Si è molto discusso su quale beneficio aggiuntivo portasse l'utilizzo di oxaliplatino nel trattamento adiuvante di un paziente over 70enne operato radicalmente per adenocarcinoma del colon. In generale, il vantaggio è modesto, ma i nuovi dati della analisi ACCENT/IDEA fanno riflettere.
Il lavoro fa il punto sul potenziale impiego della biopsia liquida per determinare la risposta al trattamento in pazienti con tumori solidi, con un'enfasi specifica sul DNA tumorale circolante (ctDNA). Questo approccio si prefigge di integrare il monitoraggio del ctDNA nella pratica clinica, affrontando le sfide cliniche, biologiche e regolatorie esistenti e mirando a standardizzare i metodi di ...
Qualche anno dopo la conduzione dello studio randomizzato REGOMA, che aveva documentato l’attività di regorafenib nel glioblastoma recidivato, consentendo l’inserimento del farmaco nella lista 648/96 e l’impiego nella pratica clinica, lo studio REGOMA-OSS produce dati relativi all’impiego del farmaco in un contesto di “real world”.
Tra la metà degli anni 90 e i primi anni 2000 i pazienti che partecipavano agli studi erano circa il 3%. Ora, secondo una recente ricerca nordamericana condotta su differenti aree di partecipazione (trattamenti innovativi, biorepository, diagnostica, farmacoeconomia, genetica e prevenzione oncologica, QOL e registri), la partecipazione agli studi sembra in forte aumento.
Stabilire precocemente l’efficacia di una terapia adiuvante è un obiettivo a cui si aspira da tempo, cercando di identificare endpoint surrogati che possano anticipare l’effetto su un endpoint vero quale l’Overall Survival (OS). Uno studio italiano mira a valutare se i cambiamenti in specifici Intermediate Clinical Endpoints (ICE) possono essere impiegati come predittori dell'OS nei trial di ...
Dopo i risultati dello studio monarchE che hanno sdoganato l’impiego di abemaciclib in aggiunta alla terapia endocrina in pazienti con carcinoma mammario luminale ad alto rischio, arriva anche la pubblicazione dei primi risultati dello studio NATALEE. Interessante esaminare similitudini e differenze tra i due trial, prospettando le possibili implicazioni terapeutiche.
Quali sono le possibili strategie cliniche per gestire i pazienti oncologici trattati con immunoterapia che sviluppano un effetto collaterale immuno-relato non rispondente alla terapia steroidea o per il quale la dose del cortisonico non può essere scalata? Tenta di rispondere un'analisi del registro internazionale SERIO (Side Effect Registry Immuno-Oncology).