Patologia mammaria
Giovedì, 23 Maggio 2024

Più evidenza a favore di una “scelta giusta”

A cura di Fabio Puglisi

Lo studio RIGHT Choice ha confrontato l'efficacia di ribociclib in combinazione con la terapia endocrina (ET) rispetto alla polichemioterapia (CT) in donne premenopausali con carcinoma mammario avanzato (ABC) HR+/HER2- clinicamente aggressivo. Abbiamo adesso più evidenza per fare la scelta giusta.

Lu YS, et al. Final results of RIGHT Choice: Ribociclib plus endocrine therapy vs combination chemotherapy in premenopausal women with clinically aggressive HR+/HER2- advanced breast cancer. J Clin Oncol 202 (Epub ahead of print).

Lo studio RIGHT Choice si è concentrato su pazienti premenopausali con ABC HR+/HER2-, caratterizzato da malattia sintomatica viscerale, rapida progressione o crisi viscerale. 

Disegno: studio di fase 2, multicentrico, in aperto, condotto su 222 donne assegnate dopo randomizzazione 1:1 a ricevere ribociclib (600 mg al giorno, 3 settimane di trattamento e 1 settimana di pausa) con letrozolo/anastrozolo e goserelin verso una CT di combinazione (docetaxel più capecitabina, paclitaxel più gemcitabina, o capecitabina più vinorelbina). È stata prevista una stratificazione per presenza di metastasi epatiche e intervallo libero da malattia. 

Endpoint primario: sopravvivenza libera da progressione (PFS).

Endpoint secondari: tempo alla progressione (TTF), tasso di fallimento del trattamento a 3 mesi (TFR), tasso di risposta globale (ORR), tasso di beneficio clinico (CBR), tempo alla risposta (TTR), sopravvivenza globale (OS) e qualità della vita. 

Analisi statistica: test del log-rank,  modello di Cox per stimare l'hazard ratio (HR) e i relativi intervalli di confidenza al 95% (IC).

Popolazione in Studio: Lo studio RIGHT Choice ha coinvolto 222 donne premenopausali con carcinoma mammario avanzato HR+/HER2- clinicamente aggressivo. La popolazione era ben bilanciata tra i due gruppi di trattamento:

  • Età mediana: 44 anni nel gruppo ribociclib e 43 anni nel gruppo CT.
  • Percentuale di malattia de novo: 62.5% nel gruppo ribociclib e 66.4% nel gruppo CT.
  • Metastasi viscerali sintomatiche: 66.1% nel gruppo ribociclib e 69.1% nel gruppo CT.

Crisi Viscerale: La crisi viscerale è stata valutata secondo il giudizio dell'investigatore, principalmente basato sulle linee guida ABC 3 disponibili al momento del disegno dello studio. La definizione di crisi viscerale, pur essendo imprecisa, si basa su criteri clinici di urgenza per il controllo rapido della malattia. È importante sottolineare che la percentuale di pazienti con crisi viscerale all'inizio dello studio non era particolarmente elevata: 50.9% delle pazienti nel gruppo ribociclib e 44.5% nel gruppo CT sono state classificate come in crisi viscerale all'inizio dello studio. Questo rappresenta una porzione significativa ma non predominante della popolazione studiata.

Efficacia: Il gruppo trattato con ribociclib più ET ha mostrato una PFS mediana di 21.8 mesi (95% CI, 17.4-26.7 mesi) rispetto ai 12.8 mesi (95% CI, 10.1-18.4 mesi) del gruppo CT, con un HR di 0.61 (95% CI, 0.43-0.87; P = 0.003). La durata mediana della PFS per le pazienti con crisi viscerale è stata generalmente simile tra i due gruppi, ma con un vantaggio in termini di minor tasso di eventi avversi sintomatici nel gruppo ribociclib.

Tassi di risposta globale, simili tra i due gruppi: 66.1% per ribociclib e 61.8% per CT. 

Tempo mediano alla risposta: 4.9 mesi per ribociclib rispetto ai 3.2 mesi per CT (HR, 0.76; 95% CI, 0.55-1.06). 

Eventi avversi: Gli eventi avversi di grado 3/4 più comuni nel gruppo ribociclib sono stati la neutropenia (59.8%) e la leucopenia (25.0%), mentre nel gruppo CT la neutropenia (36.0%) e l’aumento delle transaminasi (12.0%). Il 79.5% delle pazienti nel gruppo ribociclib ha sperimentato almeno un evento avverso di qualsiasi grado, rispetto al 73.0% del gruppo CT. 

Ribociclib più ET può essere considerato un'opzione di trattamento di prima linea in donne premenopausali con ABC HR+/HER2- clinicamente aggressivo, offrendo una PFS superiore e una migliore tollerabilità rispetto alla CT di combinazione. 

Lo studio ha coinvolto una popolazione di pazienti con una significativa percentuale di malattia de novo e un'alta prevalenza di metastasi viscerali sintomatiche, comprese alcune in crisi viscerale. Tuttavia, è importante notare che la percentuale di pazienti in crisi viscerale non era predominante. 

Fra i limiti dello studio, vanno citati la dimensione del campione relativamente piccola e il fatto che lo stesso era principalmente rappresentato da pazienti con malattia de novo, limitando la generalizzabilità dei risultati a pazienti con malattia recidivata, specie se dovessero essere già pre-trattate con inibitori di CDK 4/6.