Patologia mammaria
Martedì, 19 Ottobre 2021

Abemaciclib si fa strada nel trattamento adiuvante del carcinoma mammario luminal-like ad alto rischio

A cura di Fabio Puglisi

Il trattamento adiuvante con abemaciclib ed endocrinoterapia aveva preliminarmente dimostrato un beneficio in termini di invasive disease-free survival (IDFS) e di distant relapse-free survival (DRFS) in pazienti con carcinoma mammario HR+, HER2-, N+, ad alto rischio. I risultati dello studio monarchE, aggiornati a 27 mesi, sono stati presentati recentemente ad una ESMO virtual plenary session e contemporaneamente pubblicati su Annals of Oncology.

Harbeck N, et al. Adjuvant abemaciclib combined with endocrine therapy for high-risk early breast cancer: updated efficacy and Ki-67 analysis from the monarchE study. Ann Oncol 2021 https://doi.org/10.1016/j.annonc.2021.09.015

Disegno dello studio monarchE: randomizzato (1:1), di fase III; open-label, globale.

Popolazione: 5637 pazienti in due coorti. 

  • Coorte 1 (N= 5120): pazienti con ≥ 4 linfonodi ascellari positivi oppure con 1-3 linfonodi ascellari positivi e grado istologico 3 o dimensioni tumorali ≥ 5 cm. 
  • Coorte 2: pazienti con 1-3 linfonodi positivi e un valore di Ki-67 ≥ 20%.

Randomizzazione: endocrinoterapia (ET) adiuvante per almeno 5 anni (gruppo di controllo, n=2829) vs. la combinazione di ET per 5 anni e abemaciclib per 2 anni (gruppo sperimentale, n=2808). 

Endpoint primario: IDFS nella popolazione intention-to-treat (entrambe le coorti).

Endpoint secondari: IDFS nella popolazione con Ki-67 ≥20%, DRFS, overall survival, sicurezza.

Alla prima analisi di outcome, con una mediana di follow-up di 19 mesi, l’aggiunta di abemaciclib alla ET era risultata in una riduzione del 29% nel rischio di sviluppare un evento IDFS [hazard ratio (HR) = 0.71, 95% IC 0.58-0.87; nominal P = 0.0009]. 

All’ulteriore maturazione del follow-up (mediana 27 mesi) e con il 90% dei pazienti fuori dal trattamento, il beneficio in IDFS (HR = 0.70, 95% CI 0.59-0.82; nominal P < 0.0001) e in DRFS (HR = 0.69, 95% CI 0.57-0.83; nominal P < 0.0001) è stato mantenuto. Il guadagno assoluto in IDFS e DRFS a 3 anni è stato rispettivamente del 5.4% e del 4.2%. 

L’alto tasso di recidiva nel braccio di controllo, 16.6% a 3 anni, dimostra che la popolazione è stata adeguatamente selezionata in base al rischio elevato.

La variabile Ki-67 ha dimostrato avere valore prognostico, mentre il beneficio da abemaciclib non sembra condizionato dai valori di Ki-67 (sebbene l’interazione tra ki-67 come variabile continua e il trattamento non sia stata formalmente testata). 

I dati di sicurezza sono consistenti con il profilo noto di abemaciclib.

In accordo ai risultati dello studio monarchE, l’aggiunta dell’inibitore di CDK4/6 abemaciclib alla terapia endocrina migliora significativamente la invasive disease-free survival in pazienti con carcinoma mammario luminal-like, HER2-negativo, con stato linfonodale positivo ed alto rischio di recidiva.

In particolare, ad un follow-up di 27 mesi e con il 90% dei pazienti che avevano completato o interrotto il trattamento in studio, il beneficio dalla combinazione di abemaciclib ed endocrinoterapia si è tradotto nella riduzione del 30% nel rischio di recidiva invasiva e del 31% nel rischio di recidiva a distanza. Inoltre, dall’osservazione delle curve di Kaplan Meier si evince che il beneficio continua nel tempo anche oltre i 2 anni di terapia con abemaciclib. 

L’indice proliferativo valutato con Ki-67 si è rivelato prognostico mentre non ne è stato formalmente testato il valore predittivo.

Lo studio ha il limite di non aver definito il rischio sulla base di firme genomiche. Inoltre, nella popolazione in pre-menopausa, non è chiaro quale sia l’impatto delle terapie effettuate e dell’eventuale soppressione della funzione ovarica.