Miscellanea
Martedì, 21 Giugno 2016

Screening mammografico: facciamo una tomo-sintesi?

A cura di Fabio Puglisi

Qual è il ruolo della tomosintesi in combinazione con la mammografia digitale nello screening per carcinoma mammario?

Circa 45.000 esami in 25.000 donne pongono le basi per dimostrarne sostenibilità e vantaggi potenziali.

McDonald ES, et al. Effectiveness of Digital Breast Tomosynthesis Compared With Digital Mammography:
Outcomes Analysis From 3 Years of Breast Cancer Screening. JAMA Oncol 2016;2(6):737-43. 

 

Vi è evidenza crescente che lo screening mammografico con tomosintesi (digital breast tomosynthesis, DBT)" in aggiunta alla mammografia digitale (digital mammography, DM) porti a un incremento nell'individuazione di carcinomi e a una riduzione dei richiami per esami aggiuntivi.   

Uno studio retrospettivo degli indicatori dello screening mammografico è stato effettuato su tutti i partecipanti ad un programma di un Centro senologico accademico, analizzando un periodo di 4 anni consecutivi (DM anno 0; DBT anni 1-3).

Le analisi sono state effettuate a livello di popolazione  (tutte le pazienti presentatesi per lo screening) e a livello individuale (pazienti con una sola valutazione, con solo due valutazioni e con tre valutazioni di DBT).

Lo studio è stato condotto da settembre 2010 a settembre 2014 (escludendo settembre 2011, mese di transizione da DM a DBT) e ha incluso un totale di 44468 eventi di screening attribuibili, su base individuale, a un totale di 23958 donne.

Sono state analizzate le differenze nelle misure di outcome dello screening confrontando DBT verso DM e calcolando gli odds di richiamo aggiustati per età, razza/etnia, densità mammografica, predecente mammografia.

 

Gli indicatori di outcome sono stati valutati su 44468 esami di screening per un totale di 23958 donne (età media: 56.8 anni) e in un periodo di 4 anni:  

  • anno 0 (DM0): 10728 donne;
  • anno 1 (DBT1): 11007 donne;
  • anno 2 (DBT2): 11157 donne;
  • anno 3 (DBT3): 11 576 donne.

I tassi di richiamo sono cresciuti lievemente dall'anno 1 all'anno 3 (rispettivamente 88, 90 e 92 ogni 1000 soggetti screenati) ma sono rimasti significativamente ridotti rispetto all'anno 0 (104 ogni 1000 soggetti screenati).

In termini di odds ratios (95% IC) per il richiamo, sono stati osservati i seguenti risultati:

  • DBT1 vs DM, 0.83 (0.76-0.91, P < 0.001)
  • DBT2 vs DM, 0.85 (0.78-0.93, P < 0.001) 
  • DBT3 vs DM, 0.87 (0.80-0.95, P = 0.003)

Dopo aggiustamento per età, etnia/razza, densità mammografia e precedente mammografia:

  • DBT1 vs DM, 0.81 (0.74-0.89, P < 0.001)
  • DBT2 vs DM, 0.84 (0.77-0.92, P < 0.001) 
  • DBT3 vs DM, 0.84 (0.77-0.92, P < 0.001)

E' stato osservato un numero crescente di diagnosi di carcinoma per pazienti richiamate andando da un tasso del 4.4% nella coorte DM0 al 6.2% (P = 0.06), al 6.5% (P = 0.03), e al 6.7% (P = 0.02) rispettivamente per gli anni da 1 a 3 delle coorti DBT. 

Un tasso di richiamo decrescente è stato osservato analizzando lo screening più recente in donne che hanno  avuto 1, 2 o 3 valutazioni con DBT durante il periodo di studio: rispettivamente 130, 78 e 59 ogni 1000 screenate (P < .001).

I tassi di carcinomi intervallo sono diminuiti, passando dallo 0.7 ogni 100 donne screenate con DM allo 0.5 ogni 1000 screenate con DBT1.

L'aggiunta della tomosintesi alla mammografia digitale è sostenibile e produce un vantaggio come documentato dall'analisi dei seguenti indicatori di outcome dello screening:

  • Riduzione dei richiami
  • Incremento dei casi di cancro per pazienti richiamate
  • Riduzione dei carcinomi intervallo.

Nell'interpretazioni dei risultati, qualche nota di cautela deve essere adottata, riconoscendo i limiti principali dello studio:

  • disegno non randomizzato, possibili bias
  • la mortalità non è l'endpoint primario dello studio
  • dati mancanti riguardo a caratteristiche rilevanti quali la storia famigliare
  • non si può escludere un effetto da "curva di apprendimento" nella spiegazione della crescita lineare della performance