Patologia genito-urinaria
Martedì, 25 Marzo 2014

L'aggiunta del bevacizumab alla chemioterapia migliora la sopravvivenza nel carcinoma della cervice avanzato

A cura di Fabio Puglisi

Prima evidenza scientifica di beneficio da un agente biologico nel trattamento del carcinoma della cervice uterina avanzato. 

Tewari KS, et al. Improved survival with bevacizumab in advanced cervical cancer. N Engl J Med 2014;370:734-43.

Studio 2x2 fattoriale, in cui 452 pazienti con carcinoma della cervice in stadio avanzato (metastatico, recidivato o persistente) sono state assegnate a ricevere chemioterapia a base di platino o meno, con o senza bevacizumab. Il bevacizumab è stato somministrato alla dose di 15 mg/kg. Lo schema chemioterapico a base di platino consisteva in cisplatino alla dose di 50 mg/m2 associato a paclitaxel (135 o 175 mg/m2). L'alternativa senza platino proponeva il topotecan 0.75 mg/m2 nei giorni 1-3, associato a paclitaxel 175 mg/m2 al giorno 1. I cicli venivano ripetuti ogni 21 giorni.
Endpoint primario dello studio: sopravvivenza globale.

Ad un follow-up di 20.8 mesi, la sopravvivenza globale è risultata superiore fra le pazienti trattate con bevacizumab e chemioterapia (17 vs. 13.3 mesi; HR 0.71; 98% IC 0.54-0.95; p=0.004). L'aggiunta di bevacizumab ha prodotto anche un maggior tasso di risposta (48% vs. 36%, p=0.008). Riguardo alla chemioterapia, la combinazione topotecan–paclitaxel non è risultata superiore alla combinazione cisplatino–paclitaxel (HR per morte: 1.20; 99% IC 0.82-1.76). In termini di tollerabilità, l'associazione bevacizumab-chemioterapia ha determinato una maggiore incidenza di ipertensione di grado ≥ 2 (25% vs. 2%; p<0.001), di eventi tromboembolici di grado ≥3 (8% vs. 1%; p=0.001), e di fistole gastrointestinali di grado ≥ 3 (6% vs. 0%; p=0.002). Il beneficio in sopravvivenza osservato con l'impiego di bevacizumab non è stato affiancato da un corrispondente vantaggio in termini di qualità di vita.

Il bevacizumab è il primo agente biologico a dimostrare un beneficio terapeutico (3.7 mesi di vantaggio in sopravvivenza) nel carcinoma della cervice uterina.

Nell'interpretazione dei risultati, occorre tener conto delle caratteristiche della popolazione studiata:

  • solo il 17% presentava malattia in stadio avanzato all'esordio; 
  • >74% delle pazienti erano state trattate in precedenza con platino e radioterapia; 
  • presenza di diversi istotipi:
    • adenocarcinoma (19%)
    • adenosquamoso (10%)
    • squamoso (68%)
    • altri (3%)

Rimane cruciale, così come in altre patologie, l'identificazione di fattori predittivi del beneficio da bevacizumab.