Patologia mammaria
Martedì, 19 Giugno 2018

Cresce l'evidenza sugli inibitori di CDK 4/6: I o II linea, recidiva precoce o >12 mesi dall'adiuvante

A cura di Fabio Puglisi

Lo studio Monaleesa-3 aggiunge evidenza clinico-scientifica al capitolo della terapia del carcinoma mammario luminale in stadio avanzato. La combinazione ribociclib/fulvestrant risulta efficace sia in prima che seconda linea di trattamento.

Slamon DJ, et al. Phase III Randomized Study of Ribociclib and Fulvestrant in Hormone Receptor-Positive, Human Epidermal Growth Factor Receptor 2-Negative Advanced Breast Cancer: MONALEESA-3. J Clin Oncol 2018 [Epub ahead of print]

 

Lo studio Monaleesa-3 ha valutato il ruolo della combinazione fulvestrant/ribociclib in pazienti con carcinoma mammario metastatico HR+ HER2-, naïve o dopo una sola linea di terapia antiormonale.

Disegno: randomizzato, di fase III, in doppio cieco, multicentrico, internazionale.

Randomizzazione (2:1) a fulvestrant/ribociclib verso fulvestrant/placebo.

Trattamento: ribociclib (600 mg die per os; 3 settimane on, 1 settimana off) associato a fulvestrant
(500 mg intramuscolo al giorno 1 di un ciclo di 28 giorni, con una dose aggiuntiva al giorno 15 del solo ciclo 1).

Stratificazione: presenza/assenza di metastasi polmonari o epatiche, precedente terapia endocrina per la malattia avanzata (naïve verso una precedente linea di trattamento antiormonale).

Endpoint primario: progression-free survival valutata localmente.
Endpoint secondari: overall survival, overall response rate, safety.

Disegno statistico: L’analisi per PFS prevista dopo circa 364 eventi per riscontrare un hazard ratio di 0.67 con una potenza del 95% e un livello di significatività a una coda del 2.5%.

Un totale di 484 donne in postmenopausa sono state assegnate a ricevere fulvestrant/ribociclib mentre 242 hanno ricevuto fulvestrant/placebo.

La progression-free survival mediana è risulta superiore con fulvestrant/ribociclib:

  • 20.5 mesi (95% CI, 18.5-23.5 mesi) verso 12.8 mesi (95% CI, 10.9-16.3 mesi) con un hazard
    ratio di 0.59; 95% CI, 0.48-0.73; P < 0.001).

Risultati in linea con la casistica generale sono stati osservati fra le pazienti naïve per terapia antiormonale nel setting avanzato (hazard ratio 0.57; 95%CI, 0.41-0.80) e fra le pazienti già trattate con una linea di terapia antiormonale (hazard ratio, 0.56; 95% CI, 0.42-0.74). 

Il tasso di risposta fra le pazienti con malattia misurabile è stato del 40.9% con fulvestrant/ribociclib e del 28.7% con fulvestrant/placebo. 

In termini di tossicità di grado 3, gli effetti collaterali riportati in ≥ 10% dei pazienti sono stati la neutropenia (46.6% verso 0%) e la leucopenia (13.5% v 0%); l’unico evento di grado 4 riportato in ≥5% dei pazienti è stato la neutropenia (6.8% verso 0%).

La combinazione ribociclib/fulvestrant si dimostra efficace (riduzione del 41% nel rischio di progressione) in prima o seconda linea di trattamento per pazienti con carcinoma mammario HR+ HER2- in stadio avanzato.

Inoltre, il MONALEESA-3 è il primo studio a valutare la combinazione di un inibitore di CDK4/6 (ribociclib) con il fulvestrant in pazienti che sono naïve al trattamento per la malattia in stadio avanzato (cioè in pazienti con malattia de novo e pazienti che hanno sviluppato una recidiva >12 mesi dal completamento della terapia endocrina neo-/adiuvante).

I dati sull’overall survival non erano maturi al tempo dell’analisi, analogamente a quanto osservato con gli altri studi di fase III con inibitori di CDK 4/6 attualmente pubblicati.

In accordo alla popolazione esaminata dallo studio, la combinazione ribociclib/fulvestrant potrà essere proposta sia come trattamento di prima linea (in pazienti naïve per trattamento endocrino nel setting avanzato, inclusi i casi recidivati dopo 12 mesi dal completamento della terapia [neo]adiuvante; oppure, in pazienti con malattia avanzata de novo, senza precedente esposizione al trattamento antiormonale) sia come trattamento di seconda linea o in pazienti che hanno sperimentato una recidiva precoce (durante o entro i 12 mesi dal termine della terapia [neo]adiuvante).