Patologia mammaria
Martedì, 15 Febbraio 2022

Pembrolizumab neo- e adiuvante: efficacia nel trattamento del carcinoma mammario triple negative

A cura di Fabio Puglisi

Arriva alla pubblicazione l’aggiornamento dello studio KEYNOTE-522 giunto alla sua quarta analisi prepianificata. Dopo l’evidenza di beneficio in pCR, vediamo cosa è stato ottenuto in termini di event-free survival (EFS). 
 
Schmid P, et al. Event-free Survival with Pembrolizumab in Early Triple-Negative Breast Cancer. N Engl J Med 2022;386(6):556-567. 

Disegno dello studio KEYNOTE-522: studio randomizzato (rapporto 2:1), in doppio cieco, condotto su pazienti con carcinoma mammario triple negative in stadio II-III.

Trattamento: setting neoadiuvante (4 cicli di pembrolizumab alla dose di 200 mg o placebo q21 associati a paclitaxel 80 mg/m2/settimana e carboplatino 5 AUC q21 o 1.5 AUC/settimana e, a seguire, 4 cicli di pembrolizumab o placebo associati a doxorubicina/ciclofosfamide 60/600 mg/m2 q21 o a epirubicina/ciclofosfamide 90/600 mg/m2 q21)  chirurgia mammaria  setting adiuvante (9 cicli di pembrolizumab o placebo q21, continuando quanto era stato fatto prima della chirurgia). Il pembrolizumab adiuvante poteva essere avviato in concomitanza con eventuale trattamento radiante o a distanza di due settimane dal termine della radioterapia. Il trattamento con capecitabina adiuvante non era concesso.

Stratificazione: stato linfonodale (positivo vs. negativo), T (T1 vs. T2 vs. T3-T4), modalità di somministrazione del carboplatino (settimanale vs. trisettimanale).

Endpoint primari: pathological complete response (pCR) ed event-free survival (EFS: tempo dalla randomizzazione fino alla data della progressione di malattia con eventuale preclusione della chirurgia, alla recidiva locale o a distanza, al riscontro di un secondo primitivo o alla morte per qualsiasi causa.

Su un totale di 1174 pazienti, dopo randomizzazione, 784 sono state assegnate al gruppo pembrolizumab–chemioterapia e 390 a quello placebo–chemioterapia. Il follow-up mediano di questa quarta analisi interim pianificata era di 39.1 mesi.

L’event-free survival a 36 mesi è stata di 84.5% (95% IC, 81.7-86.9) nel gruppo pembrolizumab–chemioterapia e di 76.8% (95% IC, 72.2-80.7) nel gruppo placebo–chemioterapia (hazard ratio per evento o morte, 0.63; 95% IC, 0.48-0.82; P<0.001). 

L’evento più comune nell’analisi dell’EFS è stato la recidiva a distanza, occorsa nel 7.7% delle pazienti nel braccio con il pembrolizumab e nel 13.1% delle pazienti nel bracco placebo.

L’analisi esploratoria prepianificata dell’EFS in funzione della pCR (sì verso no) ha evidenziato un maggior numero di eventi nel gruppo senza pCR (7.4% vs. 5.5%). Fra le pazienti senza pCR è stato osservato il maggior beneficio dal pembrolizumab (eventi: 33.1% vs 44.5%, pembrolizumab vs placebo, hazard ratio, 0.70; 95% IC, 0.52-0.95).

Gli effetti collaterali si sono verificati soprattutto durante la fase neoadiuvante e sono stati consistenti con quanto già noto per il pembrolizumab. Gli effetti immuno-mediati sono stati caratterizzati principalmente da endocrinopatie e reazioni cutanee. Per lo più si è trattato di eventi di basso grado, gestiti con l’interruzione del trattamento e con la somministrazione di steroidi e di terapia ormonale sostitutiva.  

In pazienti con carcinoma mammario triple negative, il trattamento neoadiuvante con pembrolizumab e chemioterapia e, dopo chirurgia mammaria, la prosecuzione con prembrolizumab adiuvante ha prodotto un vantaggio significativo in termini di event-free survival rispetto alla chemioterapia da sola. 

Nello specifico, il beneficio proporzionale a 3 anni è risultato del 37%, quello assoluto del 7.7%. 

Ricordiamo che la più alta percentuale di pCR ottenuta con il pembrolizumab, già riportata in precedenza, è indipendente dalla espressione di PD-L1.

Punto di forza dello studio è la scelta di una chemioterapia adeguata e completa per il trattamento della patologia triple negative. Inoltre, il disegno in doppio cieco mantenuto anche nella fase adiuvante, consentirà di avere risultati più attendibili quando saranno maturi i dati di overall survival.