Miscellanea
Domenica, 06 Gennaio 2019

È ancora accettabile che l'oncologo prescriva la terapia "a mano"?

A cura di Fabio Puglisi

In ambienti complessi come i Centri di oncologia medica, la semplificazione dei processi assume un significato cruciale per la gestione dei trattamenti.
L’attenzione posta ai protocolli e alla loro implementazione nel sistema ha lo scopo principale di ridurre la naturale complessità della prescrizione e di semplificare il processo di somministrazione.

Diversi studi hanno dimostrato che l'uso di un ordine medico informatizzato (computerized physician order entry, CPOE)” combinato con un sistema di supporto alle decisioni cliniche (clinical decision support system, CDSS) si traduce nella riduzione del rischio di errore nella gestione dei farmaci, soprattutto per quanto attiene alla fase di prescrizione. 

Vélez-Díaz-Pallarés M, et al. Systematic review of computerized prescriber order entry and clinical decision support. Am J Health Syst Pharm. 2018 Dec 1;75(23):1909-1921. 

Il termine “computerized physician order entry (CPOE)” si riferisce al processo di un medico che immette e invia elettronicamente istruzioni di trattamento tramite un'applicazione per computer invece di effettuare la prescrizione direttamente su supporto cartaceo.

Vi è evidenza crescente in letteratura che, con tale approccio, si riduce sensibilmente il rischio di errore legato all'ambiguità della scrittura a mano o alla trascrizione degli ordini di farmaci.
L'uso di un ordine medico informatizzato (CPOE) e il sistema di supporto alle decisioni cliniche (clinical decision support system, CDSS) è stato sostenuto da vari studi in termini di riduzione del rischio di errore nella gestione dei farmaci, soprattutto per quanto attiene alla fase di prescrizione.

Una revisione sistematica ha analizzato i dati della letteratura riguardo alla relazione tra uso di “computerized prescriber order entry (CPOE) con supporto alla decisione clinica” ed errori medici/effetti collaterali.

La ricerca, utilizzando le fonti MEDLINE, Embase, e altri database, ha esaminato pubblicazioni tra il 1995 e il 2016; inoltre, sono stati analizzate 5 riviste specifiche per articoli pertinenti pubblicati tra il 2010 e il 2016.

Dall'analisi sistematica della letteratura, i dati sugli errori medici e sugli eventi avversi non sono risultati metanalizzabili per problemi di eterogeneità nella definizione delle misure di outcome e della metodologia di studio.

Ciononostante, l’evidenza rivista ha indicato che l’implementazione di CPOE porta a una riduzione complessiva degli errori inerenti la fase di prescrizione della terapia (riduzione relativa del rischio: 0.29, 95% confidence interval, 0.10-0.85).

Nella fattispecie, l’utilizzo di CPOE dimostra di poter ridurre l’incidenza complessiva di errori medici relativi al processo di prescrizione terapeutica, a vari livelli (dose, durata, impiego del farmaco corretto, frequenza e/o via di somministrazione, interazioni tra farmaci).

Tuttavia, l’uso di CPOE può a a sua volta generare altri tipi di errori (es. errata selezione di agenti terapeutici causata dal ricorso a menu “drop-down” (a tendina).

La semplificazione dei processi attraverso sistemi prescrittivi computerizzati di order entry è cruciale per ambiti di gestione complessi come quello oncologico. 

I sistemi CPOE e CDSS per la gestione dei trattamenti oncologici costituiscono un valido strumento per per ridurre il rischio di errorre nelle diverse fasi della filiera (prescrizione, preparazione, somministazione).

In linea con il carattere evolutivo dei trattamenti oncologici, tali sistemi richiedono un monitoraggio continuo nel tempo e devono prevedere adeguata flessibilità al fine di agevolare l’introduzione di nuovi protocolli e/o di modifiche a protocolli già in uso.