Patologia mammaria
Martedì, 30 Giugno 2015

Trastuzumab dopo trastuzumab

A cura di Fabio Puglisi

Quale beneficio può essere atteso da un trattamento di prima linea in pazienti con carcinoma mammario avanzato HER2 positivo pre-trattate con trastuzumab nel setting (neo)adiuvante?

Lambertini M, et al. Patterns of Care and Clinical Outcomes of First-Line Trastuzumab-Based Therapy in HER2-Positive Metastatic Breast Cancer Patients Relapsing After (Neo)Adjuvant Trastuzumab: An Italian Multicenter Retrospective Cohort Study. Oncologist 2015 [Epub ahead of print]

Quale beneficio ci si può attendere da un regime a base di trastuzumab quale trattamento di prima linea in pazienti con carcinoma mammario HER2 positivo pre-trattate con trastuzumab?

Uno studio italiano ha esaminato l'outcome di 416 pazienti con carcinoma mammario metastatico HER2-positivo che hanno ricevuto un trattamento di prima linea a base di trastuzumab in 14 centri italiani. Di queste, 303 hanno presentato una recidiva di malattia a distanza dopo una diagnosi iniziale diagnosi di malattia in stadio precoce.  

 

Su un totale di 303 pazienti con recidiva di malattia, 202 non erano pre-trattate con trastuzumab e 101 avevano ricevuto una terapia con trastuzumab nel setting (neo)adiuvante.

Risultati in base al pre-trattamento o meno con trastuzumab nel setting (neo)adiuvante

  • overall response rate: 69.9% vs 61.3% (odds ratio [OR], 0.62; p = 0.131)
  • clinical benefit rate: 79.1% vs 72.5% (OR,0.73; p = 0.370)
  • progression-free survival: 16.1 vs 12.0 mesi (hazards ratio [HR], 1.33; p = 0 .045)
  • overall survival: 52.2 vs 48.2 mesi (HR, 1.18; p = 0 .404)

La sopravvivenza peggiore è stata osservata in pazienti con un intervallo libero da trastuzumab < 6 mesi (29.5 vs. 48.3 mesi; p = 0.331), coinvolgimento viscerale (48.0 vs. 60.3 mesi; p = 0.270) e patologia con recettori ormonali negativi (39.8 vs. 58.6 mesi; p = 0.003)

Si dispone di pochi dati riguardo all'outcome di pazienti con carcinoma mammario HER2 positivo che ricevono un trattamento con trastuzumab nel setting (neo)adiuvante e che riprendono un regime con trastuzumab nel setting metastatico.

Lo studio, sebbene con i limiti di un'analisi retrospettiva, dimostra una progression-free survival mediana inferiore fra le pazienti recidivate dopo un precedente trattamento con trastuzumab con intento (neo)adiuvante. 

Una precedente esposizione al trastuzumab, l'intervallo libero da trastuzumab, il tipo di recidiva e lo stato dei recettori ormonali sono fattori da prendere in considerazione nella scelta del trattamento di prima linea in pazienti con carcinoma mammario metastatico HER2-positivo.

La trasferibilità dei risultati dello studio nella pratica clinica è limitata dal fatto che oggi il trattamento di prima linea della patologia HER2 positiva è cambiato. L'introduzione del pertuzumab e del T-DM1 ha generato un nuovo scenario e analisi simili sono auspicabili in pazienti trattate con tali agenti dopo un precedente impiego del trastuzumab in fase neo(adiuvante).