Patologia mammaria
Martedì, 02 Maggio 2017

Quali statine modificano la prognosi del carcinoma mammario?

A cura di Fabio Puglisi

Gli inibitori di HMG-CoA (3-idrossi-3-metil-glutaril-coenzima A reduttasi (HMG-CoA), meglio noti come statine, sono farmaci utilizzati per i loro effetti terapeutici sulla ipercolesterolemia. Alcuni studi documentano un potenziale effetto delle statine sulla prognosi di pazienti con carcinoma mammario. Tuttavia, i risultati sono contraddittori e, pertanto, non conclusivi. Una revisione sistematica della letteratura analizza i dati disponibili e distingue l'effetto prognostico in base al tipo di statina utilizzato.

Liu B, et al. The relationship between statins and breast cancer prognosis varies by statin type and exposure time: a meta-analysis. Breast Cancer Res Treat 2017 [Epub ahead of print] 

L'effetto delle statine sulla prognosi di pazienti con carcinoma mammario è stato recentemente supportato da un sottostudio del trial di endocriterapia BIG-1 98.

Una metanalisi ha fatto il punto sul diverso effetto prognostico delle statine in base a:

  • tipo di statina impiegato (distinzione in termini di solubilità)
  • tempo di esposizione al trattamento con statine 

Strategia di ricerca della letteratura: MEDLINE (via PubMed), EMBASE (via OvidSP), Cochrane Library, ISI Web of Knowledge utilizzando i seguenti termini: ‘‘breast neoplasms[MeSH],’’ ‘‘statins’’ or ‘‘lipid lowering drug,’’ ‘‘prognosis’’ or ‘‘survival,’’ or ‘‘mortality’’ or ‘‘outcome’’. Data ultima per la ricerca: 15 ottobre 2016. 

Criteri di eleggibilità degli studi

  • pazienti con diagnosi di carcinoma mammario indipendentemente dallo stadio, dalla durata della terapia con statine (prima o dopo la diagnosi), dal tipo di statina impiegato, dalla razza;
  • sufficiente informazione in termini di hazard ratio (HR), intervallo di confidenza (IC) al 95%, valori di P;
  • follow-up adeguato;

Categorizzazione delle statine in base alla diversa solubilità:

  • idrofiliche (pravastatina, rosuvastatina)
  • lipofiliche (simvastatina, lovastatina, fluvastatina, atorvastatina)

 

Inizialmente sono stati identificati 69 articoli di cui 7 sono stati inclusi nella metanalisi per un totale di 197.048 donne con diagnosi di carcinoma mammario. Il follow-up è risultato superiore ai 4 anni in 4 studi su 7.  

Globalmente, è stata osservata un'associazione significativa tra uso di statine e minore mortalità, sebbene l'effetto prognostico sia stato condizionato dal tipo di statina e dal tempo di esposizione alla terapia ipolipemizzante.

Intera casistica:

  • effetto sulla mortalità carcinoma mammario-specifica: HR 0.73, 95% IC 0.59–0.92, P = 0.000
  • effetto sulla mortalità per tutte le cause: HR 0.72, 95% IC 0.58–0.89, P = 0.000

Prognosi in base al tipo di statina:

  • statine lipofiliche
    • mortalità carcinoma mammario-specifica: HR 0.57, 95% IC 0.46–0.70, P = 0.000
    • mortalità per tutte le cause: HR 0.57, 95% IC 0.48–0.69, P = 0.000
  • statine idrofiliche
    • mortalità carcinoma mammario-specifica: HR 0.94, 95% IC 0.76–1.17, P = 0.174
    • mortalità per tutte le cause: HR 0.79, 95% IC 0.65–0.97, P =  0.132

Prognosi in base al periodo di follow-up:

  • > 4 anni
    • mortalità carcinoma mammario-specifica: HR 0.84, 95% IC 0.71–1.00, P = 0.616
    • mortalità per tutte le cause: HR 0.95, 95% IC 0.75–1.19, P = 0.181
  • < 4 anni 
    • mortalità carcinoma mammario-specifica: HR 0.62, 95% IC 0.44–0.87, P = 0.000
    • mortalità per tutte le cause: HR 0.61, 95% IC 0.45–0.80, P = 0.000

In pazienti con diagnosi di carcinoma mammario, l'effetto delle statine sulla mortalità causa-specifica (cancro-specifica) appare condizionato dal tipo di statina e dal periodo di follow-up analizzato. 
Le statine lipofiliche sembrano avere un effetto protettivo maggiore e l'associazione con la prognosi si   osserva nelle casistiche con meno di 4 anni di follow-up.  

Sebbene i risultati della metanalisi siano interessanti e anche in linea con studi preclinici (inibizione della crescita di linee cellulari di carcinoma mammario limitata alle statine lipofiliche), alcuni limiti vanno riconosciuti: 

  • dati per lo più ottenuti da studi di coorte retrospettivi e pertanto gravati da bias legati al disegno stesso degli studi
  • differenze fra i vari studi in termini di criteri di eleggibilità, definizione della durata di utilizzo e della dose delle statine
  • informazione a volte incompleta sul tipo di statina impiegato

Studi futuri dovranno cercare di migliorare la qualità delle informazioni, focalizzando l'attenzione su  caratteristiche quali:  

  • età
  • etnia
  • sottotipo molecolare di carcinoma mammario
  • stato cardiovascolare