT correla in maniera statisticamente significativa con il carico di eventi avversi riportato dai medici, nonché con la risposta alla domanda GF3, che descrive la possibilità del paziente di godersi la vita.

Entrambi i risultati meritano un commento. In considerazione della letteratura che documenta la sottostima degli effetti collaterali da parte dei medici, non era scontato che l’analisi descrivesse una correlazione tra la risposta alla domanda fatta al paziente e il carico di eventi avversi registrato dal medico. Peraltro – sottolineano gli autori – la correlazione non è perfetta, e quindi quanto riportato dai medici nelle cartelle o nelle schede raccolta dati degli studi non può sostituire la prospettiva del paziente. In altre parole, l’informazione fornita dal paziente – dicono Cella e colleghi – “is necessary to fully understand the impact of adverse events on patients and their ability to enjoy life while receiving cancer therapy.

Per quanto riguarda poi la correlazione tra la domanda GP5 e la GF3, questo risultato ci ricorda quanto la tossicità del trattamento impatti sulla qualità di vita e sul “bilancio” complessivo del rapporto tra controllo dei sintomi di malattia e effetti collaterali. Anche una terapia che sia efficace nei confronti del tumore, se associata a un carico “pesante” di effetti collaterali, compromette in maniera inaccettabile la qualità di vita dei pazienti. Il medico non può sostituirsi al paziente decidendo per lui o lei se valga la pena o meno di sopportare degli effetti collaterali “in cambio” dell’efficacia del trattamento. La scelta spetta comunque al paziente.

La comunicazione tra medico e paziente è essenziale, e questa pubblicazione ci ricorda come l’impiego di patient-reported outcomes possa fornire informazioni utili non solo nell’ambito delle sperimentazioni cliniche, ma anche nella pratica clinica.

Non si tratta necessariamente di somministrare lunghi e noiosi questionari: anche una sola, semplice domanda può fornire informazioni importanti per ottimizzare la strategia terapeutica.