Patologia gastrointestinale
Giovedì, 08 Maggio 2014

Radiostent per pazienti disfagici per carcinoma esofageo: una nuova frontiera della palliazione

A cura di Giuseppe Aprile

Uno stent che incorpora semi di Iodio 125. La palliazione meccanica del presidio endoscopico si combina alla radioterapia locale. Il trial randomizzato degli autori cinesi non solo dimostra vantaggio nel controllo della disfagia, ma anche un prolungamento della sopravvivenza.

Zhu HD, et al. Conventional stents versus stents loaded with 125 Iodine seeds for the treatment of unresectable oesophageal cancer: a multicentre, randomised phase 3 trial. Lancet Oncol 2014 Apr 15, Epub ahead of print.

Oltre la meta' dei pazienti con neoplasia esofagea non resecabile lamenta disfagia. Tale sintomo e' di norma rapidamente palliato con l'inserzione di uno stent, ma tale manovra conferisce un beneficio temporaneo e non e' scevra da complicazioni a breve e medio termine. Mirando alla palliazione del sintomo, anche il trattamento radiante convenzionale puo' essere utile, eventualmente combinata alla manovra endoscopica.

Con queste premesse, il piccolo studio randomizzato orientale (160 pazienti provenienti da 16 diversi ospedali) ha previsto la randomizzazione tra posizionamento di stent convenzionale o stent caricato con semi di iodio 125. Criteri minimi di inclusione nello studio erano neoplasia esofagea non resecabile, ECOG PS 0-2 (1 solo paziente con PS 3 e' stato incluso), disfagia severa relata alla neoplasia in sede, adeguata funzionalita' midolare e renale. Non potevano essere inclusi pazienti con neoplasia esofagea cervicale o ulcerata.

Endpoint primario dello studio era OS, endpoint secondario era il controllo della disfagia, misurata con una scala validata (da 0 a 4) a cadenza mensile dopo il posizionamento dello stent. Erano anche registrate le complicazioni derivanti dalla procedura endoscopica e gli effetti collaterali del trattamento.

I risultati dello studio sono stati presentati ad un follow-up mediano di 138 giorni.

La sopravvivenza mediana dei pazienti radiostentizzati e' stata di 177 giorni (95% CI 153-201) vs 147 giorni (95% CI 124-170) nei pazienti assegnati al braccio di controllo [log-rank Mantle Cox p=0.0046]. In analisi multivariata, il tipo di stent posizionato si e' dimostrato essere la sola variabile con impatto sulla sopravvivenza.

In entrambi i gruppi i pazienti riferivano un significativo decremento della disfagia a partire da 24 ore dopo l'inserzione dello stent. Tuttavia gli stent radioattivi producevano un prolungato beneficio a partire dal secondo mese ed esteso a tutta la durata del follow-up.

Non si sono registrate differenze nel rate di complicanze, incluse l'insorgenza di dolore toracico (23% vs 20%), fistola (8% vs 7%), polmonite da aspirazione (15% vs 19%) o sanguinamento (7% vs 7%).

La possibilita' di posizionare un radiostent apre le porte ad un nuovo tipo di palliazione per i pazienti con disfagia da carcinoma dell'esofago non resecabile. Tuttavia devono essere considerate le complicazioni logistiche del trattamento ed i costi (presumibilmente elevati) della procedura.