Patologia mammaria
Martedì, 26 Marzo 2019

Screening mammografico: quanto vale aggiungere l’ecografia?

A cura di Fabio Puglisi

Nello screening del carcinoma mammario, quanto aggiunge l’ecografia alla valutazione mammografica? Cerchiamo la risposta in uno studio di coorte.

Lee JM, et al. Performance of Screening Ultrasonography as an Adjunct to Screening Mammography in Women Across the Spectrum of Breast Cancer Risk. JAMA Intern Med 2019 [Epub ahead of print]

L’ecografia mammaria è stata proposta quale integrazione alla mammografia per migliorare i risultati dello screening, specie nelle donne con seno denso.
Uno studio di coorte osservazionale è stato condotto analizzando in modo prospettico due registri sulla mammografia di screening con o senza ecografia mammaria dello stesso giorno, nel periodo dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2013.

Un totale di 6081 mammografie di screening con esami di ecografia di screening dello stesso giorno in 3386 donne sono state abbinate 1: 5 (propensity score matching) a 30062 mammografie di screening senza ecografia di screening in 15176 donne da un campione di 113293 mammografie.
I criteri di esclusione includevano una storia personale di carcinoma mammario e sintomi a livello mammario riferiti dalla donna.

Esposizione: Mammografia di screening con vs senza ecografia di screening.

Principali risultati e misure: Cancer detection rate, percentuale di carcinoma intervallo, indicazione a biopsia falsamente positiva, follow-up a breve distanza e il valore predittivo positivo della raccomandazione ad effettuare una biopsia.

La mammografia di screening con vs senza esame ecografico è stata eseguita più spesso in tali situazioni:

  • donne con seno denso (74,3% [n = 4317 di 5810] rispetto al 35,9% [n = 39928 di 111306] nel campione globale)
  • donne di età < 50 anni (49,7% [n = 3022 di 6081] vs 31,7% [n = 16897 di 112462]),
  • donne con una storia familiare di carcinoma mammario (42,9% [n = 2595 di 6055] vs 15,0% [n = 16897 di 112462]).

Ricorso ad ecografia:

  • 21,4% (n = 1154 di 5392) in donne con punteggio di rischio a 5 anni per carcinoma mammario da alto a molto alto (≥2,50%)
  • 53,6% (n = 2889 di 5392) in donne con punteggio di rischio a 5 anni per carcinoma mammario da basso a medio (<1,67%).

Confrontando la mammografia associata ad ecografia con la sola mammografia: 

  • il detection rate è risultato simile: 5,4 vs 5,5 per 1000 screening (rischio relativo aggiustato [RR], 1,14, IC 95%, 0,76-1,68)
  • i tassi di cancro intervallo è risultato simile: 1,5 vs 1,9 per 1000 donne screenate (RR, 0,67; IC 95%, 0,33-1,37)
  • i tassi di biopsia falsamente positiva sono risultati significativamente più elevati a 52,0 vs 22,2 su 1000 screening (RR, 2,23, IC 95%, 1,93-2,58)
  • il follow-up a breve distanza è risultato più elevato: 3,9% vs 1,1% (RR, 3,10; 95 % CI, 2,60-3,70)
  • Il valore predittivo positivo della raccomandazione per biopsia è risultato significativamente inferiore: 9,5% rispetto al 21,4% (RR, 0,50, IC 95%, 0,35-0,71).

In una popolazione relativamente giovane di donne a basso, medio e alto rischio di carcinoma mammario, l’aggiunta della ecografia alla mammografia di screening non determina vantaggi e rischia di essere dannosa.

Limiti dello studio:

  • Mancanza di informazioni su esperienza e sulle competenze del personale che ha effettuato la ecografia.
  • Mancanza di informazioni sui dispositivi (portatile vs automatico). Si ritiene che gli strumenti automatici aumentino la coerenza dell'acquisizione dell'immagine e diminuiscano la variabilità operatore-dipendente.

Ad oggi, le uniche linee guida che considerano lo screening ecografico supplementare sono quelle dell'American College of Radiology che, dopo aver soppesato benefici e rischi, supportano l’uso dell'ecografia in donne con rischio elevato che non possono essere sottoposte a risonanza magnetica e per donne con aumento della densità mammaria.