Patologia mammaria
Martedì, 07 Luglio 2015

Paclitaxel settimanale: una conferma nel tempo, specie nei tumori "triple negative"

A cura di Fabio Puglisi

Chemioterapia adiuvante del carcinoma mammario. Quale taxano? Quale schedula? Rafforziamo le conoscenze con i risultati dello studio E1199 aggiornati a 12 anni.

Sparano JA, et al. Long-Term Follow-Up of the E1199 Phase III Trial Evaluating the Role of Taxane and Schedule in Operable Breast Cancer. J Clin Oncol 2015 [Epub ahead of print]

Lo studio E1199, inizialmente pubblicato 7 anni fa (Sparano J, et al. NEJM 2008), ha analizzato 4 diversi regimi di chemioterapia adiuvante a base di antracicline e taxani. 

Un totale di 4954 donne con carcinoma mammario in stadio  II o III, tutte trattate con almeno 4 cicli di AC (adriamicina/ciclofosfomide), sono state assegnate, dopo randomizzazione, ad uno dei seguenti trattamenti: paclitaxel o docetaxel ogni 3 settimane per 4 somministrazioni o gli stessi farmaci proposti settimanalmente per 12 somministrazioni.

Disegno dello studio: randomizzato 2 × 2 fattoriale.

Endpoint primario: disease-free survival (DFS).

 

I risultati, riferiti al confronto con il paclitaxel 175 mg/m2 ogni tre settimane, sono descritti in termini di DFS e di overall survival (OS):

paclitaxel 80 mg/m2/settimana

  • DFS: HR, 0.84; 95% IC 0.73-0.96, P = .011
  • OS: HR, 0.87; 95% IC 0.75-1.02, P = .09, respectively

docetaxel  100 mg/m2 q21

  • DFS: HR, 0.79; 95% IC 0.68-0.90, P = .001
  • OS: HR, 0.86; 95% IC 0.73-1.00, P = .054

La schedula con docetaxel 35 mg/m2/settimana non ha prodotto alcun beneficio significativo rispetto al braccio di controllo.

Nei casi di carcinoma mammario "triple negative", il trattamento con paclitaxel settimanale ha prodotto un miglioramento in DFS e OS (HR 0.69; P = 0.010 e HR 0.69; P = 0.019, rispettivamente).

Nei casi luminal-like con espressione dei recettori ormonali,  non è stato osservato alcun miglioramento dei trattamenti sperimentali rispetto al controllo. Inoltre, la razza nera e l'obesità sono risultati fattori prognostici sfavorevoli (maggiore rischio di recidiva e morte).



Il trattamento adiuvante con AC x 4  --> paclitaxel settimanale  x 12 si conferma efficace ad un follow-up mediano di 12 anni. 

Un'analisi post-hoc suggerisce un beneficio significativo nel sottogruppo "triple negative": 

  • soltanto con il paclitaxel settimanale, non con gli altri regimi, è stata ottenuta una riduzione del 30% nel rischio di recidiva e di morte, corrispondente a un beneficio assoluto del 10% in DFS e OS a 10 anni.

Nella patologia luminal-like, l'obesità e la razza nera influenzano negativamente l'outcome.