Patologia gastrointestinale
Venerdì, 01 Ottobre 2021

PANAMA: c'era un francese, un italiano e un tedesco

A cura di Giuseppe Aprile

Quale è il miglior trattamento di mantenimento dopo FOLFOX e panitumumab? Partendo dalla strategia francese OPTIMOX, lo studio tedesco PANAMA completa il dato dell'italianissimo VALENTINO. E chiude il cerchio.

Modest DP, Karthaus M, Fruehauf S, Graeven U, Müller L, König AO, Fischer von Weikersthal L, Caca K, Kretzschmar A, Goekkurt E, Haas S, Kurreck A, Stahler A, Held S, Jarosch A, Horst D, Reinacher-Schick A, Kasper S, Heinemann V, Stintzing S, Trarbach T. Panitumumab Plus Fluorouracil and Folinic Acid Versus Fluorouracil and Folinic Acid Alone as Maintenance Therapy in RAS Wild-Type Metastatic Colorectal Cancer: The Randomized PANAMA Trial (AIO KRK 0212). J Clin Oncol. 2021 Sep 17

Per molto tempo si è dibattuto su quale fosse il miglior trattamento dopo avere ottenuto un controllo di malattia in pazienti con carcinoma colorettale metastatico RAS/BRAF wild type. Certamente, va sospeso l'oxaliplatino, riservandosi una possibile reintroduzione del farmaco al momento della progressione - in linea con la strategia OPTIMOX promossa dagli storici studi transalpini. Lo studio VALENTINO (Jama Oncol 2019), capitanato da Filippo Pietrantonio, ha dimostrato la differenza tra il mantenimento con solo panitumumab vs la combinazione dell'EGFR inibitore e 5-fluorouracile, definendo inferiore il braccio con solo panitumumab.

Una delle principali critiche allo studio, tuttavia, è stata quella di non avere previsto un braccio di mantenimento con la sola fluoropirimidina.

Il trial PANAMA ha randomizzato pazienti con mCRC RASwt che avevano ottenuto un controllo di malattia dopo 6 cicli di FOLFOX e panitumumab al mantenimento con sola fluoropirimidina ovvero la stessa combinata all'EGFR inibitore. Gli autori si proponevano di dimostrare la superiorità della combinazione in termini di PFS (endpoint primario dello studio) mirando ad un HR di 0.75.

Tra i 248 pazienti arruolati nello studio randomizzato (125 nel braccio di combinazione, 123 in quello di monoterapia di mantenimento) si sono registrati al cut-off 218 eventi.

La PFS mediana è stata di 8.8 mesi vs 5.7 (HR 0.72, 80%CI 0.60-0.85, p=0.014) a favore del braccio di combinazione, perftettamente in linea con l'ipotesi statistica iniziale. Anche il tasso di risposte (41% vs 26%, OR 1.96) e la sopravvivenza mediana (28.7 mesi vs 25.7 mesi, HR 0.84) tendevano a favorire l'outcome di pazienti arruolati al braccio con fluoropirimidina e panitumumab.

Come atteso, la tossicità era maggiore nel braccio di combinazione, in particolare la tossicità cutanea.

Sebbene l'impianto statistico dei due studi sia differente, il trial PANAMA conferma i dati del VALENTINO, definendo la combinazione di EGFR inibitore + fluoropirimidina ev la combinazione da preferire nella scelta della maintenance in pazienti con carcinoma colorettale avanzato che abbiano ottenuto un controllo di malattia da una terapia upfront con FOLFOX e panitumumab.

In linea con quanto si è registrato nei trial randomizzati che in un simile setting hanno testato antiangiogenico e fluoropirimidina vs il solo 5-FU (valido sia per RAS mutati che RAS wild-type), il miglior mantenimento dunque si profila essere fluoropirimidina e biologico.

Tra i potenziali limiti dello studio, oltre all'avere incluso anche pazienti BRAF mutati e MSI-H (che non sono ideali candidati alla strategia di mantenimento con EGFR inibitori), vi è la breve durata della terapia upfront di soli tre mesi e lo sbilanciamento tra i due gruppi di trattamento per alcuni fattori prognostici quali il coinvoglimento peritoneale (18% nel braccio con sola fluoropirimidina vs 10% in quello di combinazione) e l'estensione di malattia metastatica a più siti (49% vs 43%) che avrebbero potuto favorire il braccio di combinazione e che non sono stati corretti dalla stratificazione.

Si attendono con curiosità i dati di ricerca traslazionale che deriveranno dello studio.