Miscellanea
Sabato, 19 Maggio 2018

Tra i tanti vantaggi di consumare agrumi, anche la riduzione del rischio di tumori…

A cura di Massimo Di Maio

Una revisione sistematica documenta un’associazione inversa tra il consumo di agrumi (in particolare, pompelmo e succo d’arancia) e il rischio di sviluppare tumori del cavo orale e della faringe… Ogni giorno, anche bevendo una spremuta, si può investire sulla propria salute!

Cirmi S, Navarra M, Woodside JV, Cantwell MM. Citrus fruits intake and oral cancer risk: a systematic review and meta-analysis. Pharmacol Res. 2018 May 10. pii: S1043-6618(18)30472-9. doi: 10.1016/j.phrs.2018.05.008. [Epub ahead of print] Review. PubMed PMID: 29753688.

 

Obiettivo della revisione sistematica e metanalisi pubblicata da Cirmi e colleghi su Pharmacological Research era l’analisi dell’associazione tra l’assunzione di agrumi e il rischio di tumori del cavo orale e della faringe. 

A tale scopo, sono stati consultati gli articoli pubblicati su Ovid MEDLINE, EMBASE, e Web of Science entro settembre 2017.

Sono stati inclusi nella revisione sistematica gli studi che contenevano una misura del consumo di agrumi e del rischio di tumori del cavo orale e della faringe.

Erano esclusi gli studi che valutassero altri tipi di frutta, o combinazioni di agrumi con altri tipi di frutta, nonché modelli animali o di laboratorio.

Il rischio di sviluppare tumore è espresso come Odds Ratio di sviluppare tumore nella categoria di soggetti con il consumo più elevato di agrumi rispetto alla categoria di soggetti con il minor consumo di agrumi. 

Complessivamente, gli autori hanno identificato 17 studi eleggibili.

Nel dettaglio, sono stati considerati 15 studi caso-controllo (le abitudini di assunzione di agrumi riferite da pazienti affetti da tumore del cavo orale o della faringe sono state confrontate con le abitudini di assunzione di agrumi riferite da soggetti non affetti da quelle patologie) e 2 studi di coorte (in cui i soggetti sono stati seguiti prospetticamente per valutare l’incidenza di tumore).

L’analisi combinata degli studi ha documentato che il gruppo di soggetti con il più elevato consumo di agrumi, rispetto al gruppo con il minore consumo, ha una riduzione del 50% nel rischio di sviluppare un tumore della cavità orale e della faringe (Odds Ratio 0.50, intervallo di confidenza al 95% 0.43 – 0.59).

La maggior parte degli studi correggevano il risultato per alcune caratteristiche rilevanti (età, sesso, abitudine di fumo, consumo di alcool, livello di istruzione). Alcuni studi correggevano anche per introito calorico e per body mass index.

Gli autori hanno riscontrato una certa eterogeneità tra i risultati dei vari studi. In particolare, il risultato protettivo sul rischio di tumori del cavo orale e della faringe appare più marcato negli studi caso-controllo rispetto agli studi di coorte. Nel dettaglio, negli studi caso-controllo è stata riscontrata riduzione del rischio del 53% (Odds Ratio 0.47, intervallo di confidenza al 95% 0.40-0.55), mentre negli studi di coorte è risultata una riduzione del rischio pari al 27% (Odds Ratio 0.73, intervallo di confidenza al 95% 0.55-0.96).

Sulla base del risultato della metanalisi, gli autori concludono che i dati disponibili documentano un’associazione inversa tra il consumo di agrumi e il rischio di sviluppare tumori del cavo orale. Si tratta della prima metanalisi che ha valutato l’associazione tra consumo di agrumi e rischio di sviluppare tale tipo di tumori.

Molta letteratura era già esistente, invece, sull’associazione tra consumo di agrumi e altri tumori: in particolare, è stata già dimostrata un’associazione inversa tra consumo di agrumi e rischio di tumori dello stomaco, del pancreas, della mammella, della vescica e dell’esofago.

Qualche anno fa, uno studio prospettico condotto su oltre 100000 soggetti americani aveva suggerito che il consumo di agrumi, specialmente pompelmo e succo d’arancia, potrebbe risultare in un rischio aumentato di melanoma. In particolare, in un arco di tempo di 25 anni, le persone che consumano regolarmente pompelmo intero o succo d’arancia (almeno 1.6 volte al giorno) avevano un rischio di sviluppare melanoma aumentato del 36%, rispetto a chi consuma quei frutti meno di 2 volte a settimana. D’altra parte, al momento della pubblicazione di quell’articolo (Wu S, Han J, Feskanich D, Cho E, Stampfer MJ, Willett WC, Qureshi AA. Citrus Consumption and Risk of Cutaneous Malignant Melanoma. J Clin Oncol. 2015 Aug 10;33(23):2500-8), gli esperti avevano sottolineato che il risultato meritava ulteriori conferme, e da solo non era tale da giustificare la raccomandazione di ridurre il consume di agrumi (piuttosto, vale la pena di enfatizzare ancora di più l’opportunità di proteggersi adeguatamente dai raggi solari). E’ possibile che l’aumento del rischio di melanoma sia attribuibile agli alti livelli di furocumarine (sostanze fotosensibilizzanti) presenti negli agrumi.

Oltre alle fotocumarine, comunque, gli agrumi contengono vitamina C, flavonoidi, carotenoidi e limonoidi, tutte sostanze che possono spiegare la protezione nei confronti del rischio di sviluppare tumori del cavo orale.