Patologia polmonare
Sabato, 14 Gennaio 2023

L'intelligenza artificiale potrà predire accuratamente il rischio di avere un tumore del polmone?

A cura di Massimo Di Maio

Molto promettenti, ma da considerare preliminari, i risultati di uno strumento di intelligenza artificiale che predice il rischio di tumore del polmone sulla base delle sole immagini di una singola TC a basse dosi. L’utilità di questi strumenti sarà da interpretare nel contesto dell’implementazione dello screening per il tumore del polmone nella pratica clinica.

Mikhael PG, Wohlwend J, Yala A, Karstens L, Xiang J, Takigami AK, Bourgouin PP, Chan P, Mrah S, Amayri W, Juan YH, Yang CT, Wan YL, Lin G, Sequist LV, Fintelmann FJ, Barzilay R. Sybil: A Validated Deep Learning Model to Predict Future Lung Cancer Risk From a Single Low-Dose Chest Computed Tomography. J Clin Oncol. 2023 Jan 12:JCO2201345. doi: 10.1200/JCO.22.01345. Epub ahead of print. PMID: 36634294.

Negli ultimi anni, sono state prodotte importanti evidenze a sostegno dell’efficacia dello screening per il tumore del polmone nei soggetti a rischio per la storia di fumo.

Gli studi inizialmente condotti con la radiografia del torace non avevano dimostrato un significativo beneficio a favore dello screening, mentre risultati nettamente più convincenti sono stati ottenuti con l’impiego della TAC. Come già discusso su Oncotwitting (https://www.oncotwitting.it/patologia-polmonare/screening-per-il-tumore-del-polmone-sono-maturi-i-tempi), i dati di letteratura hanno documentato un beneficio dello screening mediante TC spirale a basse dosi in termini di riduzione della mortalità per tumore del polmone, nei soggetti a rischio sulla base dell’età e della storia di fumo.

Gli autori dell’articolo pubblicato dal Journal of Clinical Oncology hanno lavorato a uno strumento di “deep learning” che consenta di personalizzare la quantificazione del rischio di una successiva diagnosi di tumore del polmone sulla base di una singola TC a basse dosi.
Il deep learning è una delle metodologie più interessanti dell’intelligenza artificiale, e consiste nell’apprendimento di dati che non sono forniti dall’uomo, ma sono appresi grazie all’utilizzo di algoritmi di calcolo statistico.

Il modello oggetto dello studio, chiamato Sybil, è stato sviluppato usando i dati delle TC a basse dosi impiegate nell’ambito del National Lung Screening Trial (NLST).
Lo strumento è molto interessante perché si basa sui soli dati radiologici della TC, senza necessità di integrazione con dati clinici o con interpretazioni da parte del radiologo.
Lo strumento è stato validato su 3 dataset indipendenti: un dataset di 6282 TC nell’ambito del NLST, un secondo dataset di 8821 TC del Massachusetts General Hospital (MGH), e un terzo dataset di 12280 TC del Chang Gung Memorial Hospital di Taiwan (CGMH). Quest’ultimo includeva soggetti eterogenei per storia di fumo, inclusi non fumatori.

L’accuratezza del test è stata misurata mediante curva ROC, scegliendo come outcome la diagnosi di tumore del polmone a 1 anno. Come noto, la curva ROC si basa sulla valutazione della sensibilità (capacità di identificare correttamente i casi positivi, evitando i falsi negativi) e della specificità (capacità di identificare correttamente i casi negativi, evitando i falsi positivi). Clinicamente, un falso negativo corrisponde a una inappropriata rassicurazione, un falso positivo ingenera inappropriata ansia nonché necessità di ulteriori esami in realtà non necessari. Di conseguenza, un test efficiente deve caratterizzarsi per buoni valori sia di sensibilità che di specificità.

L’analisi predittiva non si è limitata all’anno successivo all’esecuzione dell’esame, ma ha preso in considerazione i 6 anni successivi.

Il test Sybil ha ottenuto un buon punteggio in tutti i 3 dataset inclusi nell’analisi, in termini di predittività del rischio di sviluppare tumore del polmone a 1 anno.

Nel dettaglio, Sybil ha ottenuto un’area sotto la curva ROC pari a:

  • 0.92 (intervallo di confidenza al 95% 0.88 - 0.95) nel dataset NLST;
  • 0.86 (intervallo di confidenza al 95% 0.82 - 0.90) nel dataset MGH;
  • 0.94 (intervallo di confidenza al 95% 0.91 - 1.00) nel dataset CGMH.

L’area sotto la curva, espressione dell’accuratezza del test, si riduce di anno in anno dal primo al sesto, mantenendosi comunque discreta anche al sesto anno.

Gli indici di concordanza (C-index) nel periodo dei 6 anni sono stati pari a 0.75 (95% CI 0.72 - 0.78), 0.81 (95% CI 0.77 - 0.85) e 0.80 (95% CI 0.75 - 0.86) rispettivamente nei 3 dataset (NLST, MGH, e CGMH).

Sulla base dei risultati sopra sintetizzati, gli autori giudicano promettente l’algoritmo messo a punto per la predizione del rischio di sviluppare un tumore del polmone, nell’arco di tempo comprendente fino a 6 anni dopo l’esecuzione della TC impiegata per l’esame.

Ottimizzare la sensibilità e la specificità di un semplice esame non invasivo sarebbe veramente un passo importante per migliorare l’efficienza di uno screening che in questi anni si sta affermando come efficace, ma deve ancora fare i conti con notevoli difficoltà di implementazione nella pratica clinica.

Gli autori riconoscono, tra i limiti dello studio, il fatto che il modello è stato sviluppato retrospettivamente, a partire da indagini strumentali ormai abbastanza datate, senza tener conto quindi dell’evoluzione tecnica della TC negli ultimi anni.

Le linee guida AIOM (edizione 2021) includono una raccomandazione forte a favore relativamente all’impiego della TC come screening nei soggetti a rischio per tumore del polmone: “In soggetti fumatori o ex-fumatori che hanno fumato almeno 15 sigarette al giorno per più di 25 anni, oppure almeno 10 sigarette al giorno per più di 30 anni, oppure che hanno smesso di fumare meno di 10 anni prima, uno screening annuale mediante TC torace dovrebbe essere preso in considerazione come opzione di prima scelta.”

Negli ultimi anni, il dibattito nella comunità scientifica si è incentrato sulla opportunità di valutare l’implementazione di questo programma di screening che, finora, è rimasto limitato a contesti quasi-sperimentali di centri selezionati. Nel mondo, l’adozione dello screening per il tumore del polmone è in aumento ma sicuramente ancora largamente subottimale.

In Italia, in attuazione del DM 8 novembre 2021, è attualmente in corso il programma RISP di diagnosi precoce del tumore del polmone nel contesto della "Rete Italiana Screening Polmonare" “analisi comparativa di strategie di utilizzzo della Tomografia Computerizzata a Basso Dosaggio (LDCT) e promozione di interventi di prevenzione primaria in soggetti ad alto rischio per la medesima patologia”. Lo studio include soggetti di età compresa tra 55 e 75 anni, forti o ex-forti (interrotto da meno di 15 anni) fumatori, vale a dire con un consumo medio di 20 sigarette al giorno per 30 anni o di 40 sigarette al giorno per 15 anni. Lo studio è attualmente attivo in 18 centri distribuiti in 15 regioni italiane (https://www.aiom.it/parte-il-programma-risp-per-la-diagnosi-precoce-presentato-al-congresso-nazionale-aiom/)