Lo studio DESTINY-Breast12, pubblicato su Nature Medicine, esplora l'efficacia del trastuzumab deruxtecan (T-DXd) in pazienti con carcinoma mammario metastatico HER2-positivo (mBC) con o senza metastasi cerebrali (BMs).
Harbeck N, et al. Trastuzumab deruxtecan in HER2-positive advanced breast cancer with or without brain metastases: a phase 3b/4 trial. Nat Med 2024 (Epub ahead of print)
Lo studio DESTINY-Breast12 è un trial clinico di fase 3b/4, a braccio singolo, non comparativo, progettato per valutare l'efficacia e la sicurezza del trastuzumab deruxtecan (T-DXd) in pazienti con carcinoma mammario metastatico HER2-positivo (mBC), con o senza metastasi cerebrali (BMs). T-DXd è un coniugato anticorpo-farmaco (ADC) composto da un anticorpo monoclonale anti-HER2, un linker tetrapeptidico e un inibitore della topoisomerasi I.
Popolazione e design dello studio
Lo studio ha arruolato un totale di 504 pazienti provenienti da 78 centri tra giugno 2021 e febbraio 2024. Le pazienti sono state suddivise in due coorti: 263 pazienti con BMs al basale (157 con BMs stabili e 106 con BMs attive) e 241 pazienti senza BMs.
Criteri di inclusione: pazienti con mBC HER2+ precedentemente trattate con uno o più regimi anti-HER2. Una precedente radioterapia su lesioni encefaliche era ammessa, ove necessario. Le pazienti con metastasi leptomeningee sono state escluse dallo studio.
Trattamento
Le pazienti hanno ricevuto una dose fissa di T-DXd pari a 5,4 mg/kg somministrata per via endovenosa ogni tre settimane fino a progressione di malattia, comparsa di eventi avversi inaccettabili o decisione della paziente o del medico di interrompere il trattamento.
Endpoint
L'endpoint primario per la coorte con BMs era la sopravvivenza libera da progressione (PFS), valutata attraverso la revisione centrale indipendente (ICR) utilizzando i criteri RECIST 1.1. Per la coorte senza BMs, l'endpoint primario era il tasso di risposta obiettiva (ORR), anch'esso valutato dall'ICR. Gli endpoint secondari includevano la sopravvivenza globale (OS), la sopravvivenza libera da progressione a livello del sistema nervoso centrale (CNS PFS), la durata della risposta (DoR), il tasso di risposta intracranica (CNS ORR) e l'incidenza di nuove metastasi cerebrali sintomatiche.
Analisi statistica
Le curve di sopravvivenza per PFS, CNS PFS e OS sono state stimate utilizzando il metodo di Kaplan-Meier. Non è stata eseguita alcuna verifica formale di ipotesi statistica, poiché lo studio non prevedeva un gruppo di controllo. I risultati sono stati riportati come mediana e intervallo di confidenza al 95% (IC 95%). Le risposte tumorali (ORR) sono state valutate come complete o parziali e confermate da imaging a intervalli di almeno 4 settimane. Gli eventi avversi sono stati classificati secondo i criteri CTCAE versione 5.0.
Pazienti con metastasi cerebrali (BMs):
Pazienti senza metastasi cerebrali (No BMs):
Sicurezza:
Lo studio DESTINY-Breast12 dimostra che trastuzumab deruxtecan offre una valida opzione terapeutica per pazienti con carcinoma mammario metastatico HER2-positivo, anche in presenza di metastasi cerebrali stabili o attive. L'efficacia intracranica è stata significativa, e il profilo di sicurezza del farmaco è in linea con gli studi precedenti.
Lo studio ha dimostrato un'elevata attività intracranica, con un tasso di risposta obiettiva (CNS ORR) superiore al 70%, confermando l'efficacia di T-DXd anche in pazienti con BMs attive o stabili, una popolazione che generalmente ha una prognosi sfavorevole.
Con oltre 500 pazienti arruolati, questo studio è il più grande finora condotto per valutare l'attività di T-DXd nelle metastasi cerebrali HER2+, offrendo una solida base di evidenze cliniche. Le risposte ottenute si sono dimostrate durature, con oltre il 50% dei pazienti che ha mantenuto la risposta a 6 mesi.
Non sono emerse nuove problematiche di sicurezza rispetto agli studi precedenti, con un'incidenza gestibile di eventi avversi, tra cui la polmonite interstiziale (ILD).
L'assenza di un gruppo di confronto riduce la possibilità di valutare direttamente l'efficacia di T-DXd rispetto ad altre terapie standard, come la combinazione di tucatinib, trastuzumab e capecitabina.