Patologia mammaria
Lunedì, 21 Giugno 2021

Basta un po’ di amarena e la pillola (un inibitore dell’aromatasi) va giù

A cura di Fabio Puglisi

Circa la metà delle pazienti che assumono inibitori dell’aromatasi soffre di disturbi muscolo-scheletrici che possono compromettere la compliance e l’aderenza alle cure, con potenziali ripercussioni sull’outcome.

Dati di letteratura, suggeriscono che la tart cherry (amarena) possa avere un effetto benefico sul dolore muscoloscheletrico associato ad osteoartrite, gotta ed esercizio fisico intenso. I flavonoidi e gli antociani (o antocianine) contenuti nella amarena è riportato che possano esercitare un effetto antinfiammatorio potenzialmente utile nell’alleviare la sintomatologia indotta dalla carenza di estrogeni. Uno studio ha valutato quindi il ruolo antalgico del concentrato di amarene in pazienti con artromialgie indotte da inibitori dell’aromatasi.

Shenouda M, et al. Effect of Tart Cherry on aromatase inhibitor-induced arthralgia (AIA) in nonmetastatic hormone-positive breast cancer patients: A randomized double-blind placebo-controlled trial. Clinical Breast Cancer 2021 (in press), doi: https://doi.org/10.1016/j.clbc.2021.06.007

Si stima che l'artralgia da inibitori dell’aromatasi colpisca il 45-60% delle pazienti. In alcuni casi, i sintomi possono risultare invalidanti con ripercussioni sulla qualità di vita e sulla compliance. In letteratura, sono riportati tassi di interruzione della terapia fino a circa il 30% entro 2 anni dall’avvio del trattamento. 

La gestione delle artralgie da inibitori dell’aromatasi, attualmente, si basa sulle seguenti opzioni: uso di FANS, esercizio fisico, yoga, apporto di vitamina D, acidi grassi Omega-3, agopuntura, duloxetina o switch verso un altro inibitore dell’aromatasi o verso tamoxifene.

Uno studio ha valutato il ruolo del concentrato di amarene nel mitigare il dolore articolare associato all’uso di inibitori dell’aromatasi in donne con diagnosi di carcinoma mammario in stadio precoce. 

Disegno: studio randomizzato, controllato verso placebo, in doppio cieco. 

Popolazione in studio: Pazienti con carcinoma mammario luminale in trattamento con inibitore dell’aromatasi da almeno 4 settimane e che riportavano dolore muscoloscheletrico ritenuto dall'oncologo correlato alla terapia antiormonale. Inoltre, doveva essere pianificato un minimo di 6 settimane di terapia aggiuntiva con inibitori dell’aromatasi. Fra i criteri di esclusione: allergia alle amarene, diabete mellito non controllato, gravidanza.

Randomizzazione (1:1): concentrato di amarene [50 amarene] rispetto a placebo (P) [sciroppo] 

Intervento: 1 oncia (circa 30 ml, pari a 2 cucchiai) di concentrato di amarene in 8 once (250 ml circa) di acqua al giorno per 6 settimane

Misure: valutazione intensità del dolore al basale (endpoint primario), settimanalmente, e al completamento dello studio, riportando in un diario i valori espressi secondo la Visual Analog Scale (VAS), con 0 mm che indica assenza di dolore e 100 mm che descrive il dolore più intenso.

È stato inoltre ottenuto un campione di 5 cc di sangue per l'analisi della proteina C-reattiva (PCR), al momento della randomizzazione e al completamento dello studio.

In totale sono state arruolate 60 pazienti di cui 2 non hanno completato lo studio a causa di diarrea. Inoltre, in 10 pazienti sono stati rilevati problemi di compliance. Pertanto, l’analisi finale è stata confinata a 48 pazienti valutabili. 

Per il gruppo di trattamento (N = 23):

  • Punteggio iniziale medio del dolore secondo VAS: 49.39
  • Punteggio finale medio del dolore secondo VAS: 32.13, valore p = 0.001 (T-test per dati appaiati). 

Per il gruppo placebo (N = 25):

  • Punteggio iniziale medio del dolore secondo VAS:  44.20
  • Punteggio finale medio del dolore secondo VAS: 40.08, valore p = 0.272 (T-test per dati appaiati).

Alla fine dello studio, dopo 6 settimane di intervento, nel gruppo che ha assunto il concentrato di amarene è stata osservata una diminuzione media del dolore del 34.7% rispetto all'1.4% osservata nel gruppo placebo. La differenza è risultata statisticamente significativa (Mann-Whitney U Test, P value = 0.034).

Quattro pazienti su 23 (17.4%) nel gruppo sperimentale hanno avuto una diminuzione del dolore del 100%, rispetto allo 0% nel gruppo placebo. Inoltre, 13 pazienti su 23 (56.5%) nel gruppo sperimentale hanno avuto una riduzione del dolore > 20% rispetto a 7 pazienti su 25 (28%) nel gruppo placebo.

Non è stata osservata alcuna differenza statisticamente significativa nella variazione della PCR tra gruppo sperimentale (media= 0.00035) e gruppo placebo (media= - 0.00024) P= 0.084.

L’assunzione di concentrato di amarene può rivelarsi utile nel mitigare i disturbi muscoloscheletrici indotti dagli inibitori dell’aromatasi.

In particolare, 2 cucchiai di concentrato di amarene in 250 ml di acqua al giorno possono avere un impatto significativo nella riduzione delle artralgie.

I succhi a base di amarene sono generalmente sicuri e ben tollerati.  Tra i potenziali effetti collaterali possono rientrare disturbi a livello addominale e la diarrea, causati dall’alto contenuto di sorbitolo. Inoltre, pur essendo possibile un incremento ponderale e della glicemia, in letteratura tali effetti non sono confermati. Nello studio, solo 2 pazienti su 30 (6.7%) hanno riportato diarrea. 

Limiti dello studio: 

  1. Numerosità campionaria limitata che potrebbe aver sottostimato gli effetti del concentrato di amarene;
  2. Imprecisione riguardo all’endpoint primario (dolore) che, per definizione è soggettivo e pertanto soggetto si a under che ad over reporting;
  3. Non si conosce il dato su eventuali interventi per gestire le artralgie messi in atto prima di proporre lo studio con l’impiego del concentrato di amarene;

Sono necessari studi ulteriori per replicare questi risultati e determinare se la riduzione della sintomatologia articolare possa migliorare la compliance alla terapia AI, con effetti sulla prognosi e sulla qualità di vita delle pazienti.