Patologia mammaria
Martedì, 02 Dicembre 2014

Tra passato e presente: hazard rates che raccontano la storia

A cura di Fabio Puglisi

La lettura degli hazard rates è stata sempre particolarmente illuminante per la comprensione dei pattern di ricaduta nei diversi sottogruppi di patologia mammaria.

Lo studio di Saphner et al (J Clin Oncol 1996), landmark sul tema, ha guidato decisioni cliniche e disegni di trial clinici. Tuttavia, dopo quasi 20 anni dalla pubblicazione, avevamo proprio bisogno di un aggiornamento.

Cossetti RJ, et al. Comparison of Breast Cancer Recurrence and Outcome Patterns Between Patients Treated From 1986 to 1992 and From 2004 to 2008. J Clin Oncol 2014 [Epub ahead of print].

 

Studio della British Columbia Cancer Agency su pazienti con carcinoma mammario in stadio I-III, diagnosticato tra il 1986 e il 1992 (coorte 1) e tra la metà del 2004 e il 2008 (coorte 2). Era richiesta la disponibilità dell'informazione  sui recettori estrogenici (ER) e sullo stato di HER2. I dati sono stati raccolti in modo prospettico e analizzati effettuando un match tra le due coorti per stadio, grado, e stato di ER e di HER2.

Endpoint primario: hazard rate di ricaduta (HRR) per ciascuna coorte in base allo stato dei biomarcatori. 

Lo studio è stato condotto su 7178 pazienti (3589 in ciascuna coorte).

Distribuzione percentuale per sottogruppo:

  • ER positivo/HER2 negativo: 70.8%;
  • ER positivo/HER2 positivo: 6.9%;
  • ER negativo/HER2 positivo, 6.6%; 
  • ER negativo/HER2 negativo: 15.8%.

Nell'intera popolazione,  l'HRR si è pressocchè dimezzato in tutti gli intervalli di anno fino al nono anno, confrontando C2 rispetto a C1. Le differenze in HRR tra le coorti sono risultate maggiori nei primi 5 anni  per la patologia HER2-positiva e per la patologia ER-negativa/HER2-negativa. L'HRR è diminuito in C2 rispetto a C1 per tutti gli stadi e i gradi di malattia. L'hazard rate di morte (endpoint secondario) in C2 è risultato inferiore a quello di C1, sebbene l'entità dell'effetto osservata sia stata minore rispetto all'HRR. 

La lettura degli hazard rates e della loro variazione nel tempo ci aiuta ad analizzare come sia cambiata la prognosi di pazienti con diagnosi di carcinoma mammario, verosimilmente grazie agli avanzamenti diagnostico-terapeutici. 

Negli anni, abbiamo assistito ad una riduzione significativa della relapse-free survival.  Viceversa, non sono cambiati i pattern di recidiva.

Sebbene la prognosi sia complessivamente migliorata, i principali avanzamenti sono stati osservati nei sottogruppi a maggior rischio di recidiva precoce:

  • patologia HER2-positiva
  • patologia ER-negativa/HER2-negativa BC

Disporre di hazard rates contemporanei ha una grande valenza per le decisioni sui trattamenti, per la discussione con le pazienti e per la pianificazione dei trial clinici.