Patologia mammaria
Martedì, 06 Ottobre 2015

Evitare la chemioterapia? Ci metterei la firma "genetica".

A cura di Fabio Puglisi

Prima validazione prospettica della cosiddetta "firma genetica" per le decisioni sul trattamento adiuvante del carcinoma mammario. Era grande attesa per questi dati. Cambieranno la pratica clinica? 

Sparano JA, et al. Prospective Validation of a 21-Gene Expression Assay in Breast Cancer. N Engl J Med 2015 [Epub ahead of print]

 

Il valore prognostico delle analisi di espressione genica in pazienti con carcinoma mammario è noto da tempo grazie a valutazioni retrospettive di campioni tumorali ottenuti da studi randomizzati. Tuttavia, la validazione del ruolo predittivo richiede studi prospettici condotti su una popolazione di pazienti trattate in modo omogeneo.

Lo studio TAILORx ha analizzato il valore predittivo dell'espressione di 21 geni (recurrence score) in una popolazione di donne con carcinoma mammario HR+, HER2-, N0, dimensioni tumorali tra 1.1 e 5 cm (o tra 0.6 e 1 cm, se grado istologico intermedio o elevato) potenzialmente candidate a ricevere un trattamento chemioterapico adiuvante.
La valutazione dei 21 geni è stata effettuata mediante RT-PCR (reverse-transcriptase–polymerase-chain reaction) su campioni tumorali in paraffina e i risultati sono stati utilizzati per definire uno score predittivo del rischio di recidiva. 

Terapia adiuvante

  • In presenza di un "recurrence score" da 0 a 10, indicativo di un rischio di recidiva molto basso (su una scala da 0 a 100), le pazienti sono state assegnate a ricevere il solo trattamento endocrino (senza chemioterapia). 

Endpoint primario: analisi di tipo "tempo all'evento" del tasso di sopravvivenza libera da carcinoma invasivo (invasive disease–free survival). Definizione di evento: prima evidenza di carcinoma invasivo ipsilaterale, recidiva locale, recidiva a distanza, secondo primitivo invasivo controlaterale, secondo primitivo invasivo non mammario (esclusi i carcinomi cutanei), o morte senza evidenza di recidiva.

Su un totale di 10253 donne arruolate, 1626 (15.9%) con recurrence score da 0 a 10 sono state assegnate a ricevere la sola terapia endocrina senza chemioterapia. Il follow-up mediano è di 69 mesi. 

Outcome a 5 anni

  • Invasive disease–free survival: 93.8% (95% IC, 92.4-94.9)
  • Assenza di recidiva a distanza: 99.3% (95% IC, 98.7-99.6)
  • Assenza di recidiva a distanza o loco-regionale: 98.7% (95% IC, 97.9-99.2)
  • Overall survival: 98.0% (95% IC, 97.1-98.6)

Da notare che, fra le pazienti trattate con la solo endocrinoterapia, sono stati impiegati i seguenti agenti:

  • un inibitore dell'aromatasi in 963 pazienti (59%)
  • tamoxifen in 560 pazienti (34%)
  • tamoxifen seguito da un inibitore dell'aromatasi in 13 pazienti (1%)
  • soppressione della funzione ovarica  in 44 pazienti (3%)
  • altre terapie o dato non noto in 46 pazienti (3%)

In pazienti con carcinoma mammario HR+/HER2-/N0 potenzialmente candidate a ricevere un trattamento di chemioterapia adiuvante sulla base delle caratteristiche clinico-patologiche, la probabilità di recidiva a 5 anni con la sola endocrinoterapia è molto bassa in presenza di un profilo di espressione genica favorevole (recurrence score ≤10).

Risultati interessanti. Necessità di conferme da un follow-up più lungo e di una migliore definizione del cut-off (cosa succede nella fascia 11-25?; e nella fascia 11-18?). 

Siamo anche in attesa di validare altre strategie, più economiche e con potenziale maggiore trasferibilità su larga scala. Nel frattempo, lo studio offre la maggiore evidenza disponibile ad oggi.