Miscellanea
Sabato, 08 Ottobre 2022

Monitoraggio telefonico delle tossicità: lo studio NICSO.

A cura di Massimo Di Maio

La ricerca sulle terapie di supporto è spesso orfana, e un plauso va a chi ci si dedica. Il gruppo NICSO si è impegnato nella conduzione di uno studio randomizzato per valutare l’impatto del monitoraggio pianificato e continuativo delle tossicità associate al trattamento nei pazienti oncologici.

Antonuzzo A, Ripamonti CI, Roila F, Sbrana A, Galli L, Miccinesi G, Sammarco E, Berruti A, Coletta D, Velutti L, Fabi A, Corsi DC, Mariani G, Di Pede P, Spinelli GP, Santini D, Zustovich F, Gunnellini M, Rossi M, Giordano M, Di Maio M, Numico G, Bossi P. Effectiveness of a phone-based nurse monitoring assessment and intervention for chemotherapy-related toxicity: A randomized multicenter trial. Front Oncol. 2022 Sep 15;12:925366. doi: 10.3389/fonc.2022.925366. PMID: 36185306; PMCID: PMC9520968.

NICSO, il Network Italiano per le Cure di Supporto in Oncologia, fondato nel 2013, è la prima associazione italiana ad occuparsi specificamente, promuovendola, della ricerca sulle terapie di supporto per i pazienti oncologici. Il network riunisce tutte le varie figure professionali coinvolte nella prevenzione e nel trattamento dei sintomi e degli effetti collaterali delle terapie antitumorali, dalla diagnosi fino al termine delle cure. Il gruppo ha la mission di incentivare la ricerca scientifica sul tema delle terapie di supporto e fornire maggiori competenze teorico-pratiche a tutti i professionisti che hanno un ruolo nell’assistenza dei pazienti affetti dalla patologia oncologica.

La mancata aderenza alle linee guida sulla profilassi e sul trattamento delle differenti tossicità indotte da chemioterapia, terapie a bersaglio molecolare e immunoterapia rappresenta un motivo di potenziale incremento dell’incidenza e della durata degli eventi avversi.

Inoltre, un riconoscimento precoce e tempestivo degli effetti collaterali, rispetto alla semplice discussione al momento della visita programmata, può migliorare l’adeguatezza della gestione clinica e, auspicabilmente, ridurre l’intensità e la durata degli stessi. In teoria, come suggerito da alcuni studi randomizzati pubblicati negli ultimi anni, una migliore gestione delle tossicità può impattare anche sul rispetto di una adeguata dose intensity dei trattamenti oncologici, potenzialmente migliorandone l’attività e l’efficacia.

Negli ultimi anni, la figura dell’infermiere ha acquistato una crescente importanza come figura chiave nella comunicazione con il paziente a proposito dei sintomi e delle tossicità legate al trattamento. Una gestione proattiva delle tossicità e dei sintomi, che coinvolga non solo il medico ma anche l’infermiere, può impattare su una riduzione della severità e della durata delle tossicità, riducendo il tempo che il paziente trascorre con tossicità.

Su questo background, il network NICSO ha promosso uno studio clinico randomizzato multicentrico, che prevedeva l’inclusione di pazienti oncologici in trattamento (chemioterapia, terapie a bersaglio molecolare, immunoterapia) per valutare l’impatto di un intervento medico e infermieristico programmato e continuativo di monitoraggio degli effetti collaterali indotti dalle terapie oncologiche.

Si tratta di uno studio multicentrico, randomizzato, in aperto in cui un intervento infermieristico di monitoraggio pianificato e continuativo + foglio informativo della gestione standard di prevenzione e cura della tossicità della terapia antitumorale (chemioterapia, terapia targeted e immunoterapia) viene confrontato con l’utilizzo del solo foglio informativo sulla gestione standard nella prevenzione e cura della tossicità da terapia antitumorale.

Era prevista l’inclusione di pazienti adulti, con neoplasia solida in trattamento con chemioterapia adiuvante o terapia a bersaglio molecolare o immunoterapia, disponibilità e accessibilità a contatto telefonico e aspettativa di vita superiore ai 6 mesi.

I pazienti eleggibili sono stati suddivisi in tre sottogruppi in base al trattamento oncologico:

  • Pazienti in trattamento chemioterapico adiuvante
  • Pazienti in trattamento di prima linea con terapie targeted orali
  • Pazienti in trattamento di prima linea con immunoterapia

All’interno di ciascun sottogruppo, i pazienti erano randomizzati (In rapporto 1:1) a ricevere:

  • Braccio sperimentale: un intervento infermieristico periodico telefonico di monitoraggio, pianificato e concordato, in aggiunta al foglio informativo della terapia standard di prevenzione e cura delle tossicità;
  • Braccio di controllo: solo il foglio informativo della terapia standard di prevenzione e cura delle tossicità.

Obiettivo primario era la valutazione del numero di giorni trascorsi con almeno una tossicità di grado >3 tra quelle considerate, con l’ipotesi che il monitoraggio infermieristico programmato e continuativo potesse ridurre tale tempo.

Obiettivi secondari erano:

  • Incidenza e durata delle tossicità di grado 1-2;
  • Numero di accessi in pronto soccorso e numero di visite ambulatoriali specialistiche non programmate;
  • Numero di ricoveri ospedalieri e relative giornate di degenza per tossicità dovute ai trattamenti;
  • Valutazione della qualità della vita.
  • Obiettivo esploratorio era la valutazione della posologia del trattamento chemioterapico (dose intensity).

Il progetto è stato preceduto da un programma di incontri di formazione sulle terapie di supporto nei trattamenti oncologici attivi, svolti sul territorio nazionale. Durante tali incontri è stato sviluppato e condiviso un “cruscotto” informativo, valido come interfaccia sia per il medico che per il paziente, sulla migliore terapia di supporto per ogni singolo trattamento oncologico somministrato, in base alle tossicità attese. Tale cruscotto, risultato di un lavoro multidisciplinare, era un sintetico foglio informativo, che può essere personalizzato in base alla terapia oncologica secondo le tossicità attese e consegnato al paziente all’inizio della cura. Mutuato dalle linee guida nazionali e internazionali, rappresenta lo standard di prevenzione e cura delle tossicità indotte dal trattamento oncologico.

L’equipe infermieristica che effettuava l’intervento di monitoraggio telefonico era una equipe centralizzata (Centrale Operativa Infermieristica), adeguatamente formata. L’intervento infermieristico di monitoraggio pianificato consisteva in una telefonata settimanale durante tutto il periodo di cura, secondo un protocollo di domande predefinite e individualizzate per valutare la tossicità a seconda del gruppo di trattamento. Al termine di ogni telefonata, la centrale infermieristica redigeva un report sintetico di quanto rilevato e inviava apposita mail ai medici di riferimento.

Durante il periodo di valutazione a tutti i pazienti di entrambi i bracci, settimanalmente, veniva somministrato telefonicamente un questionario per il monitoraggio delle tossicità. Tale questionario, riferito alla settimana precedente, monitorava frequenza, severità, intensità e durata di ciascun sintomo.

Il lavoro pubblicato a settembre 2022 presenta i risultati della coorte trattata con chemioterapia (422 pazienti): nel dettaglio, 209 pazienti sono stati assegnati al gruppo sperimentale e 213 al gruppo di controllo.

Complessivamente, la percentuale di tempo trascorso con qualsiasi tossicità di grado ≥3 è stata più breve nel gruppo sperimentale rispetto al gruppo di controllo (27.7% vs 30.9%; p < 0.05).

Il tempo senza eventi avversi correlati a qualsiasi tossicità è stato più lungo nel gruppo sperimentale (14.4% vs 9.5%; p < 0.001).

Considerando le singole tossicità, nel gruppo sperimentale sono state riportate una significativa riduzione del tempo trascorso con fatigue di grado ≥3 (14.5% vs 17.2%, p=0.015) e con diarrea di grado 1–2 (25.1% vs 28.3%, p=0.020), mucosite di grado 1-2 (22.1 vs 25.8%, p=0.006), fatigue di grado 1-2 (60.6% vs 63.6%, p=0.047) e dolore di grado 1-2 (36.4% vs 41.5%, p=0.001).

Considerando il tempo trascorso senza eventi avversi correlati a tossicità specifiche, questo è stato significativamente più lungo nel gruppo sperimentale: diarrea (69.5% vs 65.2%, p=0.003), mucosite (75.2% vs 71.5%, p=0.008), fatigue (24.8% vs 19.1%, p<0.001), nausea (55.4% vs 51.8%, p=0.020), vomito (90.6% vs 88.1%, p=0.008) e dolore (52.1% vs 47.1%, p=0.001).

Il numero di accessi non pianificati al servizio ambulatoriale, al pronto soccorso, al ricovero e alle visite specialistiche non programmate era comparabile tra i gruppi. Non c'era alcuna differenza statisticamente significativa tra i gruppi in tutti i confronti eseguiti.

Sulla base dei risultati sopra sintetizzati, gli autori concludono che in questo studio randomizzato è stato confermato il potenziale impatto, sulla durata delle tossicità, di un monitoraggio telefonico settimanale predefinito guidato da un infermiere sul tempo trascorso con gravi tossicità legate alla chemioterapia adiuvante nei pazienti oncologici.

I risultati possono essere spiegati come un effetto delle telefonate settimanali effettuate dagli infermieri che consentono la tempestiva rilevazione di tossicità spesso non riportate nella pratica quotidiana. Questa tempestiva valutazione può consentire l'istituzione di un corretto trattamento farmacologico e quindi ridurre il tempo trascorso con quel sintomo. Inoltre, la telefonata potrebbe aver portato alla pronta somministrazione di consigli pratici per gestire alcune tossicità, come la fatigue, anche in assenza di trattamenti farmacologici.

Pertanto, i risultati rafforzano i dati esistenti sull'importanza dell'empowerment dei pazienti e suggeriscono che l'intervento telefonico dell'infermiere potrebbe comportare migliore outcome e una migliore gestione delle tossicità legate alla chemioterapia.

Naturalmente, bisogna sottolineare che il beneficio assoluto, per le tossicità prese in considerazione, è limitato a pochi punti percentuali, la cui rilevanza clinica è dubbia, come discusso dagli stessi autori.

Peraltro, sono molto ragionevoli le conclusioni del lavoro, in cui gli autori sottolineano che questo studio, incentrato sull’impiego di uno strumento di misurazione dei patient-reported outcomes, suggerisce la necessità di migliorare la valutazione e la gestione della tossicità per i pazienti oncologici trattati con chemioterapia. Un plauso va fatto ai coordinatori dello studio per aver promosso una ricerca su aspetti purtroppo “orfani” di innovazioni e carenti di studi clinici, nonostante l’impatto potenziale sulla qualità di vita dei pazienti possa essere molto rilevante.