Patologia mammaria
Mercoledì, 30 Aprile 2014

Stima del rischio e terapia adiuvante del carcinoma mammario: cosa cambia se mettiamo la firma?

A cura di Fabio Puglisi

 Drukker CA, et al. Risk estimations and treatment decisions in early stage breast cancer: Agreement among oncologists and the impact of the 70-gene signature. Eur J Cancer 2014;50:1045-54.

Le decisioni riguardo al trattamento adiuvante di pazienti con carcinoma mammario richiedono una stima accurata del rischio da parte dell'oncologo.
Una survey ha valutato il grado di accordo tra oncologi medici nella valutazione del rischio e nelle scelte di terapia adiuvante, nonchè il valore aggiunto della firma genetica (70-gene signature) rispetto all'informazione fornita dai fattori clinico-patologici classici.
In particolare, 12 oncologi hanno valutato 37 casi di carcinoma mammario (T1–3N0M0) e hanno effettuato una stima del rischio (elevato o basso) indicando la personale proposta riguardo al trattamento adiuvante.
I casi sono stati presentati fornendo due questionari a distanza di 4 settimane l'uno dall'altro, con il secondo includente le informazioni derivate dallo studio della firma genetica.
Per valutare il livello di accordo è stato impiegato il metodo della kappa statistica.

Il livello di accordo tra oncologi nella stima del rischio (k = 0.57) e nella proposta di terapia adiuvante (k = 0.57) è risultato "moderato" dopo il primo questionario. L'aggiunta della firma genetica ha migliorato la riproducibilità, con il raggiungiumento di un accordo "sostanziale" nella stima del rischio (k = 0.61). Tuttavia, l'accordo sulla proposta di terapia adiuvante è rimasto "moderato" (k= 0.56).
In media, gli oncologi hanno classificato il 51% dei casi come "rischio basso" e il 47% come "rischio elevato". Le informazioni fornite dalla firma genetica hanno portato gli oncologi a classificare come "rischio basso" il 59% dei casi e come "rischio elevato" il 38% dei casi. La stima del rischio è cambiata nel 14.2% dei casi, passando da un "rischio elevato" a un "rischio basso" nel 10.8% dei casi. Il cambiamento in senso opposto è avvenuto nel 3.4% dei casi. Inoltre, l'uso della chemioterapia si è ridotto del 12.2% con la valutazione dell'espressione genica in aggiunta a quella dei fattori clinico-patologici.

La stima del rischio di recidiva nel setting del carcinoma mammario in stadio precoce e, parimenti, la scelta della terapia adiuvante variano ampiamente tra gli oncologi. L'aggiunta della firma genetica (70-gene signature) può essere utile in alcuni sottogruppi al fine di fornire un trattamento individualizzato e, al contempo, standardizzato.