Miscellanea
Mercoledì, 01 Novembre 2023

Metastasi cerebrali, ADC e radioterapia stereotassica: attenzione alla radionecrosi  

A cura di Fabio Puglisi

Uno studio si è proposto di esaminare se l'uso concomitante di radioterapia stereotattica e terapia sistemica con ADC (antibody drug conjugates) comporti un incremento del rischio di radionecrosi sintomatica in pazienti con diagnosi di metastasi cerebrali. 

Lebow ES, et al. Symptomatic Necrosis With Antibody-Drug Conjugates and Concurrent Stereotactic Radiotherapy for Brain Metastases. JAMA Oncol 2023; Epub ahead of print. 

Disegno: studio di coorte retrospettivo condotto presso il Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York.

Popolazione dello studio: pazienti che avessero ricevuto almeno una sessione di radioterapia stereotassica per metastasi cerebrali tra il 1° gennaio 2014 e il 24 ottobre 2022, e almeno una dose di T-DM1, trastuzumab deruxtecan o sacituzumab govitecan. 

Obiettivo principale: definire l’associazione tra l'utilizzo di ADC e la comparsa di radionecrosi sintomatica.

L'interpretazione di immagini con esiti ambigui è stata oggetto di revisione multidisciplinare con il coinvolgimento dei neuroradiologi.

La radioterapia stereotassica è stata considerata concomitante all'ADC se somministrata entro 7 giorni o meno prima o entro 21 giorni o meno (circa 3 emivite) dopo l'ADC.

Il gruppo di controllo includeva pazienti con metastasi cerebrali trattate sequenzialmente con radioterapia stereotassica e ADC.

La diagnosi di radionecrosi è stata confermata in caso di assenza di cellule tumorali dopo la resezione o in presenza di ingrandimento della metastasi trattata, senza segni di iperperfusione e con stabilizzazione ottenuta tramite corticosteroidi o bevacizumab. 

Non sono stati raccolti dati relativi a razza ed etnia, in quanto non sono noti come fattori di rischio per la radionecrosi. L'analisi statistica è stata condotta mediante modelli multivariati.

Caratteristiche della popolazione in studio

  • Età mediana: 55 anni (range 27 -77 anni) 
  • Genere: F (83.7%) vs M (16.3%)
  • Diagnosi del primitivo: carcinoma mammario (72.4%), NSCLC HER2+ (13.3%), carcinoma esofageo e/o dello stomaco HER2+ (6.1%), e carcinoma delle ghiandole salivari HER2+ (4.1%).
  • Terapia ricevuta: T-DM1 (53.1%), trastuzumab deruxtecan (51.0%), e sacituzumab govitecan (26.5%).

Numero di trattamenti di radioterapia stereotassica: la maggior parte dei pazienti ha ricevuto 1 sessione di trattamento per ciascuna metastasi cerebrale trattata (30.4% del totale). Altri pazienti hanno ricevuto da 2 a più di 5 sessioni.

Mediana del volume delle lesioni cerebrali metastatiche: 0.26 cm3, (range 0.01 cm3 – 43.15 cm3).

Dose di radiazione e frazione: 21 Gy in 1 frazione (59%), 18 Gy in 1 frazione (13.8%), 27 Gy in 3 frazioni (16.3%), 30 Gy in 5 frazioni (8.7%), altro (2.1%).

Precedente radioterapia: circa il 17.9% dei pazienti aveva ricevuto precedenti trattamenti radioterapici, tra cui radioterapia cranio-spinale totale (11.5%), radioterapia stereotattica corporea totale adiacente (8%), e radioterapia stereotattica su bersaglio (0.7%).

Nel campione di 98 pazienti esaminati (intero gruppo), l'incidenza cumulativa di radionecrosi a 24 mesi è risultata pari all’8.5%. L'uso concomitante di ADC è stato associato a un significativo aumento del rischio di radionecrosi sintomatica sia in analisi univariata (HR, 4.01 [95% CI, 1.79-9.01]; P < .001) che in multivariata (HR, 4.31 [95% CI, 1.95-9.50]; P < .001), considerando la precedente radioterapia (HR, 2.99 [95% CI, 1.26-7.09]; P = .01) e il volume della metastasi (HR, 1.14/cm3 [95% CI, 1.09-1.19] /cm3; P < .001).

In caso di metastasi cerebrali precedentemente irradiate, è stato riscontrato un aumento significativo del rischio di radionecrosi sintomatica (42% con ADC concomitante vs 9.4% senza). Non è stata riscontrata alcuna differenza significativa in relazione al tipo specifico di ADC utilizzato. 

Una necrosi sintomatica di grado 4-5 dopo radioterapia stereotassica è stata osservata in 11 su 156 metastasi cerebrali (7.1%) trattate con ADC concomitante rispetto a 3 su 408 (0.7%) trattate senza ADC concomitante.

Questo studio rappresenta l'indagine più ampia condotta sul rapporto tra l'uso di ADC e radionecrosi sintomatica in pazienti trattati con radioterapia stereotassica per metastasi cerebrali.  È la prima serie che include trastuzumab deruxtecan e sacituzumab govitecan.

L’aumento del rischio di radionecrosi sintomatica è osservato quando queste terapie (ADC e radioterapia stereotassica) sono somministrate concomitantemente. 

L'effetto è più pronunciato in caso di metastasi cerebrali di dimensioni maggiori e in quelle precedentemente irradiate. Effetti simili sono stati osservati con tutti gli ADC.

L'alto tasso di controllo locale e un profilo di tossicità neurocognitiva favorevole rendono la radioterapia stereotassica un trattamento essenziale per le metastasi cerebrali. Tuttavia, i clinici dovrebbero essere consapevoli del rischio di radionecrosi sintomatomatica e monitorare attentamente i pazienti quando trattano concomitantemente con ADC.

Studi prospettici sono necessari allo scopo di identificare eventuali fattori di rischio modificabili, come dose e frazionamento.