Miscellanea
Martedì, 15 Aprile 2014

Imparare dagli studi di popolazione: l'esempio di EUROCARE-5

A cura di Fabio Puglisi

Misurare l'efficienza dei sistemi sanitari. E' quanto si propone uno studio di popolazione che ha analizzato la sopravvivenza dopo diagnosi di tumore in 29 Paesi Europei.

De Angelis R, et al. Cancer survival in Europe 1999-2007 by country and age: results of EUROCARE--5-a population-based study. Lancet Oncol 2014;15:23-34. 

EUROCARE è il più grande studio di popolazione ad aver analizzato i dati di sopravvivenza dopo diagnosi di tumore in Europa. E' noto come a partire dal 2000 siano stati ottenuti significativi avanzamenti diagnostici e terapeutici. EUROCARE-5 ha valutato quali siano stati gli effetti di tali innovazioni sulla sopravvivenza di pazienti con tumore in 29 Paesi europei.

Il disegno dello studio è retrospettivo, osservazionale, basato sull'analisi di 107 registri tumori per un totale di più di 10 milioni di pazienti con diagnosi di tumore fino al 2007 e follow-up fino al 2008. Per i pazienti con diagnosi tra il 2000 e il 2007, è stato calcolata la sopravvivenza a 5 anni per specifico tipo tumorale, pesata per età e Paese di provenienza.
Inoltre, per le 10 patologie più frequenti, è stata calcolata la sopravvivenza Paese-specifica ed età specifica, insieme alle variazioni temporali (periodi analizzati: 1999-2001, 2002-04, 2005-07).

La sopravvivenza a 5 anni è aumentata nel tempo in tutte le regioni europee. I principali incrementi sono stati osservati nel confrontro tra il periodo 1999-2001 e il 2005-07 per il carcinoma prostatico (73.4% vs 81.7%), per il linfoma non-Hodgkin (53.8% vs 60.4%) e per il carcinoma del retto (52.1% vs 57.6%). Nei Paesi dell'Est, è stata registrata una sopravvivenza generalmente bassa e sotto la media europea, specie per i tumori con prognosi buona o intermedia. Nel Regno Unito e in Irlanda, la sopravvivenza è risultata intermedia per il carcinoma del retto, della mammella e della prostata, nonchè per il melanoma e per il linfoma non-Hodgkin. Tuttavia, gli stessi Paesi si sono collocati nella fascia di sopravvivenza bassa per i carcinomi renali, gastrici, ovarici, colici e polmonari. Inoltre, la sopravvivenza per carcinoma polmonare è risultata particolarmente bassa rispetto ad altre aree europee, sebbene possa essersi verificata una sovrastima in altri Paesi (Europa centrale e dell'Est).
La sopravvivenza ha mostrato una tendenza alla riduzione in funzione dell'età, ma di entità variabile a seconda delle diverse aree geografiche e del tipo tumorale.

I principali avanzamenti nella diagnosi e nelle terapia dei tumori avvenuti negli ultimi anni (fino al 2007) sono esitati in un incremento della sopravvivenza. Tuttavia, l'analisi di EUROCARE-5 ha mostrato differenze sostanziali tra i diversi Paesi, attribuibili a difformità in termini di stadio alla diagnosi, accessibilità alle cure, intensità diagnostica, misure di prevenzione secondaria, biologia tumorale. Aspetti socioeconomici e stili di vita potrebbero spiegare ulteriormente tali osservazioni.

In sintesi, almeno tre messaggi principali:

1. Spiegare le diversità per azzerare le disparità

2. Analizzare le diversità per comprendere le cause

3. Riconoscere l'importanza dei registri tumori (in Italia, solo il 35% della popolazione è coperto)