Miscellanea
Martedì, 13 Dicembre 2016

Si può evitare la perdita di capelli indotta dalla chemioterapia?

A cura di Fabio Puglisi

E' sufficiente raffreddare lo scalpo per prevenire la perdita di capelli indotta da chemioterapia? Le prove ad oggi disponibili non erano basate su livelli elevati di evidenza scientifica. Il primo studio randomizzato, noto con l'acronimo SCALP, è stato presentato nel corso dell'edizione 2016 del San Antonio Breast Cancer Symposium. 

Nangia JR, et al. Scalp Cooling Alopecia Prevention trial (SCALP) for patients with early stage breast cancer. SABCS 2016

 

 

Il raffreddamento dello scalpo, sviluppato attraverso varie modalità (ghiaccio, criogel), è stato proposto quale strumento di prevenzione dell’alopecia indotta dalla chemioterapia.

I primi studi sull’argomento risalgono agli anni ’70.

Il razionale di tale approccio consiste nella vasocostrizione che ridurrebbe il flusso sanguigno e la distribuzione degli agenti chemioterapici nel cuoio capelluto con conseguente riduzione del danno alle cellule del follicolo.

Sebbene in precedenza siano stati sollevati dei dubbi relativi ai costi e al potenziale rischio di metastasi allo scalpo (proteggendo lo scalpo dall'arrivo di chemioterapici si rischierebbe di favorire l'annidamento di cellule tumorali), nel dicembre 2015, la Food and Drug Administration (FDA) ha approvato DigniCap, un sistema di raffreddamento dello scalpo prodotto da Dignitana Inc per il quale non si dispone di un'evidenza basata su studi randomizzati. 

Lo studio SCALP, presentato come comunicazione orale nel corso dell'edizione 2016 del San Antonio Breast Cancer Symposium, è il primo studio randomizzato a valutare l'efficacia di un sistema di raffreddamento dello scalpo nel prevenire l'alopecia indotta da chemioterapia.  

Popolazione dello studio: donne con carcinoma mammario in stadio I-II che ricevevano almeno 4 cicli di chemioterapia neoadiuvante o adiuvante a base di antracicline o taxani. Lo studio è stato condotto in 7 Centri degli Stati Uniti tra dicembre 2013 e  settembre 2016.

Criteri di esclusione: emicrania, anemia, ipotiroidismo, altre condizioni mediche non controllate.

Outcome: Ai fini dello studio, l'assenza di perdita di capelli (alopecia di grado 0) o la perdita fino ad un massimo del 50% (alopecia di grado 1) sono state considerate un successo terapeutico. 

Analisi: Lo studio, sebbene inizialmente prevedesse un campione di 235 pazienti (potenza dell'85% per evidenziare una differenza assoluta del 20% nella prevenzione dell'alopecia), è stato chiuso precocemente dopo un’analisi ad interim pianificata (N =142, 95 nel braccio sperimentale e 47 nel braccio di controllo) che ha evidenziato una superiorità del sistema refrigerante.

 

In totale, il 50.5% delle 95 pazienti sottoposte al sistema refrigerante ha avuto successo nel prevenire l’alopecia. Viceversa, nessuna tra le 47 pazienti non trattate ha potuto evitare la perdita di capelli (P < 0.0001).

Nel braccio sperimentale, il controllo dell’alopecia (totale o parziale) è stato osservato nel 65% delle pazienti trattate con taxani rispetto al 21.9% delle pazienti che hanno ricevuto antracicline (P < 0.0001). Da notare che il 35% delle pazienti in studio è stato trattato con antracicline e il 65% con taxani (equa distribuzione tra braccio sperimentale e braccio di controllo).

Non sono state specificate le percentuali di alopecia G0 e G1.

Il principale effetto collaterale è stato il mal di testa, riportato dal 10-11% delle pazienti ai cicli 1 e 2. Tale percentuale si è andata riducendo ai cicli 3 e 4. La maggior parte delle pazienti ha definito la procedura come “ragionevolmente confortevole”.

Lo studio SCALP è il primo studio randomizzato a valutare il ruolo di un sistema di refrigerazione dello scalpo nel prevenire l'alopecia indotta dalla chemioterapia. 

Sebbene lo studio sia formalmente positivo e aggiunga un tassello importante in termini di evidenza scientifica, rimangono alcuni aspetti poco convincenti:

  • E’ sorprendente osservare che l’outcome primario, la preservazione dei capelli, sia stato valutato dopo soli 4 cicli di chemioterapia.

Studi precedenti condotti con altre tecniche di cuffie refrigeranti avevano dimostrato di essere efficaci per un tempo limitato, con una progressiva perdita di capelli man mano che si andava avanti con i cicli di chemioterapia. Uno dei regimi di chemioterapia adiuvante più utilizzato prevede 4 cicli di uno schema a base di antracline e 12 somministrazioni settimanali di paclitaxel. Dalla presentazione dello studio SCALP non si evince quale possa essere la percentuale di preservazione dei capelli in tali circostanze.

  • Lo studio SCALP trial è ancora immaturo per la valutazione di parametri rilevanti quali il tempo alla prima ricaduta, la sede della prima ricaduta, l'incidenza di metastasi isolate allo scalpo e la sopravvivenza globale.
  • L'organizzazione dei Centri di somministrazione richiede considerazioni riguardo all'impegno di tempo e alla disponibilità di un numero sufficiente di device per soddisfare le eventuali richieste.