Patologia polmonare
Sabato, 26 Settembre 2015

NSCLC in stadio IV: l’ASCO aggiorna le raccomandazioni

A cura di Massimo Di Maio

In attesa dell’aggiornamento annuale delle linee guida nazionali AIOM, previsto per ottobre, sul Journal of Clinical Oncology possiamo leggere il periodico aggiornamento delle linee guida ASCO, basato sui risultati pubblicati tra il 2007 e il 2014.

Masters GA, Temin S, Azzoli CG, Giaccone G, Baker S Jr, Brahmer JR, Ellis PM, Gajra A, Rackear N, Schiller JH, Smith TJ, Strawn JR, Trent D, Johnson DH. Systemic Therapy for Stage IV Non-Small-Cell Lung Cancer: American Society of Clinical Oncology Clinical Practice Guideline Update. J Clin Oncol. 2015 Aug 31. [Epub ahead of print]

Periodicamente, l’American Society of Clinical Oncology cura un aggiornamento delle linee guida per la pratica clinica relativo al trattamento dei pazienti con tumore del polmone non a piccole cellule in stadio IV.

Qualche settimana fa, dopo alcuni anni, nei quali sono stati pubblicati numerosi studi potenzialmente utili a modificare le raccomandazioni, è stato pubblicato sul Journal of Clinical Oncology l’aggiornamento 2015 di tali linee guida.

Gli autori hanno preso in considerazione, mediante una revisione sistematica della letteratura, tutti gli studi randomizzati pubblicati nel periodo compreso tra il 2007 ed il 2014, al fine di valutarne la qualità e i risultati.

Il lavoro pubblicato su JCO è articolato in domande e risposte, per i vari setting clinici, in cui la raccomandazione è preceduta da una veloce sintesi delle evidenze disponibili.

Quali pazienti in stadio IV devono essere trattati con chemioterapia?

  • Dovrebbero essere trattati con una combinazione con platino i pazienti con performance status 0-1; le combinazioni senza platino dovrebbero essere riservate ai pazienti con specifiche controindicazioni al platino; il platino può essere impiegato anche in pazienti selezionati con performance status 2.
  • Le cure palliative dovrebbero essere applicate “precocemente” , già simultaneamente rispetto al trattamento attivo anti-tumorale.

Quale è la miglior prima linea per i pazienti con tumore non squamoso, negativi per mutazione di EGFR e riarrangiamento di ALK o con tale informazione non nota?

  • Il panel ASCO elenca una serie di combinazioni con cisplatino (+ docetaxel, paclitaxel, pemetrexed, vinorelbina) o carboplatino (+nab-paclitaxel, paclitaxel, pemetrexed, docetaxel). Da tale lista, per i tumori non squamosi, sono escluse le combinazioni contenenti gemcitabina. Le combinazioni senza platino sono sostenute da una forza della raccomandazione debole.
  • Nei pazienti senza controindicazioni al bevacizumab,che ricevano carboplatino + paclitaxel, il panel ASCO raccomanda l’aggiunta del bevacizumab.
  • Nei pazienti con performance status 2, la scelta tra combinazione, agente singolo o sola terapia di supporto è necessariamente basata sulla valutazione del singolo paziente.

Quale è la miglior prima linea per i pazienti con tumore squamoso, negativi per mutazione di EGFR e riarrangiamento di ALK o con tale informazione non nota?

  • Il panel ASCO elenca una serie di combinazioni con cisplatino (+ docetaxel, paclitaxel, gemcitabina, vinorelbina) o carboplatino (+nab-paclitaxel, paclitaxel, gemcitabina, docetaxel). Da tale lista, per i tumori squamosi, sono ovviamente escluse le combinazioni contenenti pemetrexed. Le combinazioni senza platino sono sostenute da una forza della raccomandazione debole.
  • Nei pazienti con performance status 2, la scelta tra combinazione, agente singolo o sola terapia di supporto è necessariamente basata sulla valutazione del singolo paziente.

Quale è la miglior prima linea per i pazienti con mutazione di EGFR?

  • Il panel ASCO raccomanda afatinib o erlotinib o gefitinib, con pari forza di raccomandazione.

Quale è la miglior prima linea per i pazienti con riarrangiamento di ALK?

  • Il panel ASCO raccomanda crizotinib.

Quale è la miglior prima linea per i pazienti con riarrangiamento di ROS1?

  • Il panel ASCO, pur in assenza di studi randomizzati, raccomanda crizotinib sulla base dell’elevata attività dimostrata.

Quale è la miglior prima linea per i pazienti con carcinoma neuroendocrino a grandi cellule?

  • Il panel ASCO raccomanda l’impiego di uno dei trattamenti elencati per i tumori non squamosi o, in alternativa, una combinazione di platino ed etoposide. Naturalmente tale raccomandazione (debole) è basata su una bassa qualità dell’evidenza.

Quale è la miglior prima linea per i pazienti anziani

  • Il panel ASCO ribadisce che l’età da sola non dovrebbe essere un criterio di decisione per il trattamento.

Quale è la miglior terapia per i pazienti senza progressione dopo 4 cicli di trattamento?

  • Il panel ASCO raccomanda il mantenimento con pemetrexed per i pazienti in risposta o stabilità di malattia dopo prima linea contenente pemetrexed, e per i pazienti trattati con altri schemi raccomanda anche di prendere in considerazione lo “switch maintenance” (pemetrexed, docetaxel, erlotinib).

Quale è la miglior seconda linea in pazienti non oncogene-addicted?

  • Il panel ASCO elenca come scelte accettabili docetaxel, erlotinib, gefitinib, pemetrexed (quest’ultimo solo nei pazienti con istologia non squamosa). La chemioterapia viene indicata come opzione preferibile nei pazienti non oncogene addicted.

Quale è la miglior seconda linea in pazienti con mutazione di EGFR?

  • In pazienti che non abbiano risposto all’inibitore di EGFR, il panel ASCO raccomanda la chemioterapia di combinazione (raccomandazione forte)
  • In pazienti che abbiano risposto all’inibitore di EGFR e successivamente vadano in progressione, il panel raccomanda la chemioterapia di combinazione o un altro inibitore (raccomandazione debole)

Quale è la miglior seconda linea in pazienti con riarrangiamento di ALK dopo crizotinib?

  • Il panel ASCO raccomanda chemioterapia (raccomandazione forte) o ceritinib (raccomandazione moderata)

Quale è la miglior terza linea?

  • Il panel sottolinea che non ci sono evidenze forti per raccomandare l’impiego di chemioterapia di terza linea, e che erlotinib può essere impiegato in pazienti in cui non sia stato impiegato un inibitore di EGFR nelle linee precedenti.

Le raccomandazioni ASCO si basano sugli studi randomizzati pubblicati nel periodo 2007-2014. Una prima osservazione è che, in alcuni setting (vedi ad esempio la raccomandazione relativa al ceritinib come trattamento di seconda linea dei pazienti ALK+ o la raccomandazione relativa al crizotinib nei casi positivi per ROS1) la raccomandazione è stata prodotta pur in assenza di un confronto randomizzato di fase III. Specialmente per le sottopopolazioni numericamente piccole, è probabile che tale livello di evidenza sia l’unico raggiunto, e quindi la medesima situazione potrebbe ripresentarsi nel prossimo futuro per altri setting.

Inoltre, alcune recenti evidenze (in particolare i risultati ottenuti con il nivolumab), essendo state pubblicate dopo la finestra di tempo considerata per la revisione sistematica, non sono state prese in considerazione per le raccomandazioni ufficiali. E’ quindi probabile un aggiornamento in tempi non lunghi.

La parte finale del paper ASCO contiene un paragrafo dedicato alle “disparità di trattamento”, in cui si denuncia la persistenza di un trattamento potenzialmente subottimale per alcune categorie di pazienti vulnerabili o economicamente svantaggiate.