Patologia polmonare
Giovedì, 05 Giugno 2014

Oltre l'evidence-based: chemioterapia oltre la seconda linea nel NSCLC

A cura di Massimo Di Maio

Nessun chemioterapico ha dimostrato efficacia in studi randomizzati come terza linea per i pazienti con NSCLC avanzato, ma molti pazienti nella pratica clinica ricevono chemioterapia oltre la seconda linea. Lo studio osservazionale LIFE ha fotografato questo aspetto nella pratica clinica italiana.

de Marinis et al. Management of Italian patients with advanced non-small cell lung cancer after second-line treatment: results of the longitudinal phase of the LIFE observational study. Clinical Lung Cancer 2014 May 14 

Tra i farmaci disponibili nella pratica clinica per i pazienti con NSCLC avanzato, solo erlotinib ha dimostrato efficacia come terapia di terza linea. Le uniche dimostrazioni di efficacia di agenti chemioterapici in pazienti pretrattati, nell'ambito di studi randomizzati, sono state ottenute in passato con docetaxel e pemetrexed. Ciononostante, una proporzione non trascurabile di pazienti, nella pratica, riceve più di due linee di trattamento.

Lo studio LIFE era uno studio osservazionale condotto in 60 centri italiani. La fase longitudinale di questo studio, condotta nel primo semestre nel 2012, consisteva nel follow-up dei pazienti in trattamento di seconda linea, con lo scopo di descrivere la proporzione di pazienti che riceve una terapia di terza linea (e successive) e la tipologia di farmaci impiegati. Trattandosi di uno studio osservazionale, le scelte terapeutiche erano completamente a discrezione dei centri partecipanti.

La recente pubblicazione dei risultati dello studio su Clinical Lung Cancer offre una fotografia dell'impiego dei trattamenti "oltre la seconda linea" per i pazienti con NSCLC avanzato, nella pratica clinica italiana.

Sul totale di 464 pazienti inseriti nello studio durante il trattamento di seconda linea (escludendo quelli trattati nell'ambito di studi clinici), 56 pazienti erano ancora liberi da progressione al momento della fine dello studio e 17 sono stati persi al follow-up. Dei rimanenti 391 pazienti, una terapia di terza linea è stata prescritta a 158, pari al 40.4% della casistica studiata. 

Nel dettaglio, 93 pazienti hanno ricevuto una chemioterapia (nella maggior parte dei casi mono-chemioterapia con vinorelbina, docetaxel o gemcitabina), e 65 pazienti hanno ricevuto un farmaco biologico (in pratica erlotinib).

Sul totale dei 158 pazienti che durante l'osservazione hanno ricevuto sia una seconda che una terza linea, in 53 casi (33.5%) i pazienti hanno ricevuto chemioterapia sia come seconda che terza linea, mentre i rimanenti 105 pazienti hanno ricevuto un farmaco biologico (sostanzialmente erlotinib) come seconda o terza linea.

 

La pubblicazione dello studio LIFE documenta che, nella pratica clinica, una percentuale di pazienti non trascurabile riceve un ulteriore trattamento oltre la seconda linea, spesso con farmaci chemioterapici che non hanno dimostrato specificamente efficacia in questo setting. La percentuale riscontrata risente probabilmente della selezione dei pazienti (lo studio LIFE è stato condotto sui pazienti in seconda linea, quindi escludeva i pazienti a prognosi peggiore che non arrivano alla seconda linea). Questo contribuisce a spiegare l'alta percentuale riscontrata, rispetto ad esempio allo studio SUN (Gridelli Lung Cancer 2011) che venne condotto tra il 2007 ed il 2008, documentando una terza linea in meno del 10% dei casi. In quel caso, infatti, tutti i pazienti erano registrati a partire dalla diagnosi di malattia avanzata.

A proposito della terapia di terza linea dei pazienti con NSCLC avanzato, le linee guida risentono, come prevedibile, dell'assenza di solide evidenze su cui basare una raccomandazione. Le linee guida AIOM non citano la terza linea, mentre le linee guida ESMO dicono che pazienti selezionati possono essere valutati per ulteriore trattamento al fallimento della seconda linea, pur essendoci evidenze disponibili solo per erlotinib.