Patologia polmonare
Sabato, 03 Maggio 2014

Immunoistochimica per la determinazione di ALK: può sostituire la FISH?

A cura di Massimo Di Maio

Al momento, il test standard per la determinazione di ALK nei casi di NSCLC avanzato è la FISH. Rispetto alla FISH, l'immunoistochimica avrebbe il vantaggio di essere meno costosa e più veloce da effettuare, e l'analisi pubblicata in questi giorni su JTO conferma che è sensibile, specifica ed accurata.

Wynes MW, et al. An International Interpretation Study Using the ALK IHC Antibody D5F3 and a Sensitive Detection Kit Demonstrates High Concordance between ALK IHC and ALK FISH and between Evaluators. J Thorac Oncol. 2014 May;9(5):631-8.

In considerazione della disponibilità di crizotinib, la determinazione dello stato di ALK è ormai parte integrante della pratica clinica per i pazienti con NSCLC avanzato, nei quali il riarrangiamento si riscontra nel 2-5% dei casi. Ad oggi, l'unico test approvato dalla FDA statunitense per la determinazione di ALK è la FISH. Anche in Europa, sebbene l'EMA abbia approvato il crizotinib senza specificare il test necessario per la determinazione della positività di ALK, la FISH è considerato il test standard.

L'immunoistochimica avrebbe il vantaggio di essere più veloce e meno costosa della FISH. Gli esperti internazionali autori dell'articolo pubblicato sul Journal of Thoracic Oncology hanno valutato la sensibilità, la specificità e la accuratezza della immunoistochimica in una serie di 103 casi precedentemente valutati anche mediante FISH. I campioni sono stati analizzati impiegando l'anticorpo anti-ALK DF53, e poi utilizzando il Kit di valutazione OptiView, che consente di classificare i campioni come positivi in caso di colorazione granulare marrone intensa a livello del citoplasma delle cellule tumorali.

Considerando la FISH come "gold standard", la performance diagnostica dell'immunoistochimica è stata più che buona: nei 100 casi valutabili, è stata riscontrata una sensibilità del 90%, una specificità del 95%, con un'accuratezza relativa del 93%.

L'analisi realizzata da sette patologi ha inoltre dimostrato un'elevata concordanza tra osservatori. Tra l'altro, concordanza assoluta (7/7) è stata riscontrata nei 2 casi positivi alla immunoistochimica ma negativi alla valutazione mediante FISH.

Sulla base dei risultati presentati, gli autori concludono che l'immunoistochimica si rivela specifica, sensibile ed accurata nella determinazione di ALK, e che tali risultati supportano il suo impiego nell'algoritmo diagnostico.

Quale scenario in caso di introduzione della immunoistochimica nell'algoritmo diagnostico standard di ALK nel NSCLC avanzato?

Un primo scenario potrebbe prevedere l'impiego sia dell'immunoistochimica che della FISH (come accade per la determinazione di HER2 nel carcinoma mammario): l'immunoistochimica potrebbe essere usata come screening, e solo i casi positivi essere confermati mediante FISH.

Un secondo scenario potrebbe prevedere l'immunoistochimica al posto della FISH. Questo consentirebbe di classificare come positivi anche alcuni casi negativi alla FISH, e che in letteratura sono segnalati sensibili al crizotinib. D'altra parte, in entrambi i suddetti scenari, la sensibilità della immunoistochimica (nel lavoro di JTO ottima ma inferiore al 100%) escluderebbe qualche paziente dal trattamento con crizotinib.

Ad oggi, le linee guida AIOM (edizione 2013) raccomandano la FISH come esame standard.