Patologia gastrointestinale
Giovedì, 12 Ottobre 2023

Test basato sulla ricerca del DNA tumorale circolante nel sangue: è questa la nuova frontiera dello screening per il CRC?

A cura di Giuseppe Aprile

Uno studio proof-of-concept iberico suggerisce che un test multimodale basato sulla ricerca del ctDNA possa avere alta sensibilità e specificità nella diagnosi e classificazione per stadio della patologia oncologica colorettale. Un passo avanti nella futura pianificazione degli screening?

Bessa X, Vidal J J, Balboa JC, Márquez C, Duenwald S, He Y, Raymond V, Faull I, Álvarez C, Bellosillo B, Montagut C. High accuracy of a blood ctDNA-based multimodal test to detect colorectal cancer. Ann Oncol 2023 Oct 5:S0923-7534(23)04010-3. doi: 10.1016/j.annonc.2023.09.3113. Epub ahead of print

Lo screening per le neoplasie colorettali - un atto sanitario di prevenzione primaria e secondaria esteso nella fascia di popolazione tra i 45/50 anni ai 70/75 anni - si basa esenzialmente su due pilastri: l'esame delle feci e le procedure operative endoscopiche. Nella prima categorie ricade la ricerca del sangue occulto fecale, soprattutto con metodica immunochimica (FIT, fecal immunochemical test); nella seconda categoria la colonscopia e la sigmoidoscopia, mentre non ha avuto sviluppo la diagnostica con TC e ricostruzione tridimensionale.

Entrambe le metodiche sanitarie proposte, tuttavia, hanno alcuni limitazioni in accuratezza (specificità, sensibilità che nel caso della FIT dipende dalla soglia di positività), nei possibili rischi procedurali, nel costo e nella accettazione/compliance/aderenza del paziente ai test: in particolare l'endoscopia è accettata solo dal 50% dei soggetti. L'implementare nella pratica clinica possibilità di screening meglio accettate e con un miglior rapporto rischio/beneficio rimane quindi un unmet clinical need.

Lo scopo di questo studio proof-of-concept spagnolo era quindi quello di determinare la performance in termini di sensibilità e specificità di un test multimodale su sangue ctDNA-based che includesse la combinazione di mutazioni genomiche, epigenomica (metilazioni), fragmentomica e proteomica per trovare in fase precoce CRC (primary endpoint) e/o lesioni precancerose avanzate quali adenomi avanzati o lesioni serrate avanzate (secondary endpoint) in una popolazione di soggetti FIT positivi da screening tradizionale ovvero in una coorte di pazienti con noto CRC.

Nella analisi primaria dello studio sono stati analizzati 623 campioni che provenivano da due coorti: 301 da soggetti testati con screening routinario FIT (threshold di positività 20 microgrammi) con età compresa tra 50 e 70 annni e 322 da pazienti con noto CRC.

In generale, il test plasmatico basato su ctDNA ha dimostrato una sensibilità del 93% e una specificità del 90% nel detettare la neoplasia intestinale.

Nel caso di pazienti con neoplasia nota la sensibilità in accordo alla stadiazione TNM è stata la seguente: 84% per stadio I, 94% per stadio II, 96% per stadio III, 100% per stadio IV.

Nel caso delle lesioni preneoplastiche avanzate la sensibilità è stata del  23%.

Lo studio suggerisce che il test multimodale basato sul ctDNA - che combina analisi genomiche, epigenomiche e di proteomica - è molto accurato nel diagnosticare la presenza di una neoplasia colorettale e, seppur tecnicamente complesso, ha alcuni vantaggi pratici (limitata invasività, accettabilità da parte del paziente) e la potenzialità futura di migliorare la performance dello screening di uno dei big killers.

Sebbene non sia disponibile alcun confronto diretto, il test multimodale iberico sembra performare in modo uguale o superiore rispetto ad altri già studiati (cancerSEEK, EpiproColon assay, ColoDefense).

Tuttavia, mentre si attendono i risultati dei trial che dimostreranno la possibilità di intervento farmacologico della malattia minima residua dopo chirurgia radicale, il risultato dello studio presentato deve essere copnsiderato preliminare e non applicabile alla pratica clinica. Infatti la nuova nmetodica di screening deve essere ancora testata su una popolazione più ampia e meno selezionata (non solo soggetti FIT positivi).

Alcune importanti risposte sulla possibilità applicativa futura e sulla potenzialità di modificare la strategia di screening verranno dal trial ECLIPSE (Evaluation of the ctDNA LUNAR-2 test in an average patient screening episode; NCT-04136002), uno studio nordamericano prospettico osservazionale che ha come primary endpoint il comparare la performance di uno screening basato su plasma ctDNA vs quella della colonscopia in una popolazione screenata per età e senza specifici fattori di rischio.